Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Perché in Italia si scrive che la May ha sfidato l’Arabia sul velo, quando in Inghilterra non si parla di alcuna sfida?





In Itala i i principali quotidiani online hanno dato un gran risalto ad un fatto, che nei giornali inglesi disponibili in rete è una non notizia, quando va bene, perché si fatica a trovarne traccia e quando questa traccia emerge il tutto viene presentato senza toni di eroismo o di sfida. Mi riferisco al fatto che la premier inglese una volta giunta nei Paesi Arabi, non ha indossato il velo. Gesto che conosce dei precedenti. Occorre premettere come prima cosa che se è vero che in Arabia Saudita vi è un codice di abbigliamento conservatore e restrittivo nei luoghi pubblici con diverse limitazioni, pesanti, che minano i diritti delle donne, è altrettanto vero che i visitatori stranieri possono non seguire in modo rigido il protocollo. Ed infatti, come già ricordato, vi sono già stati due precedenti. Dalle verifiche che ho fatto nei principali siti d'informazione inglesi, non si parla di sfida, di nessun eroismo. Al massimo quello che viene evidenziato è che lei ha voluto dimostrare che anche le donne possono essere indipendenti, ma senza forzare la mano sul concetto di sfida. Si riportano alcune dichiarazioni della premier, la quale afferma che le persone devono vederla come una leader donna, e che anche le donne possono raggiungere posizioni significative, certo, con i pantaloni però. Visto che quelli li ha indossati, come vorrebbe il protocollo...

Marco Barone

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