C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Ronchi come laboratorio permanente dei diritti civili

Ora, finalmente, si darà spazio ai programmi. Sarò capolista per la lista Sinistra Per Ronchi- Rifondazione Comunista. Il nostro candidato a Sindaco è Luigi Bon. Ed il nostro lavoro sarà per quel progetto che la lista vuole essere e rappresentare per Ronchi come bene comune, per una Ronchi più bella, attrattiva ed accogliente e vitale. Siamo l'unica lista di sinistra autonoma ed indipendente presente in questa tornata elettorale a Ronchi? Sì. Non è una questione di persone, o rapporti personali, ma di contenitori ed anche contenuti. Per quanto ci riguarda il Pd, che è un partito solo, e compagnia o non compagna varia non è più un partito di sinistra. Basta vedere quello che sta realizzando a livello nazionale. Dalla riforma sulla scuola, scritta contro l'intera comunità scolastica, a maggio 2015 quasi l'80% del personale ha scioperato contro la "buona scuola", cosa epocale e contro un governo di pseudosinistra. Basta vedere quello che ha fatto con l'articolo 18, distrutto, con il revisionismo storico, con la scellerata riforma costituzionale, con la sanità in Regione, con le grandi ed inutili opere “pubbliche” che hanno devastato l'ambiente. Per non parlare dell'antidemocratico sistema della UTI.
A Ronchi abbiamo l'esempio della cattedrale nel deserto che verrà del polo intermodale, ad esempio. Una Ronchi che ospita l'aeroporto e non solo si vede scippato il nome di Ronchi, quando la maggior parte degli scali riportano il nome della località che li ospitano. Uno scalo che porta pochi benefici al Comune. E qui i rapporti andranno rivisti a favore della nostra comunità. E si potrebbe continuare. Così come pare evidente che queste elezioni sono anche una resa dei conti tra e per il PD, come lo è stato il referendum sulla fusione, o quello costituzionale. Non dobbiamo permettere che  Ronchi così come la nostra Costituzione siano il ring per questo modo assurdo di fare politica. Noi vogliamo Ronchi come giardino della Bisiacaria, una Ronchi che tuteli l'ambiente, il Carso, la nostra economia agricola e non, per una Ronchi che sappia tutelare il lavoro ed il diritto al lavoro, lo sport, l'arte, il commercio e la bellezza a partire dal recupero e riqualificazione non solo del nostro centro, dove sarà necessario realizzare un corso, ma anche dei rioni. Ad esempio in ogni rione verrà individuato uno specifico elemento attrattore per incentivarne la valorizzazione. Vogliamo una Ronchi dove il bilinguismo sia la sua forza, dove la cultura la faccia da padrona, a partire dal potenziamento della nostra Biblioteca, dalla realizzazione di un teatro polivalente, dal laboratorio permanente dei diritti civili. Così come anche la storia sarà importante.
Via, ad esempio, una volta per tutte quel titolo fuorviante “dei legionari” per arrivare, finalmente, ad un gemellaggio vero e proprio con Fiume/Rijeka nel nome dell'internazionalismo, della pace, dell'antirazzismo che si aggiungerà a quelli storici con Wagna e Metlika. Il nostro faro dovrà essere la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, la nostra Costituzione, espressioni dei valori della nostra resistenza. Il disconoscimento e il disprezzo dei diritti umani hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell'umanità. Ronchi come laboratorio dei diritti civili sarà uno dei punti fondamentali che caratterizzerà il nostro progetto politico.



Lista sinistra per Ronchi - Rifondazione Comunista
candidato a Sindaco Luigi Bon
Candidati a consigliere comunale:
Capolista:
1) MARCO GIOVANNI ROCCO detto MARCO BARONE del 1980; 2) SILVIA CAPELLO MONFALCONE del 1993;
Seguono:
3) RAMIRO CERGOL MONFALCONE del 1947
4) MAURIZIO COMAR CERVIGNANO DEL FRIULI del 1955
5) MARIA LUISA detta MARISA CRISTIN SAN PIER D'ISONZO del 1944
6) FABIO DEIURI STARANZANO del 1964
7) ALBERTO FREGONESE MIRANO del 1954
8) EDOARDO GALLOVICS MONFALCONE del 1937
9) LIDIA MAREGA GRADISCA D'ISONZO del 1951
10) ANTONELLO MAREGA PALMANOVA del 1978
11) DIEGO FRANCESCO MAUCHIGNA SAN CANZIAN D'ISONZO del 1954
12) GIULIETTA MONTAGNI del 1957
13) LICIA RITA MORSOLIN GORIZIA del 1954
14) GIOVANNI detto CLAUDIO PUNTIN SAN CANZIAN D'ISONZO del 1936
15) MARIANA VARONE GORIZIA del 1984
16) BRUNO VISINTIN RONCHI DEI LEGIONARI del 1953


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