Via Sant'Ambrogio una via alla ricerca della sua identità

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Un tempo via del Duomo, o del Teatro, oggi via Sant'Ambrogio che porta lo stesso nome del duomo consacrato dopo i disastri della prima guerra mondiale nell'ottobre del 1929, pur senza il campanile che dovette attendere la fine degli anni '50 per essere battezzato. Una via che nel corso della sua storia è sempre stata da transito di merce e persone e che è diventata negli ultimi tempi il teatro dello scontro identitario di una Monfalcone alla ricerca del proprio equilibrio sociale. Perchè è evidente che a Monfalcone, terra di passaggio, da quando è diventata grazie ai Cosulich città dei cantieri, per questo contesa dal regno d'Italia all'Austria, per privarla dei suoi cantieri insieme al porto triestino, ha conosciuto quelle dinamiche proprie delle città portuali. Gente che viene, gente che va. Approdo e partenza di nuove identità. Dal Sud Italia, all'Asia, passando da quel centinaio di nazionalità che a Monfalcone stanno cercando il proprio equilibrio, ognuna ne

500mila euro per Gorizia città dell'incontro? Soldi buttati per una iniziativa non meritata da Gorizia

250 mila euro per il 2017 e 250 mila euro per il 2018, più  una quota non superiore al 20 per cento del contributo straordinario. Per cosa? Una senatrice del PD ha proposto una iniziativa da realizzarsi a Gorizia dal seguente tenore: "La Repubblica, nell'ambito delle finalità di salvaguardia e di promozione del proprio patrimonio culturale, sociale e storico, celebra Gorizia «Città dell'incontro: 1918-2018» come luogo privilegiato del dialogo interculturale e interreligioso, della pace e della riflessione storica, sia a livello nazionale che internazionale, nell'occasione del centesimo anniversario della definitiva unione della città all'Italia."
Nella premessa della proposta del DL si racconta succintamente la breve e travagliata storia di Gorizia del '900. Come è noto Gorizia ha ripudiato centinaia di richiedenti asilo "fuori convenzione" trattandoli come bestie. Salvo, ovviamente, l'intervento dei volontari.
E' intervenuta la stampa locale, nazionale, inchieste, esposti, è intervenuta addirittura MSF con un mero unicum in Italia. Lì vi è la Commissione territoriale, voluta dal Governo Berlusconi. Poi depotenziata. E che la destra, appartenente alla stessa area politica berlusconiana, ora vorrebbe chiudere. A Gorizia è stato alzato un muro disumano e sicuramente merita tutto tranne che altri soldi pubblici per una iniziativa poi che non ha niente da condividere con lo spirito degli ultimi anni sussistente in questa città. Il massimo che riesce ad ottenere nei confronti dei "fuori convenzione" è un trattamento del fuori dalle pall...e tramite una sponda ora destra e poi sinistra ecco arrivare il solito bus che li carica e trasporta via.
Nell'omissione di soccorso sistemica, perdurante,  impunita. Dunque risparmiateci questa roba,che rischia di essere una grande farsa vista la situazione reale e non da libro dei sogni di Gorizia. Altro che città dell'incontro o della solidarietà. Ma fateci il piacere.

Marco Barone 

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