L'Udinese è una delle squadre di calcio più antiche d'Italia, molto amata in Friuli, e con uno stadio all'avanguardia, anche se ha cambiato recentemente nome, per ragioni di sponsor, ma nel cuore dei friulani rimarrà per sempre stadio Friuli. Diverse volte è capitato, non per casualità, ma per diverse ragioni, di sollevare nelle aule del Parlamento alcuni problemi che hanno, nel bene o nel male, interessato l'Udinese calcio.
Tra i primi segnalo quando accaduto nel mese di ottobre del 1953.
Si interrogava il Presidente del Consiglio dei ministri ed il ministro dell’interno,
per conoscere le ragioni per le quali veniva negato al calciatore
svedese Arne Selmosson ingaggiato dall’Associazione calcio udinese il
permesso di soggiorno in Italia per svolgere attività calcistica.
"Chiedono, infine, gli interroganti se in vista della particolare
situazione del caso Selmosson, che non trova riscontro per le sue
caratteristiche in altri casi del genere, ed in considerazione
che a seguito di esplicita dichiarazione della Federazione italiana gioco
calcio in data 11 settembre, secondo la quale da parte della stessa
nulla osterebbe per i1 rilascio del nulla-osta a giocare,
1’associazione calcio udinese ha perfezionato gli accordi a suo tempo
intervenuti ed il Selmosson si trova attualmente in Italia, la
Presidenza del Consiglio ed il ministro dell’interno ritengono di
trasformare l’attuale permesso di soggiorno quale turista in permesso di
soggiorno per svolgere attività calcistica."
Settembre 1955:
Nella seduta in Aula veniva invocato un provvedimento di clemenza "di cui dovrebbe beneficiare
sia il Catania che l’Udinese, sia le squadre calcistiche eventualmente
rimaste impunite; e ciò per ovviare al gravissimo stato di disagio in
cui versa il calcio italiano e per smentire il diffuso convincimento che
a carico delle suddette società sportive, sole rappresentanti
nella divisione calcistica A della Sicilia e del Friuli, si siano
adottati provvedimenti che non sono stati, viceversa, presi nei
confronti di altre società, indicate dalla voce pubblica come colpevoli. I provvedimenti dei tribunali calcistici della F.I.G.C. hanno
determinato uno stato di giustificata amarezza presso larghi strati
delle popolazioni friulane e siciliane, che hanno visto i nomi delle
città di Udine e Catania arbitrariamente coinvolte in un perlomeno singolare procedimento pseudo giudiziario che, a parte le responsabilità personali
dei dirigenti delle società, colpisce immeritatamente la passione
sportiva di quanti, all’oscuro di ciò che si andava facendo,
alimentavano attraverso notevoli sacrifici lo sforzo agonistico delle
squadre recanti i colori cittadini. "
Gennaio 1980:
in Aula si poneva la seguente interrogazione-"considerato quanto è accaduto domenica 6 gennaio 1980, durante
l'incontro Udinese-Pescara, valevole per il campionato di calcio di
serie A, allorché è apparsa - come è provato sia dai resoconti
radiotelevisivi che dalla stampa sportiva - la palese insufficienza del
direttore di gara a dirigere l'incontro - quali interventi di competenza
intende promuovere verso le organizzazioni sportive CONI e la
Federazione Gioco Calcio affinché sia evitato il ripetersi dei lamentati
fatti e per sollecitare una maggiore collaborazione da parte di tutti -
anche attraverso la designazione di direttori di gara preparati, capaci
e sperimentati - onde consentire che le competizioni sportive siano
momenti non solo di corretto e civile agonismo ma anche di rafforzamento
del prestigio dell'idea e della professione sportiva".
Ma sono state diverse le interrogazioni emerse su vari aspetti e ne segnalo alcune.
Nella IX Legislatura si proponeva una interrogazione a risposta orale per conoscere l'opinione del Governo in ordine ai provvedimenti disciplinari emessi ne confronti dell'Udinese, nella XII Legislatura si interrogava il governo sulla questione della mancata trasmissione televisiva della partita di UEFA dell'Udinese: "l'Udinese calcio e' da sempre accompagnata dall'affetto e dall'incitamento di tutti gli abitanti della regione Friuli Venezia Giulia che tendono ad immedesimarsi nella loro squadra di calcio garantendo un seguito che oramai comunque travalica gli stessi confini regionali; attualmente non risulta all'interrogante che il servizio televisivo pubblico sia interessato alla trasmissione dell'evento sportivo che tanta attesa sta creando in Friuli; anche la gara di ritorno del 2^ turno della gia' citata "Coppa Uefa" che l'Udinese gioco' a Varsavia contro la locale formazione di calcio venne ignorata dalla Rai che garanti' esclusivamente la radiocronaca della partita..."
Marco Barone
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