C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

A Barcellona aggressioni fasciste contro gli indipendentisti. Si rischia la "guerra" civile?







Ai cori da stadio delle migliaia di migliaia di catalani che da giorni denunciano la repressione dello Stato centrale spagnolo, per le strade di Barcellona gruppi organizzati di fascisti o nazionalisti spagnoli rispondono aggredendo. Sono diverse le segnalazioni che arrivano attraverso i social. Basta urlare viva l'indipendenza e vieni aggredito, oppure essere oggetto di uno schifoso sputo. 

Non si nascondono nelle loro gestualità.




Alla bandiera spagnola si contrappone quella catalana. L'antifascismo dovrebbe mirare all'internazionalismo, andare oltre gli sterili e banali processi di rivendicazione territoriale, secessioniste. La democrazia è stata violata, avrebbe potuto lo Stato centrale lasciar votare, anche perchè l'esito non sarebbe stato così scontato come invece lo sarà dopo la repressione spagnola. Ciò a prescindere di come e dove si voterà. Oramai il plebiscito è garantito.  E ciò pare essere anche l'occasione delle occasioni per Madrid per annientare definitivamente l'autonomia catalana, mai digerita.  Ma i catalani non si faranno mettere i piedi sulla testa. Si è a rischio di una guerra civile? Questo è quello che si inizia a domandare la gente comune. La comunità internazionale ha intenzione di continuare a rimanere indifferente?

Marco Barone

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