C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

Immagine
    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Il registro elettronico rischia di essere illegittimo senza l'intervento del Garante per la Privacy



L’art. 7 (commi 29 e 31) del DL 95/2012, come convertito il Legge, introduceva le pagelle ed registri on line, considerandoli come obbligatori a partire dal 2012/2013. Il comma 27 del citato provvedimento normativo però affermava che il Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca predispone entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto un Piano per la dematerializzazione delle procedure amministrative in materia di istruzione, universita' e ricerca e dei rapporti con le comunita' dei docenti, del personale, studenti e famiglie.  
A ciò è poi seguita la nota ministeriale Prot. AOODPPR Reg. Uff. n. 1682/ U del 2012 che in sostanza, pur essendo questa fonte normativa di terzo rango, prorogava l'applicazione della considerata normativa rendendo dunque, con riferimento al registro elettronico, facoltativo il suo utilizzo. Il termine come indicato dal decreto legge 95/2012 non è da considerarsi più perentorio, ma ordinatorio, dunque nessun obbligo sussiste per le scuole di dotarsi di registri elettronici, fino a quando non verrà realizzato il piano di dematerializzazione da parte del MIUR un piano che dovrà essere approvato dal Garante per la Privacy che così scrive nella sua guida intitolata: “La privacy a scuola. Dai tablet alla pagella elettronica. Le regole da ricordare” : “Iscrizione e registri on line, pagella elettronica In attesa di poter esprimere il previsto parere sui provvedimenti attuativi del Ministero dell'istruzione riguardo all'iscrizione on line degli studenti, all'adozione dei registri on line e alla consultazione della pagella via web, il Garante auspica l'adozione di adeguate misure di sicurezza a protezione dei dati”. 
Cosa si desume da tutto ciò? Che sia in tema di registri on line che pagelle on line tutte le scuole che hanno deciso di provvedere a tale dotazione devono richiedere il parere consultivo del Garante per venire a conoscenza se la normativa in tema di privacy sia stata rispettata o meno, in caso contrario si rischiano diffide e sanzioni da parte della stessa Autorità con ovvi rischi di danni erariali. Dunque fino a quando il MIUR non provvederà alla realizzazione del citato piano il blocco della dotazione dei registri on line, per esempio, è atto dovuto e di buon senso ciò anche per evitare una sorta di schizofrenia tra le varie scuole e situazioni diversificate con tutti i rischi del caso.
Certamente esiste anche un business ovvio correlato, ma i diritti vengono prima di ogni profitto.


Marco Barone  


Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot