Il tempo si è letteralmente fermato alla stazione di Miramare di Trieste

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Un gioiellino liberty di epoca asburgica, che consente di arrivare al castello di Miramare, attraversando il polmone verde di Trieste, che affascina il viaggiatore, perchè il tempo si è fermato in via Beirut, a  Grignano come in nessun altro luogo a Trieste.  Un gioiellino che è ora chiuso, ora aperto, ma che necessita di essere valorizzato, riqualificato. Purtroppo già in passato preso di mira da azioni di vandali, ragione per cui venne eliminato il glicine che caratterizzava la pensilina esterna, preso di mira con vandalismi che hanno comportato spese per migliaia di euro da parte di RFI per effettuare interventi di restauro di natura  conservativa. Quella piccola stazione affascina e non ha eguali in Italia, ed è auspicabile che si possano trovare le risorse, gli intenti, la volontà, per farla ritornare ai fasti di un tempo. Purtroppo il tempo fa il suo corso e dei lavori di manutenzione sono necessari per ripristinare quel bene storico che viene invidiato da chiunque si soffermi a

Per contrastare il terrorismo servono misure straordinarie e di unità come quelle per demolire il nazismo

Libertà, uguaglianza, fratellanza, valori meravigliosi, che dovrebbero connotare la "civiltà" europea, non ci stanno salvando dal terrorismo. Chi vuole la morte di questi valori, sicuramente non vuole il bene dell'umanità e non merita alcuna pietà. In Europa oramai puntualmente si vive uno stato di guerra vero e proprio anche se per ragioni di "opportunismo" e forse anche masochismo politico non è riconosciuto come tale. Esplode una bomba, arriva un furgone killer a velocità folle e chissà cosa ancora nel bel mezzo della tua ordinaria quotidianità senza più serenità.

Forse si dovrebbe comprendere in Europa, anche se non si capisce bene cosa sia oggi l'Europa, che ci si trova in una situazione storica similare a quella dell'8 settembre italiano che porterà alla formazione di una complessa ed organica resistenza con il supporto determinante degli alleati per opporsi all'invasione nazista.
Ed il terrorismo è come il nazismo.
Sono necessarie misure straordinarie e di unità e di coordinamento importanti a livello europeo per combattere il demone del nostro secolo.  Da soli si andrà a sbattere contro il muro.

Si deve contrastare con ogni mezzo e con tolleranza zero la religione dell'odio, la "radicalizzazione islamista",  malefica maschera che porta al nuovo nazismo passando per il terrorismo. 
Un terrorismo che  manipola e strumentalizza a proprio piacere persone appartenenti a diversi e non sempre omologati standard sociali che meritano comunque la peggior pena per gli atti profondamente criminali che vogliono compiere od hanno compiuto. Sarà idealmente la laicità a salvarci, e non una nuova crociata, quella laicità che racchiude principi importanti istituzionalizzati attraverso le varie Costituzioni diffuse nell'occidente.

Principi che consentono l'armonia e la concordia tra diverse culture che la violenza del terrorismo vuole demolire colpendo determinati Paesi in circostanze politiche anche non casuali.  Ritornano i fantasmi di un tempo cupo e nero. 
Oggi domina il vento dell'odio figlio del sentimento della paura che spinge il vecchio continente sempre più inevitabilmente verso istanze profondamente reazionarie e di chiusura. Non è vero che non abbiamo paura. E' una grande menzogna dire che non abbiamo paura. Abbiamo tutti paura, una enorme paura, perchè non siamo robot, non siamo automi e questa paura rischia di liberare i peggiori aspetti dell'essere umano che si scaglieranno contro gli ultimi della scala sociale, quelli più facili da colpire, affondare, demolire, su cui sfogare le nostre insicurezze, i nostri timori lasciando però immune il vero nemico da contrastare e sconfiggere, perchè difficilmente identificabile, complesso, astratto. E continuare a ripetere "non abbiamo paura", non prevedere sistemi che possano favorire il controllo della paura, la gestione "umana" della paura, su più livelli, significa favorire questi processi, significa mandare l'individuo allo sbaraglio più totale con effetti devastanti per il nostro equilibrio sociale.
Marco Barone

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