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Visualizzazione dei post da febbraio, 2017

Maggio 1948: il primo treno d'Italia a Monfalcone dopo la guerra

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Poche ore dopo l'insediamento del primo Presidente della Repubblica, a Trieste, giungeva il primo treno d'Italia, dopo la fine della seconda guerra mondiale. Treno che passava chiaramente anche dalla stazione di Monfalcone, come testimonia un breve fermo immagine tratto dal prezioso video dell'archivio dell'Istituto Luce. Il video interessa l'i naugurazione della linea ferroviaria Venezia-Trieste. Fu un fatto storico di estrema importanza, un piccolo segnale di ritorno alla normalità in un Paese ridotto in macerie a causa della seconda guerra mondiale. Le ferrovie sono sempre state importanti nel nostro territorio, soprattutto grazie agli investimenti originari effettuati dall'Impero asburgico. Nel 1854 venne infatti aperta la linea da Trieste a Vienna  attraverso il Semmering. Il progettista fu il veneziano Carlo Ghega, a cui a Trieste è dedicata una via in città, linea di 14 gallerie, una delle quali raggiungeva la lunghezza di  ben 1431 m, con 16 viadotti e

La relazione sulla sicurezza: estrema destra divisa ed a rischio contaminazioni con realtà naziste

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Il Governo italiano ha riferito  al Parlamento sulla politica dell’informazione per la sicurezza e sui risultati ottenuti nel corso del 2016, ai sensi dell’art. 38 della Legge n. 124 del 2007 . La mia attenzione cade sulla questione della destra estrema, neofascista, neonazista, come presente in Italia per capire come questa realtà composita viene percepita dal sistema di sicurezza italiano. All'interno della relazione emerge che il quadro "della destra radicale ha continuato ad evidenziare divisioni interne e dinamiche competitive , che hanno precluso una più incisiva azione comune, nonostante l’esistenza di alcuni condivisi orientamenti sulle tematiche di maggiore attualità. Le formazioni più rappresentative, che  ambiscono a un accreditamento elettorale, hanno incentrato l’attività propagandistica,  rivolta soprattutto ai contesti giovanili e alle fasce sociali più disagiate, su argomenti di richiamo come la sicurezza nelle periferie degradate dei centri urbani, l

Quella firma "francese" sul caso di Schleyer e Moro

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    Dire che vi sono delle analogie, è cosa da poco. Le dinamiche operative che porteranno al sequestro dell'industriale Hanns-Martin Schleyer, ufficiale delle SS e presidente della Confindustria tedesco-occidentale, con quelle di Aldo Moro, sono praticamente identiche. Solo che il primo verrà sequestrato dalla RAF il secondo dalle BR, almeno così è quello che risulta sino ad oggi. L'industriale verrà ucciso dopo 43 giorni di prigionia, nel 1977. Moro verrà ucciso dopo 55 giorni di prigionia. Entrambi i corpi verranno fatti ritrovare all'interno di un bagagliaio di una macchina. Il primo dentro quello dell'Audi 100, in una città francese, Mulhouse, il secondo dentro la storica Renault 4 di casa francese.   Una firma "francese" casuale caratterizzerà la fine di queste due persone. Sul sequestro Moro l'unica certezza è che risultano coinvolte una moltitudine di soggettività, che interessano più Paesi, e forse per questo la verità non la conoscer

Se a Monfalcone vogliono mettere il palo per l'alzabandiera

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Monfalcone, conquistata dall’Italia nel 1915, persa subito dopo con la nota batosta di Caporetto ritornerà all’Italia alla fine della prima guerra mondiale, poi dopo una lunga e drammatica parentesi fascista, verrà occupata dai delinquenti nazisti, liberata il primo maggio del ‘45 e ritornerà all’Italia grazie al giusto ed equo Trattato di Pace del ‘47. Lì ove vi è la via dedicata ai fratelli Rosselli, uccisi in Francia da formazioni locali di estrema destra e probabilmente su ordine proveniente dai vertici del fascismo dovrebbe sorgere un palo per l’alzabandiera, un palo per il tricolore. La bandiera dell’Unione Europea pare non essere contemplata, nonostante l’Unione Europea sia la massima conquista per l’unione del popoli, per una società senza confini, con poteri delle nazioni giustamente ridimensionati. Nel momento in cui in tutto il mondo ritornano i nazionalismi, che hanno sempre segnato disastri, poteva mancare un tocco di riscatto nazionale, per marcare il territorio, per

Un sintetico quadro storico sul quadro elettorale di Gorizia in vista delle elezioni 2017

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Partiamo dal 2002 . Si presentarono 9 liste la più votata, al primo turno, risultò essere quella di Forza Italia con 4.819 voti, la meno votata la lega nord con 394 voti , 4 erano i candidati a sindaco su 32.676 voti votarono 23.727 cittadini con una percentuale del 72,61% al turno di ballottaggio vinse la coalizione di centro sinistra con 10.314 voti e la coalizione di centro destra perse con per una manciata di voti, con 10.288 voti, votarono al secondo turno in 21.267. Maggio 2007 Vi erano sette candidati a sindaco, hanno votato in 22.017 su un totale di 31.489, affluenza pari al 69,92% vi erano 20 liste, la meno votata Per Gorizia con 24 voti, la più votata Forza Italia con 5.280 voti, vinse nel 2007 la coalizione di destra con un totale di 10.855 voti, 4,243 andarono a quella di centro sinistra. Maggio 2012 Quattro furono i candidati a sindaco 18.847 votanti su 30.847 elettori, cioè il 61,10%, 16 liste, la meno votata la destra con 201 voti la più votata il popolo di Gor

Se la tutela del decoro diventa questione di sicurezza urbana e rischia di criminalizzare il disagio sociale. Breve analisi del testo normativo

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E' in fase di conversione in legge il decreto-legge 20 febbraio 2017, n. 14,  recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città. Un testo che ha introdotto il famigerato " DASPO Urbano" un testo che tende a ricondurre il concetto di decoro, che non è tipizzato e di cui non esiste una mera definizione giuridica e sostanziale omogenea e consolidata, sotto la voce di sicurezza urbana nel momento in cui si afferma che  " ai fini del presente decreto, si intende per sicurezza urbana il bene pubblico che afferisce alla vivibilità e al decoro delle città". Dunque il decoro della città diviene una questione legalitaria di sicurezza urbana, ergo di ordine pubblico. Ma contro chi si scaglierà questo dettato normativo? Mi soffermerò ora su alcuni elementi di questo decreto in fase di conversione. L'articolo 9 afferma che "Fatto salvo quanto previsto dalla vigente normativa a tutela delle aree interne delle infrastrutture, fisse e mobili, ferrov

Riflessioni: dalla questione dell'assurda obiezione di coscienza in materia di aborto al #PrideFvg2017

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Siamo nel 2017 e si ritorna a mettere in discussione l'aborto. D'altronde ciò è in armonia con quelle politiche reazionarie e tristissime che voracemente si stanno affermando in buona parte dell'Occidente o rischiano di affermarsi, dove non dovrebbe stupire se gli esorcismi rischieranno di essere una normalità e la caccia alle streghe pure. Metafore estremizzate per rappresentare quell'alienazione della politica in parte governativa che si afferma dalla realtà umana, dai diritti umani. Si è dovuta aspettare la storica sentenza della Corte Costituzionale del 1975, e la legge 194 del 1978 per arrivare a legalizzare l'aborto, una conquista non caduta dal cielo o per benevolenza di qualche giudice o politico, ma figlia di lotte importanti e significative. Ma, una Legge, figlia del compromesso nel momento in cui si è legalizzato il concetto di obiezione di coscienza. L'obiezione di coscienza esonera il personale sanitario ed esercente le attività ausiliarie dal

A Ronchi l'arte è viva. Installazione artistica di Salvatore Puddu con Leali delle Notizie

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In Bisiacaria, terra di mezzo tra Carso, Isonzo ed Adriatico, son tanti gli artisti e le artiste che cercano uno spazio ove poter condividere una delle cose belle che caratterizzano l'umanità, l'arte. Arte come senso di riflessione, arte come senso di espressione, di interiorizzazione, ma anche di denuncia sociale. Purtroppo non si è registrata nel corso degli anni la giusta attenzione da parte della politica, servirebbero spazi pubblici da dedicare unicamente all'arte, spazi espositivi pubblici e comuni vista anche la presenza corposa di tanti artisti e tante artiste locali. A Ronchi, in collaborazione con l'associazione Leali delle Notizie, nella bellissima cornice di una delle piazzette più belle dell'intera Bisiacaria, Piazza Francesco Giuseppe, unica piazza forse in Italia ad essere intitolata all'Imperatore, Salvatore Puddu     presenterà il 4 marzo 2017 alle ore 18.30  la sua installazione pittorico oggettuale, " Extinct". Amore per la natu

Il Mein Kampf è tra di noi, non lo sappiamo, ma parte dell'Occidente lo sta accettando

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A quanto pare la nuova edizione del  Mein Kampf ("La mia battaglia"),  in Germania  nel 2016 è risultato essere uno dei testi più venduti . Un testo che ancora reca timore, un testo che è stato letto da pochissime persone da quando è caduto il nazismo, ma i cui principi, nonostante la caduta del nazismo ed il bando di quel micidiale e malefico libro, scritto tra le altre cose in un modo molto banale, come d'altronde banale è il male più assoluto, sono ancora oggi presenti e dilagano sempre di più, senza esserne pienamente consapevoli. In quel testo si affermava che "ogni volta che del sangue straniero è stato introdotto nel corpo della nostra nazione, il suo infelice effetto è stato quello di rompere il nostro carattere nazionale". Od ancora che "le frontiere aperte della Madrepatria, la vicinanza di corpi stranieri non tedeschi in prossimità delle nostre terre di confine, e soprattutto il costante afflusso di sangue straniero all'interno de

I punti del Comune di Monfalcone su Fincantieri? Rischiano di danneggiare i lavoratori stranieri e non risolvono il problema

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Le indiscrezioni pubblicate sul Piccolo di Monfalcone il 21 febbraio lasciano basiti. Mi riferisco alla questione dei 16 punti proposti dal Comune di Monfalcone sulla questione Fincantieri. E' certamente vero che la forza lavoro nel territorio straniera è al 58% bengalese e romena, così come è vero che praticamente la metà dei lavoratori che operano in Fincantieri sono in sistema di appalto, subappalto e similari con una gran forza straniera, bengalese in primo luogo, i cui primi arrivi si ricordano alla fine degli anni '90 e successivamente si è aperta la via della Romania. Ma le proposte come avanzate dal Comune di Monfalcone, che sembrano correre nella direzione del prima gli italiani, d'altronde cosa aspettarsi da un governo a trazione leghista, non risolvono un bel niente. Perchè il sistema dell'appalto e sub-appalto permane, pur se relegato ad una sorta di rete di imprese locali. Così come assurda è la proposta, come emersa sul Piccolo, che i lavoratori dovr

Quella proposta di legge firmata Ziberna e Riccardi: valorizzare il resiano per chi non si riconosce nella comunità slovena

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I consiglieri Novelli, Riccardi, Ziberna, De Anna, Marini, Piccin, Revelant hanno depositato al Consiglio Regionale del FVG una singolare proposta di legge che dovrebbe realizzare delle modifiche alla legge regionale 16 novembre 2007, n. 26(Norme regionali per la tutela della minoranza linguistica slovena). E cosa propongono? “ A fronte dell’importanza che riveste la tutela e la valorizzazione della minoranza linguistica storica del Resiano e delle varianti linguistiche delle Valli del Natisone, del Torre e della Val Canale, la presente proposta di legge mira a salvaguardare il patrimonio linguistico, culturale e storico proprio di coloro che, non riconoscendosi nella comunità autoctona di nazionalità slovena , rivendicano come propria l'identità trasmessa nei secoli attraverso le espressioni linguistiche resiane, natisoniane e della Valle del Torre.” A detta dei proponenti “l’unicità di questi antichi idiomi linguistici richiede, pertanto, la creazione di un Istituto per la pr

Cosa è cambiato a Monfalcone nei primi cento giorni con il governo della destra

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Si avvicinano i cento giorni dal giuramento dell'attuale sindaco di Monfalcone che al turno di ballottaggio ha vinto grazie ai voti di 6.642 persone su un totale di 10.879 votanti in quel turno, ed il corpo elettorale complessivo era di 21. 271 cittadini. Quindi, un Sindaco che governa con poco più del 30% sul totale del corpo elettorale e 60% sul totale di chi si è recato al voto. Dati da non dimenticare, perchè se è vero che Monfalcone è stata la Caporetto del PD nella ricorrenza della rivoluzione d'ottobre, questo non significa che la città è svoltata verso  la destra "pura", ma che una fetta consistente dell'elettorato tradizionale di sinistra non si è recato alle urne. Detto questo, cosa è cambiato a Monfalcone in questo periodo? La cittadina continua ad essere un deserto nelle ore pomeridiane e serali, come prima. Non si comprende quale sia il disegno programmatico finalizzato a rilanciare Monfalcone. Il lavoro continua ad essere un problema in una p

I lavori del polo intermodale di Ronchi

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Poco più di 16 milioni di euro, ed alla fine i lavori son partiti. Dopo la realizzazione della rotatoria, e dopo un restyling dell'interno dell'Aeroporto, ed il cambio del nome in chiave più internazionale, ora tocca allo spazio collocato proprio innanzi all'unico scalo del FVG. Lì dove poteva sorgere un bel parco urbano, qualche orto comunale, nel mentre la zona industriale è sempre meno industriale, si è deciso di costruire quella che sarà la terza stazione di Ronchi, la quarta nel raggio di pochi minuti, funzionale alla medio velocità, perchè l'alta velocità qui non si può e deve realizzare, per diverse ragioni ben argomentate in passato. Ci saranno però i soliti studi, le solite consulenze, il solito spendere soldi, e soprattutto sorgerà una struttura di cui proprio non si comprende l'essenzialità, la necessità, ma oramai il dado è tratto ed amen. Son tanti i curiosi che si soffermano ad osservare l'avanzamento dei lavori, terra, ruspe, presto cemento.

I dieci comandamenti per la comunicazione non ostile, alcune perplessità

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Trieste è la città ove son state proclamate le leggi razziali, perchè luogo fertile stante le persecuzioni già in corso contro gli sloveni, ad esempio. Terzo millennio, società dei social, dove il merdaio è la normalità, gli insulti sono la normalità, fascismi, nazismi, razzismi, omofobie, xenofobie sono la normalità, e dove una grande operazione di censura preventiva sarebbe necessaria, ma non si può. Non si può perchè se dai social, luogo senza filtro, e questo filtro sta cadendo anche nella realtà, proprio come accaduto nei tempi del fascismo e del nazismo, vengono "stroncati" i leoni da tastiera, i fasciofancazzisti, buona parte degli utenti sparirebbero, i social perderebbero gran parte della loro forza mediatica. Questo è il punto della situazione. Luogo senza filtri, diventato ambito aculturale, acritico, salvo pochi casi, dove il letamaio diviene la normalità. Se da un lato è utile per capire il grado di degrado sussistente nella società, dall'altro è la conf

Monfalcone, caso Duca d'Aosta e studenti stranieri: la prossima volta mettete il numero chiuso. Fate prima

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Ci risiamo. Puntualmente a Monfalcone si ripete il caso della centralissima scuola Duca d'Aosta. Dalle pagine del Piccolo si apprende che "alla chiusura delle iscrizioni, il 6 febbraio, il tempo normale aveva raccolto l’adesione di 23 bambini, di cui 15 di origine bengalese, 5 balcanici e un senegalese." Dopo aver raccolto le iscrizioni, cosa pare aver deciso la scuola su suggerimento indebito del Comune? Di suddividere i bambini in altre scuole per evitare la realizzazione di classi solo " straniere". E la perla finale è che il Comune essendo proprietario dell'immobile pare non voler più concedere gli spazi "all’Associazione genitori bengalesi che li utilizzava per organizzare un corso di bengalese (definito L1, cioè lingua primaria) per i bambini della comunità a favore, invece, di nuovi corsi di italiano rivolti alle mamme bengalesi affiancate dai loro figli." Ora delle considerazioni sono più che dovute. Come prima cosa come è noto le sezi

Centrale a Biomasse Gorizia ecco i documenti

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Li avevo scaricati e salvati, nel dubbio che per qualche motivo, che poteva essere di qualsiasi natura, sparissero. Si tratta di verbali, autorizzazioni, proroghe ecc.  Scaricati dal sito della Provincia di Gorizia, dunque pubblici.  Buona lettura e buon download mb https://drive.google.com/file/d/0BwzBwYFJ-AoOeHFadFdUcGROZGc/view?usp=sharing https://drive.google.com/file/d/0BwzBwYFJ-AoOSHdIdl9ETWVtWW8/view?usp=sharing https://drive.google.com/file/d/0BwzBwYFJ-AoOUkcxbXNUX1JqUTA/view?usp=sharing https://drive.google.com/file/d/0BwzBwYFJ-AoOUWFkSnJMRGV4ZE0/view?usp=sharing https://drive.google.com/file/d/0BwzBwYFJ-AoOR19jY05DUUFRZ0U/view?usp=sharing https://drive.google.com/file/d/0BwzBwYFJ-AoOLUN5dUQyN0JHVTA/view?usp=sharing https://drive.google.com/file/d/0BwzBwYFJ-AoONF9sbU80blEzUHc/view?usp=sharing https://drive.google.com/file/d/0BwzBwYFJ-AoOZ0RlbWNXNW5kekE/view?usp=sharing https://drive.google.com/file/d/0BwzBwYFJ-AoOWkloOEpvRjhNMVE/view?usp=sharing https

Capodistria e Milano unite dallo spirito della palma guardando a Miami Beach

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Nell’attesa di vedere un giorno collegate, in modo razionale, Capodistria con Milano, passando per la bella Trieste, ad oggi queste due distanti città, son più vicine ed unite che mai, dallo spirito della palma. La palma è un simbolo che ha anche radici religiose, avrebbe la funzione di albero della vita, simbolo del martirio, come ricorda un noto dipinto di Raffaello quale la Sacra famiglia con palma. Tradizione, conservazione, simbolo del potere, che nella vecchia iconografia romana veniva rappresentata insieme alla dea Vittoria. Ma chi ha vinto realmente con le palme da Capodistria a Milano? Esistono circa 200 generi quasi 3000 specie, e sono tipiche di luoghi ove sussiste un clima tropicale o subtropicale, ed è molto delicata. Come dimenticare la morte di decine e decine di palme a Capodistria? Ne vennero piantate più di 200, anche belle esteticamente, costose, ma quanto adattabili a quel clima? E figuriamoci nella nebbiosa Milano. Certo, è vero che il clima è in fase di mutame

Introdurre nelle scuole la settimana della storia della resistenza italiana per la difesa dell’Europa ( petizione)

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Non basta più il solo 25 aprile, festa nazionale della Liberazione ben rappresentato dalle parole dell’immenso Sandro Pertini “Cittadini, lavoratori! Sciopero generale contro l'occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine. Come a Genova e a Torino, ponete i tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire.”. Dopo il fatidico 8 settembre del ‘43 in Italia nulla sarà come prima. Dopo due decenni di abusi, violenze, soprusi fascisti, il popolo italiano conoscerà, grazie ad anni di elaborazione e piccole e metodiche sistematiche azioni di resistenza quotidiana, l'occasione per dare il via alla più grande forma di Resistenza che si conoscerà nell’Europa Occidentale. Uomini e donne, giovanissimi, operai, studenti, militari, disoccupati, uniti dai valori che hanno governato la Rivoluzione Francese, come libertà, uguaglianza e fratellanza, imbracceranno le armi per spazzare via quel marciume che ha in

Ronchi: Dal rudere della villa Hinke alle trincee abbandonate, quanto sarebbe bello un parco urbano(foto)

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Quanti misteri ruotano ancora oggi intorno al rudere della villa storica Hinke di Ronchi. Luogo abbandonato, che ha attraversato due guerre, diventato nel corso degli anni oggetto di sfida e prova di coraggio, anche incosciente visto lo stato di precarietà di quel luogo, per tanti giovani di Ronchi, ma anche luogo utilizzato per qualche rito satanico ma anche sbeffeggiato come ben si può vedere dalle scritte presenti all'interno di questo rudere. Circondato da meravigliosi alberi, che hanno letteralmente conquistato ciò che rimane di quel posto senza più alcuna identità. Così come cattureranno la tua attenzione le trincee alle spalle della villa e vicino al canale. Abbandonate eppure si mantengono ancora bene e non hanno nulla da invidiare ad altre disseminate sul Carso.  Buon senso vorrebbe che quel rudere venisse abbattuto, visto lo stato pietoso nel quale si trova, e rivalutare totalmente quell'area, non tramite speculazioni edilizie, ma realizzando ciò che manc

Daspo urbano: una follia inapplicabile che rischia di minare anche la tradizione zoroastriana

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Il 2016 si è chiuso con un numero dell'Espresso dove è stata pubblicata una inchiesta di Giovanni Tomasin con le bellissime foto di Pietro Masturzo, sugli zoroastriani, seguaci di Zarathustra minoranza religiosa riconosciuta dalla Repubblica islamica dell'Iran, assieme a cristiani ed ebrei.Tra le varie cose che più mi hanno colpito di questa inchiesta o meglio reportage  è una tradizione che continua a persistere in questa comunità, ovvero chi ha avuto un lutto recente segna la propria abitazione con vernice bianca, lasciando l'impronta della mano, "perchè il passante possa dedicargli una preghiera". Un gesto tanto simbolico quanto sostanziale, doloroso ma profondamente umano. Ora, come è noto nel nostro ex Bel Paese, vi è l'ossessione quasi compulsiva verso il decoro, il decoro urbano.  Concetto che è talmente esteso, un contenitore così vasto,misterioso, pericoloso, che non può essere tipizzato, ogni realtà ci metterà del suo, lo caratterizzerà con delle

Il cuore nel pozzo, disgustoso film storico sdoganato su Rai tre. Ma è stato un fallimento

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Per la terza volta sui canali Rai, per due volte con il Governo Berlusconi, per la prima volta con un Governo a motore PD, e per la prima volta sdoganato sul canale storico della sinistra, Rai Tre ed in prima serata. Ma è stato un grande fallimento. Solo 1.082.000 spettatori pari ad uno share del 4.11%. E non poteva essere altrimenti. Un film fazioso, con tanti errori, ed anche orrori storici. Un film che in passato ha sollevato funeste reazioni, più in Croazia che in Slovenia, oltre che in Italia. Un film che segue sempre lo stesso metodo che caratterizza il giorno del ricordo, che in questo 2017 ha segnato passi in avanti, basta pensare alle bandiere a mezz'asta ovunque, manca solo il minuto di silenzio, nel giorno, poi, del Trattato di Pace del '47, imposto, giustamente, all'Italia, Paese aggressore e che ha perso la guerra. Sembrava di essere a lutto più che per questo che per altro. Un film dove fin dall'inizio i partigiani jugoslavi e l'esercito di liber

Il Trattato di pace del '47 ha aperto la strada per la nascita dell'Unione Europea, altro che iniquità

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Sono 70. E li porta male, male perchè sono convinto che in Italia, in un sistema dall'ignoranza diffusa, molti non conoscono l'esistenza del Trattato di Pace del '47, e delle vicissitudini che ne sono derivate e che hanno portato prima al Memorandum di Londra e poi al Trattato fuggitivo di Osimo. Così come sono convinto che la storia non la si scrive con i se. Ma dal momento in cui si continuano a proporre iniziative, anche con copertura istituzionale, ove si afferma senza mezzi termini l'iniquità del Trattato di Pace del '47 di Parigi, firmato dai vincitori della seconda guerra mondiale, come Jugoslavia, Usa, Unione Sovietica, e da chi venne sconfitto, come l'Italia, delle riflessioni devono essere sollevate. Cosa accadrebbe se in Slovenia si attuassero iniziative di propaganda dove si parlerebbe dell'iniquità del Trattato di Pace, poichè Trieste non è stata ceduta o non si è realizzato il TLT ed il territorio della "provincia" di Gorizia n

Giorno del ricordo: importante conferenza stampa alla Camera dei Deputati con Pellegrino, Kersevan e Conti

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Nel giorno del ricordo, in via generale, si afferma pienamente l'alleanza di una diabolica triade negazionista, riduzionista, giustificazionista, un gruppo di tre elementi aventi proprietà analoghe e con un solo fine, pontificare nel nome del giorno del ricordo, la verità assoluta attraverso il seme perverso del pensiero unico nazionalistico ed anticomunista. Tre elementi diventati concetti condivisi quali negazionismo, riduzionismo e giustificazionismo. Complementari per il perseguimento del fine ultimo governato da chiari intenti nazionalistici, anticomunisti. Cosa comportano questi tre elementi all'interni del giorno del ricordo? Che i negazionisti, riduzionisti e giustificazionisti  diventano seguaci di una corrente antistorica, cuore nero vitale del revisionismo storico, la quale ha lo scopo chiaro ed innegabile di riscrivere la storia attraverso una interpretazione politica, governata da intenti nazionalistici, rigorosamente anticomunisti, come già

A Trieste si rinnova l'appello per realizzare il "binario 21"come memoriale nazionale

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Era il 2015 e si formulava una proposta chiara   Maturi lo sono i tempi per condurre anche a Trieste la positiva esperienza di Milano quale quella relativa al binario 21 collocato sotto la stazione Centrale. Il Binario 21 è il luogo da cui ebbe inizio l’orrore della Shoah in quella città.Sarebbe importante che anche Trieste possa avere il suo “binario 21”, un suo memoriale, attraverso un binario anche “virtuale” che possa unire i viaggi dai binari commerciali dall'ex Silos con quelli dalla Stazione centrale per la conservazione perenne della memoria per favorire la realizzazione di uno spazio per la convivenza civile, come accade in modo efficace a Milano con il Memoriale della Shoah Al 4° Convegno "Convivere con Auschwitz" , come evidenzia Gianni Peteani, è emersa la necessità di promuovere a Trieste la realizzazione del “Memoriale Nazionale di Auschwitz e della Deportazione” - Luogo della Memoria nel Silos. Il contesto storico e politico attuale potr