Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Se l'Italia è percepito come il Paese più omofobo nella UE.Viva l'Italia moderna e tollerante


La Commissione sull’intolleranza, la xenofobia, il razzismo e i fenomeni di odio è stata istituita nel maggio 2016 ed è stata intitolata, nel luglio successivo, a Jo Cox , deputata presso la Camera dei Comuni del Regno Unito uccisa il 16 giugno 2016. 

La relazione finale è stata approvata dalla Commissione nella seduta del 6 luglio 2017. La relazione finale è stata approvata dalla Commissione nella seduta del 6 luglio 2017 , dopo 14 mesi di lavoro nel corso dei quali sono stati auditi 31 soggetti ed acquisiti 187 documenti (studi, ricerche, pubblicazioni monografiche, raccolte di dati, position papers).

La voce omofobia contiene dei dati che fotografano in modo deprimente la situazione in essere in Italia, che a detta di molti sarebbe un Paese moderno e tollerante.

Il 24,8% ha perplessità sul fatto che persone con orientamento omosessuale rivestano una carica politica. Questa percentuale sale al 28,1% nel caso di un medico e al 41,4% nel caso di insegnante di scuola elementare.

Il 43% ritiene che i gay siano uomini effeminati, e il 38% che le lesbiche siano donne mascoline. Il 25 % considera l’omosessualità una malattia. Il 20% ritiene poco o per niente accettabile avere un collega, un superiore o un amico omosessuale.

Il 40,3% delle persone LGBTI è stato discriminato nel corso della vita: il 24% a scuola o università, il 29,5% nel corso di una ricerca di lavoro, il 22,1% sul lavoro.

Il 10,2% è stato discriminato nella ricerca di una casa da affittare o acquistare; il 14,3% nei rapporti col vicinato; il 10,2% nel rivolgersi a servizi socio-sanitari (da un medico, un infermiere o da altro personale sanitario) e il 12,4% in locali, uffici pubblici o mezzi di trasporto , il 23% della popolazione omosessuale/bisessuale ha subito minacce e/o aggressioni fisiche a fronte del 13,5% degli eterosessuali.
Analogamente, è stato oggetto di insulti e umiliazioni il 35,5% dei primi a fronte del 25,8% dei secondi. A livello dei social media, le persone LGBTI sono a pari merito con i migranti come oggetto d’odio nei messaggi su Twitter, secondo l’indagine Vox: rispettivamente nel 10,8% e 10,9% dei casi. 

Secondo un’indagine della agenzia FRA, l’Italia è, nella percezione delle persone omosessuali e transessuali, il Paese più omofobo nella UE, sia che si consideri l’incitamento all’odio e al disprezzo da parte dei politici sia che si consideri l’abitudine di utilizzare un linguaggio offensivo da parte della popolazione. 
Alla faccia del Paese moderno e tollerante.
Marco Barone 

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