Maggio 1948: il primo treno d'Italia a Monfalcone dopo la guerra

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Poche ore dopo l'insediamento del primo Presidente della Repubblica, a Trieste, giungeva il primo treno d'Italia, dopo la fine della seconda guerra mondiale. Treno che passava chiaramente anche dalla stazione di Monfalcone, come testimonia un breve fermo immagine tratto dal prezioso video dell'archivio dell'Istituto Luce. Il video interessa l'i naugurazione della linea ferroviaria Venezia-Trieste. Fu un fatto storico di estrema importanza, un piccolo segnale di ritorno alla normalità in un Paese ridotto in macerie a causa della seconda guerra mondiale. Le ferrovie sono sempre state importanti nel nostro territorio, soprattutto grazie agli investimenti originari effettuati dall'Impero asburgico. Nel 1854 venne infatti aperta la linea da Trieste a Vienna  attraverso il Semmering. Il progettista fu il veneziano Carlo Ghega, a cui a Trieste è dedicata una via in città, linea di 14 gallerie, una delle quali raggiungeva la lunghezza di  ben 1431 m, con 16 viadotti e

Ordine, decoro e pulizia nel triangolo delle Bermude di Trieste



E' accaduto in passato a Napoli, a Parma, a Salerno, a Brescia, il sequestro delle coperte nei confronti dei senza tetto, anche se la peggiore delle ordinanze è avvenuta a Budapest nel non tanto lontano 2011 quando i "vagabondi" se non riuscivano a pagare 200 euro di multa, una cifra enorme, rischiavano di finire in galera. A Trieste in questo momento regna la politica della tutela della facciata ed il tema dominante che ha caratterizzato, per esempio, l'ordinanza contro chi indica un parcheggio libero per conseguire direttamente od indirettamente un beneficio minimo economico, è  quello di evitare lo scadimento della qualità urbana e l’alterazione del decoro urbano. Ordine, decoro e pulizia. Il tutto in una città che continua ad essere interessata dalla problematica della Ferriera, dalla disoccupazione, dalla criminalità organizzata, in una città che non riesce ad intraprendere una chiara via di uscita per ritornare ai fasti imperiali che probabilmente si potranno continuare a leggere in qualche libro nelle librerie antiche.
Trieste avrà ora il suo triangolo delle Bermude, Piazza Libertà, l’entrata della Tripcovich e del Porto Vecchio. E' da decenni che quella zona è degradata, così come è da decenni che in quella zona vi è la presenza di persone,chi per scelta di vita, chi per infelice imposizione della vita, che si sono lì ritagliate un piccolo spazio vitale e sociale.  Tutti coloro che si riempono la bocca di motti come dio e patria e famiglia e che magari hanno anche responsabilità politiche se non di governo della città, farebbero bene ad emulare il loro Papa, visto che molte di loro sono più che cattoliche. Papa che ha aperto nei pressi del Vaticano un dormitorio per i senzatetto, Papa che ha messo a disposizione anche bagni e docce per i clochard. Il problema se è un problema non lo si risolve a colpi di ordinanze. Anche perché queste persone, non potendo essere espulse,  arrestate,  bastonate, come forse vorrebbe anche più di qualche reazionario si sposteranno in qualche altra parte della città, dove forse non turberanno la vista dei turisti, ma sempre in città rimarranno. E dunque, che fare?
Investire nel sociale è l'unica soluzione possibile ed accettabile. In via generale, vedendo quello che accade nel nostro Occidente, rilevo che si devono fare amaramente i conti con il sentimento destrissimo oggi dominante nella società. Ho avuto la possibilità di vedere recentemente un film geniale, "Lui è tornato" un film documentario che trae spunto dal libro omonimo, ma rispetto al libro che è fantasia dell'autore, il "falso" Hitler ha realmente girovagato per le strade della Germania e la reazione dei comuni cittadini, che non erano attori, ma persone reali, è stata allucinante.E' emersa una Germania che rimpiange il nazismo, una Germania che vuole l'uomo forte solo al comando, una Germania che si indigna più per l'uccisione di un cagnolino che del ritorno di Hitler. 
Chiaramente non si deve generalizzare, qualche reazione contraria vi è stata, così come è stato letteralmente ridicolizzato il principale partito neonazista tedesco. 
Ma quello che ha colpito è che se Hitler adattasse oggi i suoi pensieri alla società del terzo millennio, senza sfiorare l'unico elemento reputato come caldo, la questione degli ebrei e l'Olocausto, molti sarebbero favorevoli al ritorno del nazismo. 
Ecco, temo che oggi ci siano le condizioni favorevoli per le peggiori istanze, alcune  si presentano con le vesti di ridicole pagliacciate squadristiche, altre, invece, con serissime vesti, che possono essere fermate e contrastate tramite una risposta straordinaria che unisca sotto il nome dell'applicazione piena dei principi fondamentali della nostra Costituzione e tramite i valori storici dell'antifascismo che hanno dato un minimo di dignità al nostro Paese dopo oltre un ventennio di miserie e disgrazie reazionarie e fasciste. Se ciò non accadrà, verremo tutti travolti da un sistema becero e nefasto. 


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