La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

I primi tre Paesi da cui si fugge di più per l'Italia sono Nigeria, Bangladesh, Guinea

A luglio 2017 risultano in Italia più di 80 mila persone sbarcate e la nazionalità dichiarata riguarda una serie di Paesi che hanno certamente in comune il problema del terrorismo, nonchè situazioni di instabilità strutturali che perdurano da lungo tempo. Sul sito Viaggiare sicuri vengono riportate le principali criticità che riguardano i Paesi del nostro caro e vecchio mondo, vediamo quali sono quelle segnalate nei Paesi da cui giungono la maggior parte dei richiedenti asilo:


Nigeria
In considerazione dell’attuale precaria situazione di sicurezza in Nigeria si raccomanda di limitare allo stretto necessario i viaggi nel Paese e si sconsigliano assolutamente i viaggi nel nord-est (Stati del Borno, Yobe e Adamawa) a causa della attività del gruppo terroristico di Boko Haram.
Il rischio di sequestri di persona con finalità terroristiche o a scopo estorsivo, anche alla luce della gravissima crisi economica in atto, è alto in tutto il Paese.

 Bangladesh
Dopo l’attacco nel quartiere di Gulshan a Dhaka del 1° luglio 2016,  che ha provocato la morte di nove italiani, sette giapponesi e di diversi altri stranieri, permane in Bangladesh un’elevata minaccia terroristica anche contro gli stranieri, in particolare contro i cittadini dei paesi facenti parte della coalizione anti-ISIS. In particolare, il Nuovo Jamaatul Mujahideen Bangladesh (JMB), il gruppo islamista con legami operativi con l'ISIS, potrebbe essere ancora in grado, nonostante le operazioni antiterrorismo effettuate dalle forze di sicurezza in questi mesi, di attuare in tutto il Paese - e in particolare a Dhaka e nelle aree circostanti - nuovi attacchi.
La possibilità di ulteriori atti ostili non può essere esclusa anche in considerazione della presenza nel Paese di formazioni di ispirazione jihadista. 

Guinea
Il Paese condivide con la più parte del resto del mondo il rischio di poter essere esposto ad azioni legate a fenomeni di terrorismo internazionale, In considerazione dell’attivismo dei gruppi di matrice terroristica nella fascia saheliana e dell’Africa Occidentale  resta  consistente il  rischio di attentati ed  azioni ostili a danno di cittadini ed interessi occidentali. Si raccomanda pertanto di mantenere elevata la soglia di attenzione in tutto il Paese.  Si invitano, in generale, i connazionali presenti nel Paese ad evitare manifestazioni ed assembramenti. Nonostante la normalizzazione politico-istituzionale degli ultimi anni, le condizioni di vita della popolazione rimangono precarie, alimentando tensioni sociali che si sommano a quelle politiche e, in taluni casi, etnico-religiose. 

Costa d'Avorio
Alla luce del quadro generale di insicurezza nell’intera area saheliana, interessata anche da fenomeni di matrice terroristica, permangono, soprattutto nelle regioni dell’Ovest, al confine con la Liberia, criticità a livello di sicurezza e possibili minacce terroristiche.
La sicurezza resta precaria in particolare a causa della presenza di forze irregolari e bande armate, anche di ispirazione jihadista. 

Gambia
Il Paese condivide con il resto del mondo l’esposizione al rischio del terrorismo internazionale. Tenuto conto del progressivo deterioramento della situazione nell’area del Sahel, dell’attivismo dei gruppi di matrice terroristica in tutta la regione e dell’accresciuto rischio di azioni ostili a danno di cittadini ed interessi occidentali, si raccomanda di mantenere elevata la soglia di attenzione in tutto il Paese.
Nonostante le condizioni di sicurezza del Paese presentino finora minori criticità rispetto ad altri Paesi del continente, soprattutto nelle vicinanze delle strutture turistiche nei pressi della capitale, situate lungo la costa atlantica, si consiglia comunque particolare attenzione nei luoghi maggiormente frequentati dove maggiore è il pericolo di furti e aggressioni, soprattutto nelle ore notturne. 

Senegal
In considerazione dell’attivismo dei gruppi di matrice terroristica nella fascia saheliana e dell’Africa Occidentale  resta  consistente il  rischio di attentati ed  azioni ostili a danno di cittadini ed interessi occidentali.
Le autorità senegalesi hanno disposto l’innalzamento delle misure di sicurezza  con maggiori  controlli su tutto il territorio, con il potenziamento dei check point presenti nella  capitale Dakar e con misure di sorveglianza all'accesso a  luoghi frequentati dalla comunità internazionale (ristoranti, hotel, centri commerciali stazioni turistiche costiere, istituti di cultura, scuole per stranieri  ecc,) che costituiscono obiettivi sensibili. Si raccomanda pertanto di mantenere elevata la soglia di attenzione nella capitale e in tutto il Paese.

Mali 
Alla luce dell’elevato rischio terroristico e di un quadro complessivo di sicurezza estremamente critico ed in continua evoluzione, tutto il Mali, compresa la capitale Bamako,  è da considerarsi a rischio, che diviene estremamente elevato nelle regioni settentrionali del paese (regioni di Timbuctu, Gao e Mopti), mentre da ultimo l’instabilita’ si estende anche alle regioni centrali, intorno alla Capitale, di Segou. Episodi di criminalita’ di cui si rendono protagonisti gruppi comunque legati alla galassia jihadista si verificano anche nella regione meridionale di Sikasso. Si registra, in particolare, un aumentato rischio di attacchi e di rapimenti in zone di interesse pubblico, che potrebbe riguardare anche bar, ristoranti, siti turistici ed eventi pubblici.

Eritrea
Si ricorda che il Paese condivide con altre aree del mondo il rischio di poter essere esposto ad azioni legate a fenomeni di terrorismo internazionale.   Pertanto si rende consigliabile mantenere elevata la soglia di attenzione.  L'Accordo di pace firmato tra Etiopia ed Eritrea nel dicembre del 2000 ha messo fine ai combattimenti, ma la mancata demarcazione del confine tra i due Paesi rende la situazione “tesa e potenzialmente volatile", secondo la definizione dell’ONU.  Su tutto il confine si verificano con frequenza scontri che vedono coinvolte le forze armate dei due Paesi. Pur trattandosi nella maggior parte dei casi di episodi limitati, si sconsiglia vivamente ai connazionali di recarsi nelle aree a ridosso del confine con l'Etiopia. Rimane ancora irrisolta altresì la disputa frontaliera con Gibuti, sebbene la situazione al confine sia stabile anche grazie alla presenza di forze d’interposizione qatarine. 

Marocco
Gli attentati avvenuti in vari Paesi, suscettibili di verificarsi ormai ovunque, rendono consigliabile mantenere elevata la soglia di attenzione in considerazione del rischio presente su tutto il territorio marocchino, di atti terroristici per loro natura difficilmente prevedibili ai danni di istituzioni o di luoghi e strutture frequentati anche da occidentali (compresi siti turistici). Le locali Autorità di sicurezza hanno ulteriormente elevato il livello di allerta - specie durante le festività - a causa della minaccia terroristica nel Paese, anche alla luce degli attentati verificatisi nella regione del Maghreb. Numerose cellule terroristiche sono state smantellate in Marocco nel corso degli ultimi mesi. In particolare, a fronte dell’innalzamento del livello di allerta terrorismo, si raccomanda di osservare estrema cautela nelle grandi città ed in quelle ad elevata presenza turistica come, tra le altre, Fez, Rabat, Salé, Casablanca, Agadir, Chefchaouen, Marrakech , Tangeri e al-Madiq.

Sudan
 La situazione generale nel Paese è condizionata da una perdurante instabilità economica e da tensioni politiche che sono sfociate in manifestazioni e disordini. Si raccomanda prudenza, di evitare le manifestazioni e ogni altro tipo di assembramento, di tenersi sempre informarti sulla situazione generale sui media e contattando all'occorrenza l'Ambasciata d’Italia a Khartoum, e di seguire scrupolosamente le indicazioni delle autorità locali.


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