Il tempo si è letteralmente fermato alla stazione di Miramare di Trieste

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Un gioiellino liberty di epoca asburgica, che consente di arrivare al castello di Miramare, attraversando il polmone verde di Trieste, che affascina il viaggiatore, perchè il tempo si è fermato in via Beirut, a  Grignano come in nessun altro luogo a Trieste.  Un gioiellino che è ora chiuso, ora aperto, ma che necessita di essere valorizzato, riqualificato. Purtroppo già in passato preso di mira da azioni di vandali, ragione per cui venne eliminato il glicine che caratterizzava la pensilina esterna, preso di mira con vandalismi che hanno comportato spese per migliaia di euro da parte di RFI per effettuare interventi di restauro di natura  conservativa. Quella piccola stazione affascina e non ha eguali in Italia, ed è auspicabile che si possano trovare le risorse, gli intenti, la volontà, per farla ritornare ai fasti di un tempo. Purtroppo il tempo fa il suo corso e dei lavori di manutenzione sono necessari per ripristinare quel bene storico che viene invidiato da chiunque si soffermi a

La decapitazione del Re Moro nel presepe di Monfalcone. Siamo certi che non sia un gesto razzista?




A Monfalcone dopo diversi anni è ritornato il presepe. Il presepe è proprio della nostra cultura, una miscela di tradizione religiosa ma anche laica, basta vedere quello storico che viene ogni anno realizzato nella bellissima Napoli, ogni anno vi sarà un personaggio diverso. A Monfalcone è stato decapitato il Re Moro. Atto vandalico, da condannare, certamente. La lettura che si è data è stata univoca. Anzi, vi è chi ha parlato di rappresaglia alla luce del gesto in stile mafioso che ha colpito la locale comunità bengalese, una testa mozzata di maiale davanti al centro islamico locale. I re magi erano tre, il re vecchio, giovane e moro, come tre erano i doni, oro, incenso, e mirra. Siamo cresciuti con queste tradizioni. Ma la cosa interessante è che il re moro è l'unico con la pelle nera, tanto che nel corso del tempo, quando ancora si parlava in modo infausto di razze umane, si disse che i tre magi rappresentavano le tre razze principali della nostra società, ed il moro era il re d'Africa e si attribuì all'epidermide il colore nero, fatti che risalgono circa intorno al XII-XIII secolo. Così come è noto che sarà proprio con gli effetti del colonialismo e l'affermazione della piaga sociale della schiavitù che inizieranno a diffondersi i santi con la pelle nera. Perché colpire proprio il moro? Che poi non era neanche il più esposto tra le statuine del presepe di Monfalcone? Sorge il sospetto che questo gesto si debba collocare in continuità con gli ultimi eventi, dalla molotov di Turriaco, alla testa mozzata di maiale di Monfalcone. Si è volutamente colpire l'unica statua di colore nero e dunque non è da escludere che chi ha compiuto tale gesto è perchè governato da sentimento razzista più che da sentimento anti presepe. Perché voleva dire che chi ha la pelle nera in quel presepe non ci deve stare, imponendo con quel gesto violento una sua visione ultra-razzista sia del presepe che della società? E magari farebbe bene costui a studiarsi meglio i precetti del cristianesimo,della sua religione, che parlano di fratellanza, precetti sistematicamente violati e lesi soprattutto da chi magari pensa di veder assolti i propri "peccati" da razzista con una semplice confessione.

Marco Barone

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