L'immagine è tutto. Niente immagine, niente business. La partita a ping pong si gioca tra Grado e le sue frazioni, con la Prefettura che svolge il ruolo di osservatore, ma prima o poi dovrà fischiare la fine di questa partita ed una decisione andrà presa. Se a Fossalon si è assistito a di tutto e di più, dalla deprimente marcia dei trattori, fumosissima visto che non ci sarà, a pensieri figli di una visione distorta del mondo, come se chi voleva ospitare 18 richiedenti asilo si apprestasse a dare accoglienza a 18 criminali incalliti, a Grado si assiste alla reazione di chi ha voce e peso economico importante. Il mondo del commercio. Sul Piccolo del 15 ottobre si apprende che «Ormai da qualche settimana - ha spiegato il responsabile
locale di Confcommercio, Fumolo - si parla dell'ipotesi di ospitalità ad
un gruppo di migranti anche da parte del Comune di Grado e la nostra
associazione di categoria esprime preoccupazione per le ripercussioni
negative che questa azione potrebbe avere in termini di immagine per il
nostro paese».«Chiediamo quindi in modo fermo che l'amministrazione
comunale non persegua questo obiettivo, già dichiarato»."
Si compromette l'immagine della borghesissima Grado austronostalgica. In ogni angolo puoi vedere le stampe della Grado di una volta, quella dove venivano i ricchi nobili dell'Impero caduto a passeggiare, una Grado dove puoi fare un raffronto tra il passato ed il presente, e dove i mutamenti non sono poi così importanti, dove puoi ammirare le inferriate con l'aquila con due teste, od una immensa cartolina dove puoi mettere il tuo ben faccino sorridente e come sfondo la lunga spiaggia di Grado accessibile in estate solo a pagamento con tanto di tornelli come se si andasse in banca od in un supermercato.
Vuoi mettere? 18 o forse 20, o forse meno o più richiedenti asilo a Grado? In Inverno poi? Quando neanche i cani girano per le strade di questo paese? Beata immagine. Poi tutti in processione a pregare, od in chiesa a scambiarvi il segno della pace. Confessatevi, amatevi, voletevi bene. Ma i tedeschi, principale fonte turistica di Grado, dovranno essere informati che per salvare la loro vista, e non vedere compromessa l'immagine della civilissima ed accogliente Grado, solo verso i turisti, in questo comune non vogliono richiedenti asilo? Saranno contenti quando per le prossime vacanze cammineranno lungo il lungomare di Grado, osservando in lontananza Trieste, qualche gabbiano volare e sognare qualche delfino, e penseranno cara, caro, qui siamo al sicuro, non ci sono richiedenti asilo.
Marco Barone
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