Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Care donne e turiste se potete evitate l'Italia come la peste, troppi stupri e violenze

Visto che in Italia non si riesce ad affrontare alla radice il problema, visto che a livello di prevenzione e repressione siamo praticamente all'anno zero, visto che il nostro è un Paese sessista, razzista e maschilista e patriarcale, allora non vi è altro rimedio. Chi può eviti l'Italia come la peste, almeno fino a quando non si risolve il problema della violenze contro le donne, almeno fino a quando in questo cazzo di Paese gli uomini non capiscono che le donne non si violentano, non si ammazzano, non si picchiano, non si stuprano, che non sono una loro maledetta proprietà. So che può essere una cosa che va oltre ogni ragionevolezza ma noi viviamo in un Paese profondamente irragionevole e che non fa niente per evitare violenze e stupri  ed omicidi contro le donne.  Le statistiche che arrivano ogni anno sono scandalose degne forse più di un Paese di terroristi dell'Isis che di uno che si reputa sulla carta civile e moderno e democratico come quello in cui noi viviamo.
Ogni cento donne in Italia, ogni anno, vengono uccise da uomini.
Quasi 7 milioni, secondo i dati Istat, quelle che nel corso della propria vita hanno subito una forma di abuso.  
Nel 2016 ben 120 sono le donne uccise e nel 2017 la media è di una vittima ogni tre giorni ed in dieci anni di 1740 donne. 
Sul sito dell'Ambasciata americana vi è una voce specifica dedicata alla questione stupri e violenze domestiche in Italia:   
Stupri e violenze domestiche ove si legge che tra marzo 2014 e marzo 2015, le autorità hanno ricevuto 3.624 denunce di episodi di violenza sessuale, nel 91 per cento dei casi contro donne, e 11.223 denunce di episodi di violenza domestica, nell’82 per cento dei casi contro donne. Secondo uno studio del centro di ricerca indipendente Demoskopica pubblicato a marzo, tra il 2010 e il 2014 ci sono stati quasi 23.000 casi di violenza contro donne, 6.000 dei quali contro minorenni. Tra gennaio 2015 e maggio 2016, 155 donne sono state uccise dal proprio partner o da un ex partner. Le forze dell’ordine hanno arrestato 22.000 persone accusate di questi reati.

Il dipartimento per le Pari opportunità gestisce un numero verde per le vittime di violenze che cercano assistenza immediata e un rifugio temporaneo, e anche un numero verde per vittime di stalking. Tra gennaio e giugno, il dipartimento ha ricevuto circa 16.600 chiamate, il 90 per cento delle quali da parte di donne. Tra gennaio e luglio, secondo i dati del ministero dell’Interno, sono state presentate 9.875 denunce per stalking, nel 78 per cento dei casi contro uomini. Le forze dell’ordine hanno preso misure contro 1.385 stalker, e in 285 casi hanno ordinato loro di lasciare il Comune dove risiede la vittima.
 
Vi è altro da aggiungere? 
 
Marco Barone 

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