La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Quando le sagre di cibo diventano orgoglio dell'identità nazionale


Gusti di frontiera è una sagra nota che da diverso tempo si svolge all'interno dei confini del comune di Gorizia. Diversi stand, dove si cucinano diversi prodotti, o si possono bere birre o vini di vari Paesi. Prevalentemente dell'est, ma non solo, diversi anche dell'Europa dell'ovest, del sud e del nord, e qualcuno intercontinentale. Poi se chi cucina e vende il prodotto proviene realmente da quel Paese che sponsorizza od è venuto realmente da quel Paese questo sarà tutto da vedere. Quello che colpisce durante questa sagra è l'esposizione o meglio l'esibizione di tutte le bandiere nazionali ed il tricolore italiano a Gorizia è in assoluta minoranza, ma per gusti di frontiera tutti chiudono gli occhi, non importa, questa volta se pol. Nessun italianissimo si scandalizzerà. Identità nazionale, musica nazionale, tradizione, identità. Certo, si dirà che le bandiere vengono esposte, sventolano affinché lo stand possa essere identificato con più facilità. In parte è vero. Ma quella sensazione che il tutto vada nella direzione del nazionalismo culinario è veramente forte, difficile da rimuovere. L'Europa dovrebbe unire, tutelare certamente le identità nazionali, ma a gusti di frontiera pare proprio non esistere, esistono invece le nazioni ed esiste l'orgoglio dell'identità nazionale manifestata attraverso una pietanza, la difesa delle proprie radici culinari, del made in..., del prodotto rigorosamente in, una birra od un calice di vino od un dolce o quell'insieme di odori, anche questi doc, a volte insopportabili, che invadono le strette vie di Gorizia durante il periodo di questa sagra. 

Marco Barone

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