Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Introdurre nelle scuole italiane il multiculturalismo,dalla cultura araba a quella cinese

Leggendo le statistiche del MIUR, seppur riferite all'anno scolastico 2014/15 emerge chiaramente che nelle scuole italiane vi è la presenza di tutto il Mondo. Nelle prime quindici cittadinanze sono presenti tutti i continenti tranne l’Oceania. L’Europa è rappresentata principalmente dai paesi centro orientali (Romania, Albania, Moldavia, Ucraina, Macedonia), l’Asia è rappresentata dai paesi maggiormente popolati (Cina, Filippine, India, Pakistan, Bangladesh), l’Africa dai paesi del nord (Marocco, Tunisia, Egitto) e l’America dai paesi latinoamericani (Perù ed Ecuador). Nell’a.s. 2014/15 i paesi di provenienza della maggior parte degli alunni si confermano quelli degli anni scolastici precedenti: la Romania è ancora la provenienza più diffusa tra gli studenti nelle scuole italiane con 157 .153 alunni, seguita dall’Albania con 108.331 presenze e dal Marocco con 101.584. A distanza troviamo il gruppo degli alunni di origine cinese (41.707) e filippina ( 26.132). I dati sulle cittadinanze degli studenti confermano la forte eterogeneità che ha storicamente caratterizzato il nostro paese. In Friuli Venezia Giulia nell'anno scolastico in questione la presenza di alunni stranieri era così suddivisa: Udine 7.691, Pordenone 6.865, Trieste 2.848,Gorizia 1.829. Esperimenti di multiculturalismo sono stati già tentati. Nel 2004 viene stipulato Accordo di cooperazione culturale tra Italia e Marocco riguardante aspetti culturali, scientifici, educativi e che avrà delle ricadute operative nella pratica scolastica negli anni a seguire. In particolare all’art. 18 dell’Accordo di cooperazione è scritto che la parte italiana promuove l’insegnamento della lingua araba e cultura marocchina all’interno dei piani dell’offerta formativa delle scuole italiane, in particolare nelle regioni che accolgono una significativa comunità marocchina. Gli insegnanti, designati e retribuiti dalla parte marocchina, sono integrati nel corpo docente dell’istituto nel quale operano e soggetti alle leggi e alla normativa degli stessi istituti . 
Ora, pare evidente che l'Italia è il porto del Sud del Mondo ma anche dell'Est del Mondo. Che giorno dopo giorno il confronto con nuovi modi di pensare, culture, è inevitabile, e solo attraverso la via della conoscenza, può esservi integrazione. Solo attraverso la via della conoscenza può essere demolito ogni pregiudizio ed odio razziale. E la scuola ha il dovere di introdurre il multiculturalismo, lo studio basilare almeno di alcune materie che possano consentire una conoscenza minima della cultura araba, cinese ecc. E' vero che l'italiano è la quarta lingua più studiata al mondo, ogni anno si ripetono queste statistiche. Il miglior modo di difendere ed estendere l'italiano e la cultura italiana è quello di inserire nelle nostre scuole il multiculturalismo, altrimenti non solo si andrà verso l'estinzione dell'italiano ma anche verso situazioni di chiusura pericolose per la pacifica convivenza.
 
Marco Barone  @ilKontrastivo


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