La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Dal TLT al porto libero di Trieste, cosa è ancora valido?


La società muta la propria forma, anche se il regime vigente è sempre quello capitalistico. Una metamorfosi che è spesso condizionata dall'esigenza dell'economia, dal profitto, dal capitale, una metamorfosi capitalistica. Ma i tempi ondeggiano nella voglia di ribellione e di trasformazione sostanziale e forse epocale. Partecipazione dal basso, condivisione, tutela del bene comune, dignità dell'individuo. Il porto vecchio di Trieste è un bene comune. Un bene comune che deve necessariamente guardare alla società del futuro che verrà determinata dalle decisioni del presente. Vi è stata una sentenza recente del Consiglio di Stato, la n. 2780/2012 depositata il 15 maggio 2012, che ha confermato integralmente la sentenza n. 2677/2009 del TAR del Lazio, la quale in sostanza afferma che da un lato è emersa la effettiva successione dello Stato Italiano al TLT,che mai ha avuto origine, e pertanto tutte le pretese del Movimento Trieste Libera sarebbero potenzialmente anche illegittime perché non fondate giuridicamente in quanto il Trattato di Pace è stato superato integralmente in tutti i suoi punti dalla storia, dalla Costituzione Italiana dal Trattato di Lisbona, dalla società presente e dal recente passato, e dunque, lo Stato stesso è subentrato nella titolarità anche delle funzioni e dei compiti sul Porto Franco a suo tempo riconosciuti, dall’Allegato VIII del Trattato di pace del 1947 e dal Memorandum di Londra del 1954, al Territorio libero stesso. Tale sentenza afferma anche che tra tali compiti ( dello Stato italiano) vi è quello di “mantenere” il Porto Franco, di amministrarne il funzionamento, e lo sviluppo come un porto in grado di far fronte a tutto il traffico relativo, con responsabilità dell’esecuzione del lavori portuali, del funzionamento delle installazioni e degli impianti portuali (cfr. Par. 5 del Memorandum ed art. 19 dell’Allegato VIII più volte citati). Ma esiste un principio giuridico che è la così detta Clausola rebus sic stantibus. E' una causa di estinzione caratteristica degli accordi internazionali. Si ritiene che il trattato si estingue in tutto o in parte se mutano le circostanze esistenti al momento della stipulazione, purché si tratti di circostanze essenziali, senza cui i contraenti non avrebbero trattato. Per l'antica dottrina è una condizione risolutiva tacita, perché venivano meno le circostanze a cui si subordinava l'efficacia del trattato. Questo principio sarebbe applicabile al noto Trattato di Pace, all'accordo bilaterale di Londra ed a tutti gli atti consequenziali che ne sono derivati, poiché non sussistono più le condizioni storiche e sociali, dunque essenziali, che hanno determinato, in via anche provvisoria, la definizione di una nazione che mai ha avuto vita, quale quella di Trieste? Io ho sempre creduto nell'autodeterminazione dei popoli, la rispetto e la difendo quando fondata, ma nel caso di Trieste è emersa la volontà di appartenere all'Italia od eventualmente alla Jugoslavia, ma mai è emersa in modo forte, condivisa e partecipata, la volontà di essere nazione indipendente, altrimenti come spiegare la storia che è seguita fino ai giorni nostri? A sostegno di ciò corre anche la risposta del 20 Maggio 1983 “RICORSO ALL'ONU - RISPOSTA Dal Direttore del Consiglio di Sicurezza e della Divisione Commissioni Politiche”,ad una missiva che sollecitava interventi specifici in materia. Ed il Direttore del Consiglio di Sicurezza rilevava testualmente, nella parte che ora ci interessa, che “successivamente alla firma del trattato bilaterale tra l'Italia e la Jugoslavia e su richiesta dei Delegati Permanenti dell'Italia e della Jugoslavia alle Nazioni Unite, il Consiglio di sicurezza acconsenti' nel giugno 1977 a cancellare dall'elenco dell'ordine del giorno, di cui il Consiglio di Sicurezza e' incaricato, gli articoli chiamati "Nomina di un Governatore del Territorio Libero di Trieste" e "La questione del Territorio libero di Trieste".” Detto in breve si poneva una pietra tombale definitiva sullo status giuridico di Trieste nazione. E' mutata la condizione storica e sociale che ha condotto alla sottoscrizione dei Trattati ora richiamati, una storia che con l'adesione dell'Italia all'UE, di cui Trieste è parte viva ed integrante, atto che deve essere difeso ma con una revisione integrale dell'intera macchina UE, potrebbe porre fine in modo definitivo al Trattato di Pace, a tutti gli atti conseguenti e singoli contenuti non applicabili perché fuori tempo, perché condizionati alla definizione del Territorio Libero che mai ha avuto vita. Il regime di Porto libero, era stato concepito non come cosa a se stante, ma come costola di quel corpo che mai ha trovato respiro e mai palpito di cuore è stato registrato, ovvero il TLT? Sussistono le condizioni giuridiche, sostanziali, sociali per invalidare anche il Porto Franco? D'altronde è anche vero che non sempre è applicabile il principio pacta sunt servanda. Orientamenti contro orientamenti, poteri contro poteri, ma è solo la concezione giuridica del porto franco di Trieste a bloccare, in qualsiasi direzione, lo sviluppo di quell'area? O vi è dell'altro? In questo duello, che dura dallo scorso secolo, e continua ancora oggi e forse domani, chi ci rimette è ed altro non è che Trieste.
MarcoBarone
xcolpevolex

Commenti

  1. Marco, prendi fiato... non so quante decine di righe senza neanche un ritorno a capo... a parte rendere il tutto quasi illeggibile, dai la sensazione di essere in affanno... :D
    Scherzi a parte: la situazione è molto più complicata di come la dipingi.
    Ad esempio, a depennare òa questione della nomina del governatore del TLT dall'odg all'ONU non è stato il consiglio di sicurezza, ma il segretario: http://untreaty.un.org/cod/repertory/art98/english/rep_supp5_vol5-art98_e.pdf
    E ci sono molti punti oscuri, che meriterebbero di esser approfonditi, su COME questo sia avvenuto.
    Peraltro pochi anni dopo l'ONU confermò che la questione, anche se non all'odg, avrebbe potuto essere risollevata da qualsiasi stato membro.
    La sentenza che citi del consiglio di stato è tanto lapidaria ridicola ed inconferente, e smentita da numerosa altra giurisprudenza.

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  2. Ti cito dalla sentenza:

    Dev’essere quindi rilevato che a seguito del Memorandum di Londra, in tutto l’ambito territoriale dell’ex Zona di Trieste, ivi compreso il Porto Franco Vecchio, sussiste ora giurisdizione e sovranità dello Stato italiano, con i soli limiti derivanti dal rispetto del Trattato di Pace del 1947 e del Memorandum di Londra del 1954 inerenti al Porto Franco.
    [...]
    l’Allegato VIII al Trattato di pace del 1947 riconosce espressamente al TLT (ora dunque all’Italia che è ad esso subentrata per effetto del Memorandum di Londra del 1954) il potere di intervenire ed applicare le proprie leggi nel Porto Franco di Trieste (art. 4)

    Bene, il memorandum lo trovi al seguente link: http://triestelibera.org/it/wp-content/uploads/2012/03/Memorandum-di-Londra-del-05-ottobre-1954-versione-originale.pdf

    Mi sai indicare dove ci sarebbe scritto che l'Italia acquisisce la sovranità sul TLT?

    E' inutile sforzarsi: non c'è scritto, ed è impossibile che ci sia scritto: soprattutto se inquadriamo storicamente il memorandum.
    SE gli angloamericani avessero voluto cedere all'Italia la sovranità sul TLT (cosa che peraltro non avrebbero potuto fare, perchè non ce l'avevano neppure loro), l'URSS si sarebbe inalberato (accordi simili, che prevedevano l'esplicito ritorno alla sovranità dell'Italia, erano in precedenza naufragati proprio anche per il veto russo).
    Il memorandum di Londra sancisce solo una cosa: il passaggio dell'AMMINISTRAZIONE dagli angloamericani all'Italia - nulla più. Se ci fosse stato qualcosa di più, sarebbe stato bloccato dal veto URSS.

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  3. Infine: ti consiglierei di approfondire la storia meno recente di Trieste.
    Anche sotto l'Austria-Ungheria, Trieste aveva uno status particolare: era "città imperiale", soggetta alla diretta sovranità (formale) dell'imperatore ma di fatto con un suo governo autonomo.
    E sai chi è stato il primo a concepire quello che poi sarebbe diventato il TLT?
    Sidney Sonnino, ministro degli esteri del Regno d'Italia, alla vigilia della prima guerra mondiale: tra le proposte che avanzò per scongiurare l'entrata in guerra dell'Italia ci fu proprio la trasformazione di Trieste in una "città-stato", ancor più indipendente dall'Austria di quanto già non fosse (ma non accennava minimamente ad un interesse italiano su Trieste...)

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  4. Sig. Barone, questo suo sterile monologo potrebbe essere demolito punto per punto vista la quantità di baggianate che va dicendo. Interpretando la Legge come le fa comodo, omettendo nelle citazioni le parti che contrastano con la sua tesi (tanto per dirne una: nella risposta del Direttore del Consiglio di Sicurezza dell'ONU ad esempio ha tagliato la parte un cui lo stesso dichiara che la questione non è per niente chiusa ma è sufficiente che uno stato membro richieda di mettere di nuovo all'ordine del giorno la nomina del governatore per riaprire la questione).
    Le leggi attualmente in vigore (chiunque è in grado di verificare e forse doveva farlo anche lei) dicono l'esatto contrario di quanto lei voglia dimostrare.
    Saluti

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  5. Ma non hai proprio di meglio da FARE? Sei il personaggio che ha già perso prima di cominciare. Le tue sono masturbazioni mentali filo italiote quelle che sotto un certo punto di vista hanno controllato la città di Triest fin poco fa ma che fortuna ora si stanno sciogliendo come neve al sole eheh. Invalida te stesso fidati, la cosa migliore!

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  6. Io ho posto solo dei dubbi, ho riportato una sentenza che a parte i siti specifici che sostengono certe ragioni, non è citata da nessun sito, detto questo, credo che se si vuole affermare l'indipendenza di Trieste l'appiglio, a parer mio, non deve essere più quel trattato, ma altro, e la condizione economica sociale oggi esistente offrirebbe vari spunti. Io ho sempre rispettato l'autodeterminazione dei popoli, posso avere anche delle teorie diverse...e certamente non potrà essere il diritto esistente idoneo a determinare la "svolta" in tal senso...ovviamente questo è un mio modestissimo parere.

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