Da
qualche mese anche nella stazione centrale di Trieste sono state
sostituite le vecchie emettritrici di biglietti con le nuove e
moderne macchinette self-service.
Nel
sito Fsnews si legge che con le nuove self service emergono nuovi
sistemi di antieffrazione e dispositivi di allarme che ne aumentano
la sicurezza contro i furti e saranno installate, a seconda delle
località, self service che accettano sia il pagamento con POS che
con banconote e monete, con POS e monete o solo
POS.
Ma
in realtà cosa accade? Per esempio se guardiamo le tre self service
dedicate al biglietto veloce regionale, sono, sino ad oggi, abilitate
esclusivamente al pagamento con POS, non accettano il pagamento con
banconote e monete. Macchinette che sono quasi sempre senza coda,
perché non molto utilizzate.
Le
altre quattro self service che consentono di acquistare il titolo di
viaggio anche per altre destinazioni, non solo regionali, sono per
metà abilitate al pagamento in contanti, e due solo con il POS;
ebbene è la normalità assistere a file di vari minuti proprio
presso le self service dove è possibile il pagamento in contanti.
Questa
situazione ha comportato da un lato l'incremento dell'uso dello
sportello dove è presente l'operatore e dall'altro lunghe file
presso le uniche self service abilitate al pagamento in contanti.
Ed
allora una riflessione sorge spontanea, perché alla stazione
centrale di Trieste è stata fatta questa scelta?
Da
un lato si anticipano i tempi che vogliono la dipendenza totale dalle
banche, come accade in territorio USA, ove anche per pagare un caffè
si ricorre alla carta di credito, il tutto mascherato dalla
giustificazione del controllo anti-evasione, che consente anche alle banche
di sapere come vivi nella tua quotidianità, dall'altro il problema è
collegato alla crisi.
In tempo di crisi aumenta la povertà, aumenta la richiesta dell'elemosina.
Se
scompare il contante, sarà sempre più difficile effettuare, per
esempio, l'elemosina. E conseguentemente saranno sempre di meno le
persone che chiederanno monete nella stazione proprio mentre ti accingi ad acquistare il biglietto, e visto quello che è
accaduto in passato, con il caso delle panchine nell'atrio della
stazione, non mi stupirebbe che il vero motivo che ha comportato,
(anche per i biglietti regionali, che poi sono quelli più
acquistati) la costrizione a ricorrere al pagamento con Pos e non
moneta, sia proprio quello di contrastare un fenomeno sociale ben
affermato.
Probabilmente
è un modo per allontanare dalla stazione centrale chi chiede una
moneta per cibarsi.
Self
service in tempo di crisi.
Meno
solidarietà più automatismo e freddezza sociale.
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