Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Il voto del 23 ottobre di Ronchi e Monfalcone? Un catastrofe ravvicinata

Dunque a ‪ Ronchi‬ e ‪ ‎Monfalcone‬ si voterà il ‪23 ottobre. Il giorno in cui vi è stata la più grande battaglia navale della storia. Ma dubito che queste elezioni verranno ricordate per la loro grandezza, visto il dibattito in corso, penso più per la stravagante corsa alla poltrona.
Dove gli amici di prima sono i nemici di oggi, ed i nemici di ieri gli amici di domani. Il passo del gambero continua.Un ritorno al passato, dove tutto ruota intorno al nome, programmi, progettualità non pervenuti. 

D'altronde, con così pochi mesi a disposizione per la campagna elettorale, quale comunicazione sarà mai possibile? E' chiaramente logico intuire che verranno principalmente favorite le realtà politiche già strutturate. Una data così ravvicinata lede il giusto equilibrio democratico, il diritto di tutti i cittadini di poter "concorrere" e partecipare ad un processo elettorale fondamentale che condizionerà la vita di migliaia di cittadini per i prossimi cinque anni. Avrebbero dovuto forse commissariare i Comuni e dare più spazio alla programmazione e campagna elettorale? Non esiste una risposta giusta, questa data è l'effetto collaterale dell'inutile referendum sulla non fusione. Anche quello una lunga battaglia all'interno del PD, per diverse progettualità sul territorio. Quello che si percepisce per le strade è che vi è voglia di cambiamento, poi cosa voglia dire questo cambiamento non è dato sapere. Può essere un cambiamento che rischia di portare Monfalcone sulla via di Trieste e Pordenone? Ovvero dove la politica della pancia prevale? Può essere un cambiamento il fatto che a Ronchi possa vincere le elezioni chi prima ha sostenuto il PD ed ora concorre con il PD? 
Eppure degli spazi per qualcosa di diverso ci sarebbero ed andrebbero seriamente valutati. Politicamente parlando la sensazione che in molti abbiamo maturato è la seguente: le vicende di Grado,‪ ‎Ronchi‬, ‪ Monfalcone‬, passando per la via di San Pier, ed ora Gorizia cosa dimostrano? Che è in corso una prova di forza per mettere in difficoltà l'attuale vertice del PD locale se non regionale. Una lunga notte dei coltelli che continua da mesi ed ora  implode e lo scopo è arrivare, probabilmente, alle regionali del 2018 con un quadro politico dirigenziale diverso od avere un posto sicuro da candidato/a in regione. 
L'unica cosa certa è che senza il PD, a parer mio, la maggior parte delle persone che ora vogliono concorrere con il PD, con cui hanno collaborato per anni o sono stati iscritti o risultano ancora iscritti, non andranno da nessuna parte. In Italia pare che non si sia perso il vizio politico di sputare nel piatto nel quale si è mangiato per anni. Hai fatto parte di un partito? I panni sporchi si lavano in famiglia, anche se sei all'opposizione di quel partito, non fuori. Non pubblicamente per la propria immagine. La società ha bisogno di sostanza, di correttezza, non di apparenza od opportunismo.  
Quel partito avrebbe dovuto valutare un bel cartellino rosso nei confronti di chi non ha rispettato la linea del partito e pubblicamente compromesso lo stesso. Ma il PD è ancora un partito? Se non ti piace il PD, esci, vai via, non è che ti comporti così, rimanendo con un piede in due scarpe.  E lo dico e scrivo da persona che è lontana dal PD e non iscritta a nessun partito. E lo stesso vale per gli altri partiti minori. Purtroppo ho il vizio di ragionare alla vecchia maniera. Comunque la storia ha sempre insegnato che a furia di saltare da una parte all'altra prima o poi si inciampa e si rischia di cadere in cattivo modo, politicamente parlando. 
Abbiamo bisogno non di attori od attrici, ma di persone semplici, umili, che non dicano io amo Gorizia, o Ronchi o Monfalcone od il FVG solo quando si avvicinano le elezioni, ma che questo amore lo sappiano dimostrare concretamente ogni giorno. Ma qui, ad oggi, salvo qualche caso che esiste, ho visto solo amore per un posto in politica. Poi nella vita si può sempre sbagliare, e ci mancherebbe, siamo umani, ma perseverare non è da persona intelligente. Questa catastrofica situazione fa venire la voglia a tanti di mettersi in gioco, pur di chiudere letteralmente una pagina di non politica per la nostra comunità.

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