C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Questione migranti: per il Governo nessun stato di emergenza, allora perchè parlare di emergenza?


Nel Question time del 19 luglio il Governo ha risposto ad alcune richieste di alcuni parlamentari sulla situazione "emergenziale" sussistente in Italia in materia di migranti. 
Quello che è emerso in modo chiaro è che ad oggi non ci sono le condizioni per definire e dichiarare alcun stato di emergenza in materia di migranti. Allora se nessun stato di emergenza deve essere dichiarato, la si dovrebbe finire di continuare a parlare di emergenza migranti, semplicemente perchè questa emergenza non esiste, stante quanto emerso a livello istituzionale.
Intanto rimangono dei numeri significativi, i minori accompagnati nel 2014 erano 13.026, nel 2015, 12.360, nel 2016, 25.846,a luglio 2017, 9761 , per un totale 93.335 sbarchi al 20 luglio. Quanti sono i richiedenti asilo presenti ad oggi in Italia? Non è dato sapere con certezza, si ragiona in via approssimativa con un numero che si dovrebbe aggirare intorno alle 240 mila persone. 
 
Quanti gli "irregolari" presenti in Italia? Non è dato sapere. L'unica certezza è che la maggior parte dei Comuni non accolgono e che il sistema di accoglienza per come concepito in moltissimi casi è semplicemente fallimentare. Quale accoglienza con persone abbandonate in mezzo alla strada? Che trascorrono le giornate senza sapere che fare? Altro che istruzione ed integrazione. Per non parlare poi della questione lavoro gratuito mascherata dall'esercizio di attività di volontariato. Alcuni Comuni, a causa del patto di stabilità,  non possono assumere operai ed hanno deciso di impiegare i richiedenti asilo per l'espletamento di attività che in qualsiasi Paese normale andrebbero retribuite e svolte con regolare contratto di lavoro. Ma siamo in Italia e si naviga senza alcuna direzione e le situazioni di tensione sociale incrementano.
Così come interessante è rilevare che nei primi sei mesi di quest'anno i salvataggi nel Mediterraneo centrale sono stati fatti per il 34% dalle Ong, il 28% dalla Guardia costiera italiana, il 9% dalla missione Sopgia, l'11% dalla missione Frontex e il 7% da singoli mercantili. L'unica cosa certa è che in Italia incrementa sempre di più l'intolleranza per la questione migranti e non vedere e sminuire ciò significa commettere un grave errore.
 
Marco Barone 

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