La
scuola tornerà a breve ad essere nuovamente al centro
dell'attenzione della politica elettorale.
Sembra
che la Balena bianca, dopo quasi un ventennio di mera veglia, sia
emersa dalle profondità oscure per conquistare ogni spazio della
politica e società italiana.
Appunto,
la salita della Balena bianca, ovvero quella che era la Democrazia
Cristiana ma con una connotazione maggiormente europeista.
Ecco
notare le strategie simili a quelle adottate per esempio da Gedda che
organizzò i comitati civici per mobilitare gli iscritti dell'Azione
Cattolica a sostegno della Democrazia cristiana.
Ecco
le prime pubblicità, come quella di una banca, che esaltano il
ritorno dei vecchi valori e delle vecchie tradizioni, d'altronde le
pubblicità hanno sempre rispecchiato l'essenza del tempo in cui
trovano affermazione.
Tradizione
e futuro che dopo la caduta del Muro di Berlino e la svolta della
Bolognina hanno assorbito, annientandolo, quello che era il vecchio
PCI.
Nel
mese di ottobre 2012 l'AzioneCattolica ha svolto un convegno nazionale sulla scuola dal seguente
titolo Nella scuola con stile,
per costruire il domani.
Le
loro parole d'ordine erano la
necessità di investire maggiormente sia nella fase della
preparazione dei futuri insegnanti e sia nella formazione permanente,
rivalutare gli organi collegiali, come
laboratorio di corresponsabilità e democrazia,
il
rilancio dell'idea della scuola come bene
comune,
la testimonianza personale dei valori cristiani, ed
il Prendersi
cura, corresponsabilità, partecipazione, accoglienza e
professionalità per
condividere con uno stile, un progetto, un’idea alta e profonda
di scuola, avendo a cuore il presente e il futuro di ciascun alunno e
dell’intero Paese.
Le
recenti dichiarazioni di Mario Monti sulla scuola evidenziavano che
il
modello
organizzativo deve cambiare puntando su autonomia e responsabilità
come principi fondanti.
di
rompere lo schema culturale per cui il significato della professione
di insegnante è stato mortificato, di rimotivazione dei docenti e di
riconoscimento del loro contributo, investendo sulla qualità e
inserendo premi economici annuali per quelli che raggiungono i
migliori risultati.
Per
il PD gli scopi primari sarebbero quelli
volti ad arrestare
l’abbandono scolastico, la flessione delle iscrizioni alle nostre
università, la sfiducia dei ricercatori e la demotivazione di un
corpo insegnante sottopagato e sempre meno riconosciuto nella sua
funzione sociale e culturale; per il PDL
invece la valutazione delle scuole e del
servizio offerto alle famiglie, sarà uno dei punti centrali del loro
programma accanto alla riforma del sistema di reclutamento dei
docenti e dei dirigenti e alla valorizzazione del ruolo degli
insegnanti.
Come
si può notare le divergenze sono minime se non inesistenti, e tutte
sembrano ruotare intorno al grido di quella Balena bianca che è
tornata con prepotenza nel panorama politico sociale e culturale
italiano.
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