C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

In FVG 4759 migranti,solo 101 i Comuni che ospitano.I 600 del CARA verranno ricollocati in FVG


I dati sono chiari. A livello nazionale il FVG è ancora fermo al 3%, percentuale bassa, ma per quanto bassa, stante la concentrazione in alcune realtà, e le speculazioni che ne sono derivate e le politiche volute, mirate e sistematiche di non accoglienza ben note, la situazione è diventata difficile. Difficile soprattutto per i migranti. A livello regionale ci sono 4.759 presenze totali, con una incidenza dello 0,39% e che nella lettura provincia per provincia vedono l'incidenza dello 0,74% in quella di Gorizia, dello 0,36% in quella di Pordenone, 0,46% a Trieste e 0,29% in quella di Udine. Sono in tutto 101 i comuni che ospitano migranti su 216. I 600 migranti circa ad oggi che hanno trovato collocazione nel CARAverranno ricollocati nel FVG solo una piccola parte verrà collocata fuori regione. Pare evidente che i Comuni chiamati ad ospitare sono destinati ad incrementare così come pare evidente che è necessario una inversione di tendenza da parte delle varie Prefetture nei confronti dei Comuni inospitali e dormienti. Gli strumenti normativi ci sono. Ad oggi si è voluto evitare lo scontro istituzionale  e ciò ha comportato che centinaia di "fuori convenzione" hanno vissuto e vivono nel bel mezzo della strada. 
Nessuno vuol dichiarare l'emergenza, ed i numeri come sussistenti non rappresentano alcuna emergenza. Emerge invece una non volontà di accoglienza, emerge la volontà di espellere i migranti dal FVG e dalle città, almeno da parte di alcune amministrazioni locali.

Marco Barone

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