Con
la circolare
ministeriale n. 108 del 27-12-2011
è stato preannunciato dal MIUR, nelle sue linee generali, il progetto
“Scuola in chiaro”, che si muove nell’ottica di rendere
disponibile on line sul sito del MIUR una serie di informazioni
riguardanti le Istituzioni scolastiche.
Tra
le varie voci disponibili si segnalano quelle inerenti la didattica,
i servizi offerti, la valutazione, eventuale presenza di modelli
personalizzati per le iscrizioni. Tali dati sono stati inseriti a
partire dal 4
gennaio 2012,
con la possibilità di effettuare in via permanente modifiche,
integrazioni, aggiornamenti delle informazioni stesse.
Recentemente
è stata pubblicata l'intervista di Paolo Sestito, Commissario
straordinario dell'INVALSI, a cura di Giancarlo Cerini e Mariella
Spinosi per il n°.2 del 2012 della rivista Voci della
Scuola.
Tra
le varie cose che evidenzia si sottolinea il fatto che L’INVALSI
da quest’anno sta intensificando i suoi sforzi nel contrastare i
comportamenti scorretti in sede di conduzione delle prove.
Intervenendo a valle dell’effettuazione delle prove, abbiamo non
solo stimato l’entità di questi comportamenti scorretti –
tramite una procedura statistica che identifica, a livello di singola
classe, il cd cheating – ma anche
iniziato a restituire alle scuole dati al netto di questi effetti.
Esprime
anche del moralismo affermando, come InValsi, vuole fare del problema
della onestà in sede di conduzione delle prove una grande questione
nazionale e non qualcosa di cui parlare a mezza bocca. Del resto,
l’onestà in sede di conduzione delle prove è uno dei primi veri
insegnamenti civici che le scuole dovrebbero e potrebbero trasmettere
ai propri studenti.
Specifica
che all'InValsi non
compete dare indicazioni di natura didattica,
ma intende
inoltre documentare le azioni di riflessione didattica – di vera e
propria ricerca didattica – messe in atto nelle scuole (spesso in
collaborazione col mondo dell’Università) a valle della lettura
delle prove INVALSI.
Tra
le novità che sottolinea emerge la conferma dell'impegno a non
rendere pubblici i risultati delle singole scuole e classi.
Aggiungendo che che personalmente lascerebbe l’incarico
di responsabile dell’INVALSI ove, fosse anche per via di un
esplicito obbligo di legge, una tale pubblicizzazione automatica,
obbligatoria e di massa dovesse venire prevista.
Però,
ciò che hanno previsto è che, per le scuole che vogliano rendere
pubblici i propri risultati, ciò sarà
possibile farlo adoperando un format predefinito e il canale “Scuola
in chiaro” predisposto dal MIUR. L’obiettivo è quello di rendere
pubblici, sempre solo per chi voglia farlo, dati in un formato che ne
faciliti la leggibilità e che non induca forme di “pubblicità
ingannevole”.
Ma
se esiste l'Impegno dell'InValsi a non rendere pubblici i dati delle
singole scuole per quale motivo possono le singole scuole pubblicare
i dati delle prove InValsi che le riguardano?
O
li si pubblicano o non li si pubblicano, altrimenti il tutto mi pare
l'ennesimo scarica consapevole barile.
Cosa
accade nella realtà?
Devo
rilevare che le scuole italiane che fino ad oggi hanno curato questa
voce sono poche, e di norma si dividono in due categorie, quelle che
evidenziano, nella loro totale autonomia, l'autovalutazione
interna e le modalità di valutazione degli studenti, e quelle che invece pubblicizzano i risultati
dell'InValsi.
Come
non leggere la pubblicazione di questi dati come anche forma di
pubblicità della scuola?
Per
esempio il Liceo Mameli, o il Seneca od il Socrate di Roma, sono
alcune scuole che a titolo esemplificativo hanno pubblicato i
risultati delle prove dell'InValsi della loro scuola, comparando i
dati con la media del Lazio e dell'Italia e guarda caso sono delle
scuole che hanno una media superiore a quella del Lazio se non
italiana.
Altre
scuole invece si sono sbizzarrite nella corsa all'autovalutazione,
che sembrava un qualcosa di lontano anni luce dal nostro sistema
scolastico, salvo il caso Vales e le 300 scuole campione.
Invece
ho dovuto registrare forme, a quanto pare consolidate, di vera e
propria autovalutazione che riguardano l'attività dei docenti, degli
Ata, degli studenti e della scuola nel suo complesso.
Per
esempio al Liceo Vittoria Colonna di Roma,si
sottolinea che vengono
effettuati monitoraggi e report della funzione strumentale del POF
sulle attività didattiche con rilevazioni periodiche al fine di
verificare il raggiungimento degli standard di qualità dell’Istituto
attraverso strumenti di sondaggio come questionari e interviste da
sottoporre alle componenti coinvolte per far emergere nel caso dei
progetti:
-
la valutazione sulla utilità delle azioni progettuali in relazione
alle ricadute sugli esiti di degli apprendimenti.
-
la rispondenza tra Indicazioni nazionali, risultati attesi e
risultati ottenuti.
-
la qualità dei servizi offerti, delle relazioni e dell’accoglienza
dell’ambiente e del clima relazionale
Oppure
il Liceo BERTRANDRUSSELL di Roma dove
esiste una commissione di Monitoraggio e di Autovalutazione di
Istituto, e si ricorre sempre al sistema questionari rivolti agli
studenti che vanno dalla percezione della legalità alla coesione
sociale.
Oppure
il Giulio Cesare di Roma la
cui attività di autovalutazione è stata fortemente voluta dal
Dirigente scolastico con la esplicita finalità
di migliorare la qualità della didattica e dei servizi
dell’istituto, favorendo, alla luce degli esiti di rilevazioni
quantitative e qualitative, la capacità di analisi, dialogo e
confronto fra le diverse componenti della
scuola.
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