La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Se la società continua ad essere fondata sulla famiglia in ogni cosa, dalla politica, alla comunità



La famiglia prima di tutto, si dice. Ed è vero. Se nella democrazia numero uno al mondo, come viene spacciata mediaticamente, quale quella americana, sono le famiglie a contendersi il potere qualcosa vorrà pur dire. 
La famiglia Clinton, contro l'Impero economico di Trump.  E così via indietro nel tempo.
Famiglie potenti, importanti. La differenza tra famiglia e clan è spesso sottile. Clan viene usato in modo dispregiativo, ricorre molto nell'ambito della criminalità organizzata, ma anche quando si vuole denigrare una persona che proviene da una famiglia che magari ha avuto una storia importante in qualche ambito della società. Guai a toccare la famiglia. Questo vale per ogni ovunque. E quando ti muovi oltre la famiglia, sei un semplice alieno, che rischia di minare equilibri secolari, salvo che non appartieni a quella famiglia per via indiretta o per acquisizione. Ed allora potrai anche essere rispettato, o forse no. Dipende da tanti fattori. Tutto è famiglia in questo mondo. Famiglia è la Chiesa, famiglia è la massoneria, famiglia è la politica, famiglia è la mafia, famiglia sono i media, famiglia sono le fiction, famiglia è la società. In ogni ovunque vi è spesso un vincolo od un collegamento diretto od indiretto alla famiglia, ancora più evidente quando si ha un ruolo chiave o simbolicamente importante, in qualche settore. Ed il tutto in un contesto ove se il clientelismo viene fatto pagare a caro prezzo ai poveracci o sfigati della società, che non hanno protezione alcuna o non appartengono alla famiglia giusta, dall'altro lato di tale schema, è del tutto normale se prima il marito e poi la moglie e poi chissà chi, si candidano alla presidenza della potenza americana. E se lo fanno in America, lo si può fare ovunque.
Equilibri ordinari, famiglia ordinaria. Uno schema sociale che perdura da sempre e che richiama, per alcuni aspetti, il branco in natura. Branco contro branco, clan contro clan, famiglia contro famiglia. Ma non tutte le famiglie sono e possono essere uguali. Lo vediamo con quello che accade alle coppie omosessuali. Che continuano a patire discriminazioni folli, nonostante provvedimenti legislativi tardivi che cercano di colmare alcune lacune. Dicono che nella nostra società la Costituzione italiana, ad esempio, tutela la famiglia naturale, e da qui parte la grande menzogna dell'invenzione della famiglia arcaica. Niente poligamia, niente omosessualità, ma solo uomo e donna uniti in matrimonio, possibilmente in Chiesa, altrimenti, beh l'occhio lo si chiude, ma verrai visto sempre con sospetto, con l'esorcismo dietro l'angolo pronto a partire. Insomma, non tutte le famiglie sono e possono essere uguali, e non tutte le unioni possono avere l'onore di avere l'etichetta sociale di famiglia.
La famiglia da un lato è la forza di questa società, dall'altro è anche la sua debolezza, perchè compromette l'affermazione dell'individualità, non consente la rottura di schemi sociali consolidati che hanno mandato in malora Paesi come l'Italia. Di famiglia si può vivere, di famiglia si può morire, l'importante è non porre in discussione il potere sociale, economico, politico, che la famiglia può e deve continuare ad esercitare. Peccato che chi ha tratto beneficio da ciò sono stati soprattutto grandi mascalzoni, grandi potentati, grandi capitalisti, grandi disgraziati che hanno mandato in malora il nostro sistema.
Marco Barone

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