Libertà, uguaglianza, fratellanza,
valori meravigliosi, che dovrebbero connotare la "civiltà" europea, non
ci stanno salvando dal terrorismo. Chi vuole la morte di questi
valori, sicuramente non vuole il bene dell'umanità e non merita alcuna
pietà. In Europa oramai puntualmente si vive uno stato di guerra vero e
proprio anche se per ragioni di "opportunismo" e forse anche masochismo
politico non è riconosciuto come tale. Esplode una bomba, arriva un
furgone killer a velocità folle e chissà cosa ancora nel bel mezzo della
tua ordinaria quotidianità senza più serenità.
Forse
si dovrebbe comprendere in Europa, anche se non si capisce bene cosa
sia oggi l'Europa, che ci si trova in una situazione storica similare a quella dell'8 settembre italiano che porterà alla formazione di una complessa ed organica resistenza con il supporto determinante degli alleati per opporsi all'invasione nazista.
Ed il terrorismo è come il nazismo.
Sono necessarie misure
straordinarie e di unità e di coordinamento importanti a livello europeo per combattere il demone del nostro secolo. Da soli si andrà a sbattere contro il muro.
Si
deve contrastare con ogni mezzo e
con tolleranza zero la religione dell'odio, la "radicalizzazione
islamista", malefica maschera che porta al nuovo nazismo passando per il terrorismo.
Un terrorismo che manipola e strumentalizza a proprio piacere persone appartenenti a diversi e non sempre omologati standard sociali che meritano comunque la peggior pena per gli atti profondamente criminali che vogliono compiere od hanno compiuto. Sarà idealmente la laicità a salvarci, e non una nuova crociata, quella
laicità che racchiude principi importanti istituzionalizzati attraverso le varie Costituzioni diffuse nell'occidente.
Principi che
consentono l'armonia e la concordia tra diverse culture che la violenza
del terrorismo vuole demolire colpendo determinati Paesi in circostanze
politiche anche non casuali. Ritornano i fantasmi di un tempo cupo e nero.
Oggi domina il vento dell'odio figlio del sentimento della paura che spinge
il vecchio continente sempre più inevitabilmente verso istanze profondamente reazionarie e di chiusura. Non è vero che non abbiamo paura. E' una grande menzogna dire che non abbiamo paura. Abbiamo tutti paura, una enorme paura, perchè non siamo robot, non siamo automi e questa paura rischia di liberare i peggiori aspetti dell'essere umano che si scaglieranno contro gli ultimi della scala sociale, quelli più facili da colpire, affondare, demolire, su cui sfogare le nostre insicurezze, i nostri timori lasciando però immune il vero nemico da contrastare e sconfiggere, perchè difficilmente identificabile, complesso, astratto. E continuare a ripetere "non abbiamo paura", non prevedere sistemi che possano favorire il controllo della paura, la gestione "umana" della paura, su più livelli, significa favorire questi processi, significa mandare l'individuo allo sbaraglio più totale con effetti devastanti per il nostro equilibrio sociale.
Marco Barone
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