La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

In FVG si continuano a violare i diritti delle minoranze, come la mancata esposizione delle bandiere



Come è noto in Friuli Venezia Giulia vi sono 216 Comuni e la minoranza linguistica friulana è presente in 175 comuni, quella slovena in 32 e quella germanica in 5, cioè la quasi totalità dei Comuni ha una "minoranza linguistica". Ed è per questo motivo che il FVG ha avuto la sua specialità. Una specialità che ha dovuto fare i conti con i processi di italianizzazione continuati almeno fino alla caduta del muro di Berlino prima e Gorizia poi, una specialità che continua ad essere violata nel momento in cui si continuano a violare disposizioni speciali come la legge regionale del 2001. Diciamolo pure è innegabile che se in FVG ci si comportasse nei confronti dei friulani come ci si comporta nei confronti degli sloveni, in Friuli ci sarebbe una reazione diversa, perchè ancora oggi, gli sloveni, pur essendo autoctoni, pur avendo radici secolari in questa fetta di terra, o pur essendo cittadini italiani, vengono percepiti come una sorta di "entità" estranea, esterna, mentre il friulano viene percepito come più vicino all'italiano, come un cittadino italiano che parla una seconda lingua che ancora oggi alcuni considerano un dialetto. Nel mentre di tutto ciò è letteralmente sparita, salvo qualche piccolo caso, la tutela della cultura e della lingua germanofona e se si continua così il passo è breve perchè si possa arrivare allo stesso trattamento nei confronti delle altre minoranze, che sono il cuore vitale del FVG e chiamarle minoranze è in realtà riduttivo. 

In FVG devono capire che violare la tutela delle minoranze significa compromettere anche quella specialità che connota il FVG, che forse qualcuno vorrebbe vedere sepolta, mentre altre Regioni italiane fanno la gara per avere quel grado minimo di specialità che connota questa piccolo angolo periferico del Confine Orientale. Senza dimenticare che violare le tutele delle minoranze significa anche compromettere importanti e fondamentali diritti umani. Ad esempio il bilinguismo  visivo ma anche quello sostanziale non è rispettato, Trieste docet e non in positivo sicuramente in tal senso, ma ciò che voglio ora ricordare e che viene spesso evidenziato e dunque non si tratta di nulla di nuovo, ma semplicemente di una violazione che continua dal 2001, è che non viene esposta in tantissimi casi accanto alle bandiera italiana, europea e regionale, quella della comunità di riferimento, lì ove deve avvenire, cioè nella maggior parte dei Comuni del FVG. E si tratta di amministrazioni comunali sia di destra che di  "sinistra". 

Ma a dirla tutta non viene neanche esposta, in diversi casi, neanche quella regionale. La norma di riferimento è l'articolo 6 della legge regionale 27/2001: “Con riferimento a quanto previsto dall'articolo 3 dello Statuto speciale della Regione Friuli-Venezia Giulia, sugli edifici pubblici dei Comuni in cui sono insediate popolazioni appartenenti ai diversi gruppi linguistici della Regione, così come individuati dalla legge 15 dicembre 1999, n. 482, e dalla legge 23 febbraio 2001, n. 38, viene esposta, accanto alle bandiere italiana, europea e regionale, anche quella della comunità di riferimento." 

Perchè questa violazione costante che andrebbe denunciata, insieme ad altre che si realizzano nei confronti delle minoranze ( e non sono poche), ai massimi organi comunitari in materia di tutela dei diritti umani?

Marco Barone 

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