La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

Immagine
Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Camminando sul Carso dove italiano,sloveno e croato si confondono nell'universalità del silenzio

Carso o Kras. La cui origine del nome si legge in giro dovrebbe essere celtica. Attraversa tre Stati, tre nazioni, Italia, Slovenia e Croazia. E' il vero ponte tra la cultura latina e quella slava, tra l'oriente e l'occidente, tra i Balcani e quell'invenzione geografica che oggi chiamiamo NordEst. Corre lungo il Confine Orientale, un confine caldo, tortuoso, controverso. La storia è stata crudele da queste parti. Crudele soprattutto contro gli slavi, attraverso la cultura slava soggetta ad un processo importante di soppressione della propria vitale identità. Hanno cercato di annichilire le sue radici, ma non ci sono riusciti. Cultura latina e slava, lingue e linguaggi, toponimi e nomi, suffissi e denominazioni, nomi e cognomi e soprannomi. Identità diverse, pluralità identitarie. Il Carso non è né mio, né tuo, né nostro né vostro. E' di nessuno perchè è di tutti. Un luogo che attraversi in silenzio, perdendoti nella meraviglia di quel rosso autunnale del Sommacco o Sommaco. Dicono che sia così rosso a causa della grande guerra, per il sangue che ha contaminato la profondità del Carso. Grande per la violenza e morte, mica per la sua eroicità. Non esistono guerre eroiche. Carso che ha conosciuto anche la seconda guerra mondiale, le conseguenze della seconda guerra mondiale fino a quando solo con la caduta delle frontiere all'interno del disegno dell'Europa unita fu possibile ricongiungere sentieri e popoli e lingue divise dal mostro del '900. Perchè il '900 è stato complessivamente il peggior mostro che l'umanità potesse mai creare ed ha creato. Dei caduti dall'Olimpo, angeli caduti dal cielo, hanno scatenato la loro ira nel nostro mondo ed il Carso è stato il teatro tetro di tutto ciò. In fiamme il Carso, ha bruciato il Carso, è rinato il Carso sotto il silenzio. Urla di dolore, di disperazione, colpi secchi, rumori secchi fino alla sua profondità, eco di boati. Ed oggi il silenzio. Quel silenzio che unisce italiani, sloveni e croati,  quel silenzio con il quale vivi l'universalità del Carso in un tempo di pace ove ognuno è libero di essere ciò che è, di parlare la propria lingua, di salutarsi con la propria lingua, perchè il Carso ha sempre unito e continuerà a farlo andando oltre gli artefici violenti , le barbarie che solo l'uomo senz'anima  e governato dal proprio spirito furente nazionalista, nocività diabolica, è in grado di attuare.

Marco Barone



Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot