La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

A Trieste si rinnova l'appello per realizzare il "binario 21"come memoriale nazionale

Era il 2015 e si formulava una proposta chiara 

Maturi lo sono i tempi per condurre anche a Trieste la positiva esperienza di Milano quale quella relativa al binario 21 collocato sotto la stazione Centrale. Il Binario 21 è il luogo da cui ebbe inizio l’orrore della Shoah in quella città.Sarebbe importante che anche Trieste possa avere il suo “binario 21”, un suo memoriale, attraverso un binario anche “virtuale” che possa unire i viaggi dai binari commerciali dall'ex Silos con quelli dalla Stazione centrale per la conservazione perenne della memoria per favorire la realizzazione di uno spazio per la convivenza civile, come accade in modo efficace a Milano con il Memoriale della Shoah

Al 4° Convegno "Convivere con Auschwitz" , come evidenzia Gianni Peteani, è emersa la necessità di promuovere a Trieste la realizzazione del “Memoriale Nazionale di Auschwitz e della Deportazione” - Luogo della Memoria nel Silos. Il contesto storico e politico attuale potrebbe non apparire favorevole, ma le condizioni favorevoli non ci saranno mai, queste vanno determinate con la consapevolezza con la voglia di ricordare per non ripetere, ripetere drammi, tragedie e situazioni nefaste che hanno caratterizzato tutto il secolo appena trascorso. Nella società di oggi, ritornano muri, reticolati, nazionalismi, razzismi, xenofobie esasperate da soluzioni tanto semplici quanto disumane. Il nemico viene individuato nel diverso, nel più povero, nello straniero. Concetti che non dovrebbero più esistere, ma che esistono e persistono in una Europa che, pur con le sue infinite problematicità, come contenitore ideale di popoli senza confini e frontiere va difesa, anche se radicalmente ribaltata nel suo funzionamento economico e politico. Il Vecchio continente è in pericolo, in pericolo costante sono i valori di libertà, fratellanza ed uguaglianza che devono essere difesi più di ogni altrove luogo nelle zone di confine. E Trieste ha vissuto storie disumane incredibili, ma anche senso di riscatto importante. Ed il binario 21 in una città come Trieste ha un suo senso enorme. Presso la stazione di Trieste vi è collegata una targa che ricorda la partenza dei convogli dei deportati verso i campi nazisti, dal settembre 1943 al febbraio 1945. In mente vengono soprattutto le vili deportazioni che hanno riguardato gli ebrei, a partire da quel maledetto 7 dicembre del 1943, giorno in cui ebbe inizio il primo viaggio della morte dalla città destinato ad Auschwitz. 159 furono le persone che salirono su carri bestiami, solo 9 fecero ritorno alla fine della guerra. Anche tanti deportati politici, partirono dai binari commerciali dell'area dell'Ex Silos,"per non essere visti". E la visibilità nella fisicità è fondamentale, vedere per capire, anche un solo secondo di pausa e riflessione vale un piccolo investimento per la memoria e la storia che a Trieste deve essere realizzato. Saprà, soprattutto la Regione oltre che la città di Trieste raccogliere questa importante sfida? Perchè Trieste e Milano sono unite più che mai anche dalla storia che passa attraverso i binari .
Marco Barone

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