Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Una prima riflessione a caldo sul disastro della sinistra alle amministrative a Monfalcone e Ronchi

E' stato un disastro, peggio del previsto. A Monfalcone 15 punti di distacco tra la coalizione di centro-sinistra e la destra è enorme, difficile da colmare. Bisogna sicuramente entrare nell'ottica, nel caso di vittoria della destra, di preparare una coalizione sociale di opposizione  di sinistra con valori dichiaratamente e sostanzialmente antifascisti al futuro governo destrissimo della città. Non è detto che ciò sia un male, a volte una sana opposizione può essere utile, utile per recuperare quel sentimento, quella forza che nel corso del tempo si è persa, altrimenti non si può spiegare un simile risultato a Monfalcone. Poi se si vuole vivere nell'utopia elettorale che Monfalcone sia una sorta di Stalingrado del FVG nel 2016, meglio non commentare per ora.
Quello di Ronchi e Monfalcone è un voto che ha delle sfumature certamente anche di rilievo nazionale. L'attuale governo renziano del PD è fallimentare, ha portato il PD  pienamente a destra, le riforme sulla scuola, sulla Costituzione, sul lavoro, sulla sanità a livello regionale, sulle UTI, il non saper essere reale controparte della Fincantieri, le politiche di revisionismo storico, hanno favorito un distacco enorme del suo tradizionale elettorato che ha preferito non votare o dirottare il suo voto verso altro. Anche il non voto è una forma di voto e l'astensione è stata impressionate. 
La situazione politica di Ronchi è leggermente differente da quella di Monfalcone, perchè chi ha vinto le amministrative ha già partecipato al governo precedente del Comune per diversi anni, con una giunta di centro-sinistra, e si è voluta dare continuità al precedente indirizzo governativo. Certamente è una forma di espressione politica in parte di destra, ma in parte non lo è pienamente e comunque il vero dato sorprendente a Ronchi non è tanto il risultato dei 5 stelle, voto percepito come prevalentemente di protesta e che pare essere stato politicamente funzionale alla sconfitta del centro sinistra e della sinistra, ma rimane l'astensione. Ma se la sinistra ha perso la colpa e la responsabilità è della sinistra.
La sinistra attuale ha fallito, ciò era nell'aria, e se si continua così si rischia di consegnare Gorizia alla destra, ancora, e soprattutto la Regione. E' necessaria una svolta radicale, con la consapevolezza, comunque, che l'opposizione non è un male,anche se difficile oggi, e che una sberla del genere, che abbiamo preso tutti, deve indurci a cambiare rapidamente passo e binario. 
E' necessario un rinnovamento urgente, ma mantenendo continuità con i valori tradizionali e storici della sinistra senza alcun compromesso e senza emulare la destra solo per mantener la poltrona, perchè questo primo o poi lo si paga e l'elettore preferirà l'originale alla copia.
Anche se in via generale si deve ammettere che il senso di sfiducia se non di scazzo dei cittadini aumenta, la politica elettorale di oggi rischia di essere rappresentativa solo dell'autoreferenzialità che dell'interesse comune ben tenendo conto che la società va a destra, perchè è nella destra che molti hanno trovato riparo, con le politiche della pancia più che della testa e della ragione, la soluzione al proprio mal vivere quotidiano.
Marco Barone  @ilKontrastivo

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