Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Artisti di strada: giunge l'estate ed il Comune di Trieste inasprisce le misure;arriva la confisca



Con provvedimento del 12 maggio il Comune di Trieste "rilevato che l’attuale regolamento comunale che disciplina le arti ed i mestieri artistici di  strada prevede all'art. 7 una sanzione amministrativa da € 50 a € 300 per la violazione delle  disposizioni dello stesso;  dato atto che recentemente si è verificata una recrudescenza del fenomeno dell'attività  abusiva di esibizioni di artisti di strada che, in spregio a qualsivoglia regolamentazione di detta  attività, insistono ad esibirsi con attività rumorose, pregiudizievoli della tranquillità dei residenti e  della normale circolazione pedonale, ostruendo il libero accesso agli esercizi commerciali ed agli  immobili pubblici e privati;  rilevato altresì che tale fenomeno deve essere urgentemente contenuto in vista dell'avvio della stagione estiva che vede la città di Trieste meta di numerosi turisti attratti, in particolare, dalla possibilità di visitare i palazzi storici e le mostre culturali organizzate sul territorio comunale; ritenuto che, a tutela dei primari interessi pubblici sui quali si regge l’ordinata e civile convivenza, tali comportamenti abusivi alterano le condizioni di vivibilità e legalità civile, turbando il  libero utilizzo degli spazi pubblici e creando pregiudizio del decoro e della vivibilita' urbana con decorrenza immediata e fino al 30 settembre 2017, che in caso di esercizio abusivo del mestiere di artista di strada con l'utilizzo di strumenti o attrezzature rumorose, oltre all'applicazione della sanzione prevista dall'art. 7 del Regolamento che disciplina le arti ed i mestieri  artistici di strada nel territorio del Comune di Trieste, sia applicata la sanzione accessoria della confisca amministrativa ai sensi dell’articolo 20 della L. n° 689 del 24.11.1981 delle attrezzature o degli altri strumenti utilizzati per tale attività, previo sequestro cautelare ai sensi dell’articolo 13 della citata Legge al fine di evitare la reiterazione dell'attività vietata."
Insomma, un nuovo pezzo a sostegno del puzzle repressivo dell'ordine, del decoro e soprattutto dell'immagine della Trieste turistica...
 
Marco Barone 

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