Come
è noto in Friuli Venezia Giulia vi sono 216 Comuni e la minoranza
linguistica friulana è presente in 175 comuni, quella slovena in 32 e
quella germanica in 5, cioè la quasi totalità dei Comuni ha una
"minoranza linguistica". Ed è per questo motivo che il FVG ha avuto la
sua specialità. Una specialità che ha dovuto fare i conti con i processi
di italianizzazione continuati almeno fino alla caduta del muro di
Berlino prima e Gorizia poi, una specialità che continua ad essere
violata nel momento in cui si continuano a violare disposizioni speciali
come la legge regionale del 2001. Diciamolo pure è innegabile che se in
FVG ci si comportasse nei confronti dei friulani come ci si comporta
nei confronti degli sloveni, in Friuli ci sarebbe una reazione diversa,
perchè ancora oggi, gli sloveni, pur essendo autoctoni, pur avendo
radici secolari in questa fetta di terra, o pur essendo cittadini
italiani,
vengono percepiti come una sorta di "entità" estranea, esterna, mentre
il friulano viene percepito come più vicino all'italiano, come un
cittadino italiano che parla una seconda lingua che ancora oggi alcuni
considerano un dialetto. Nel mentre di tutto ciò è letteralmente
sparita, salvo qualche piccolo caso, la tutela della cultura e della
lingua germanofona e se si continua così il passo è breve perchè si
possa arrivare allo stesso trattamento nei confronti delle altre
minoranze, che sono il cuore vitale del FVG e chiamarle minoranze è in
realtà riduttivo.
In FVG devono capire che violare la tutela delle
minoranze significa compromettere anche quella specialità che connota il
FVG, che forse qualcuno vorrebbe vedere sepolta, mentre altre Regioni
italiane fanno la gara per avere quel grado minimo di specialità che
connota questa piccolo angolo periferico del Confine Orientale. Senza
dimenticare che violare le tutele delle minoranze significa anche
compromettere importanti e fondamentali diritti umani. Ad esempio il
bilinguismo visivo ma anche quello sostanziale non è rispettato,
Trieste docet e non in positivo sicuramente in tal senso, ma ciò che
voglio ora ricordare e che viene spesso evidenziato e dunque non si
tratta
di nulla di nuovo, ma semplicemente di una violazione che continua dal
2001, è che non viene esposta in tantissimi casi accanto alle bandiera
italiana, europea e regionale, quella della comunità di riferimento, lì
ove deve avvenire, cioè nella maggior parte dei Comuni del FVG. E si
tratta di amministrazioni comunali sia di destra che di "sinistra".
Ma a
dirla tutta non viene neanche esposta, in diversi casi, neanche quella
regionale. La norma di riferimento è l'articolo 6 della legge regionale
27/2001: “Con riferimento a quanto previsto dall'articolo 3 dello
Statuto speciale della Regione Friuli-Venezia Giulia, sugli edifici
pubblici dei Comuni in cui sono insediate popolazioni appartenenti ai
diversi gruppi linguistici della Regione, così come individuati dalla legge 15 dicembre 1999, n. 482, e dalla legge 23 febbraio 2001, n. 38, viene esposta, accanto alle bandiere italiana, europea e regionale, anche quella della comunità di riferimento."
Perchè questa violazione costante che andrebbe denunciata, insieme ad
altre che si realizzano nei confronti delle minoranze ( e non sono poche), ai massimi organi
comunitari in materia di tutela dei diritti umani?
Marco Barone
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