La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Catalogna il rumoroso silenzio prima del caos



Il popolo catalano ha reagito. Chi con i pugni chiusi ha occupato le scuole, chi con la fisarmonica i centri civici. Ma la maggior parte dei luoghi ove si dovrebbe esercitare un paventato diritto di voto, sono stati blindati. Non voteranno in tanti, ma in molti riusciranno a votare. La quantità avrà un suo peso, i numeri avranno un peso e lo scopo del governo catalano è portare alle urne almeno poco più della metà degli aventi diritto al voto. Cosa accadrà il primo ottobre? Lo scopriremo vivendolo. Ci saranno diversificati momenti di tensione, di lotta, nella battaglia di una domenica autunnale che segnerà la storia dell'Europa e del Regno di Spagna. 
Ma non finirà qui. Si è riacceso anche il sentimento indipendentista e nazionalista basco, in questo lo Stato centrale spagnolo è stato proprio un gran maestro.Il disastro è compiuto. Ognuno avrà le sue valutazioni, sono due nazionalismi che si scontrano, due storie diverse, che non possono e non vogliono più convivere, ma il diritto al divorzio non è per tutti. Di ciò se ne deve prendere atto. Così come si deve prendere atto che solo i luoghi ricchi possono permettersi, cavalcando la loro storia ed identità, di staccarsi ed andarsene per la loro felice strada, come è stato per la Brexit. In Catalogna vi è ora un rumoroso silenzio prima del caos.

Marco Barone

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