C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Social: se l'inglese è diventata la lingua istituzionale dell'Europa. Discriminate le altre lingue

Il piccolo Stato del Vaticano è paradossalmente più avanti a livello di comunicazione e tutela delle lingue rispetto all'Europa. Almeno per quanto concerne i social. Come dovrebbe essere noto le lingue ufficiali dell'UE sono bulgaro, croato, ceco, danese, estone, finlandese, francese, greco, inglese, irlandese, italiano, lettone, lituano, maltese, olandese, polacco, portoghese, rumeno, slovacco, sloveno, spagnolo, svedese, tedesco e ungherese. A livello istituzionale le lingue più utilizzate sono l'inglese, seguita dal francese e poi il tedesco. Non tutti i documenti, non tutti gli atti sono tradotti nelle lingue ufficiali dell'Unione Europea, cioè ad oggi 24. Se i siti internet istituzionali dell'Europa a livello di informazione generale hanno fatto dei passi in avanti, sulla questione dei dettagli, si è indietro, non si rispettano le lingue dei Paesi dell'Unione Europea. A partire dai social dove la lingua ufficiale utilizzata è quella inglese. Esistono sicuramente delle sezioni locali dei social che riportano in italiano, ad esempio, fatti che interessano l'Italia, ma non è la stessa cosa. Ed il paradosso dei paradossi penso che lo si raggiunge con l'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali (FRA). La FRA è un organismo indipendente dell'UE, finanziato dal bilancio dell'Unione. Il sito Internet della FRA è disponibile in inglese. E’ possibile inoltre consultare la maggior parte dei contenuti in francese e tedesco. Queste lingue sono state scelte in quanto rappresentano le tre lingue di lavoro ufficiali dell'Unione europea (UE). In aggiunta da un sondaggio effettuato presso le parti interessate e gli utenti, è emerso che circa il 92% di questi preferisce e l'inglese, il 4% il francese e il 3% il tedesco. Alcune sezioni sono disponibili in altre lingue ufficiali dell'UE come la Charterpedia, che contiene informazioni esaurienti sulla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea. Ma anche qui pare prevalere la logica dell'accontentino. La Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea nel suo preambolo prevede espressamente che  l'Unione si fonda sui valori indivisibili e universali della dignità umana e contribuisce alla salvaguardia e allo sviluppo dei valori comuni nel rispetto della diversità delle culture e delle tradizioni dei popoli d'Europa, nonché dell'identità nazionale degli Stati membri. Così come è chiara nel sanzionare ogni forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l'origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l'appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, la disabilità, l'età o l'orientamento sessuale. Ebbene io in questa Europa mi sento discriminato. Non mi devo sentire obbligato a conoscere l'inglese, il francese od il tedesco. Tutti gli atti, le informazioni ecc devono essere tradotti simultaneamente e non in tempi biblici in tutte le lingue ufficiali dell'Europa, come l'italiano, lo sloveno, il croato ecc. Certo, si dirà che anche i friulani, i catalani ecc sono a loro volta discriminati, è vero. Non rispettare la lingua significa violare l'identità della persona che non potrà mai sentirsi rappresentata e vicina ad una Istituzione sempre più aliena.
Marco Barone

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