Bruxelles, come è noto, è sede delle più importanti istituzioni dell'Unione Europea. Una città affascinante, particolare, simbolo dell'alta borghesia, dove architettura moderna e tradizionale cercano, con poco successo, di convivere. L'Unione Europea rivendica spesso principi che ruotano intorno alla dignità delle persone, no alla donna oggetto, penso per esempio alla Risoluzione sulla discriminazione della donna nella pubblicità del 1997 al cui punto 10 si scriveva testualmente che il Parlamento europeo invita il settore della pubblicità a rinunciare in concreto e interamente a sminuire la donna a oggetto sessuale dell'uomo attraverso espedienti tecnici e raffigurazioni immaginose come il ridurre il ruolo femminile alla bellezza fisica e alla disponibilità sessuale . Certo, comprensibile. Ma a pochi minuti dal Parlamento europeo esiste un vero e proprio quartiere a luci rosse. Esistono anche agenzie di escort, club privati-scambisti, e donne in vetr
Siamo in Italia e nelle località con minoranze linguistiche l' unica soluzione, del resto in molti casi già adottata, è quella del doppio nome, come avviene per Vipiteno/Sterzing o Bressanone/Brixen. Gli italiani hanno il diritto di chiamare nella loro lingua le località dove si parla una lingua diversa, esattamente come avviene per London/Londra o Paris/Parigi.
RispondiEliminaPer di più stiamo parlando di località italiane. Perfino qui in Brianza hanno messo i cartelli con i nomi delle città in italiano e in dialetto (Lecco/Lecc, Oggiono/Uggion...). Contenti loro.
Chiamate il vostro paese come vi pare, noi continuiamo a chiamarlo Prebenico.
Basta con questo vittimismo e con questa retorica anti italiana
Sono d' accordo invece nel cambiare alcuni nomi retorici e vuoti dati dal fascismo, come ad esempio Ronchi dei Legionari, così come è stato fatto per Latina/Littoria.