Il tempo si è letteralmente fermato alla stazione di Miramare di Trieste

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Un gioiellino liberty di epoca asburgica, che consente di arrivare al castello di Miramare, attraversando il polmone verde di Trieste, che affascina il viaggiatore, perchè il tempo si è fermato in via Beirut, a  Grignano come in nessun altro luogo a Trieste.  Un gioiellino che è ora chiuso, ora aperto, ma che necessita di essere valorizzato, riqualificato. Purtroppo già in passato preso di mira da azioni di vandali, ragione per cui venne eliminato il glicine che caratterizzava la pensilina esterna, preso di mira con vandalismi che hanno comportato spese per migliaia di euro da parte di RFI per effettuare interventi di restauro di natura  conservativa. Quella piccola stazione affascina e non ha eguali in Italia, ed è auspicabile che si possano trovare le risorse, gli intenti, la volontà, per farla ritornare ai fasti di un tempo. Purtroppo il tempo fa il suo corso e dei lavori di manutenzione sono necessari per ripristinare quel bene storico che viene invidiato da chiunque si soffermi a

La follia omicida di Monaco ed il blocco totale della città. Se l'Occidente è in paranoia

Dacca, Baghdad, poi Nizza, Parigi neanche a parlarne, se si chiede alla maggior parte delle persone quando sarebbero accaduti i fatti di Parigi, molti non ti sapranno rispondere, nonostante per settimane non si sia parlato che di ISIS e Parigi e siamo tutti francesi. Stesso discorso per i fatti di Bruxelles. E per quelli accaduti oltre i muri dell'Europa, meglio calare un pietoso velo di no comment. Insomma tutti fatti dimenticati, ed ora è il turno di Monaco e Monaco verrà presto dimenticata non appena accadrà un nuovo fatto e così via dicendo.
Ogni volta che si verifica una qualsiasi azione omicida quello che un tempo poteva essere un nerissimo fatto di cronaca, a cui i TG di tutto il mondo avrebbero dedicato qualche secondo, occupa per ore intere gli spazi della programmazione televisiva, dei media, della stampa. Vi è una fottuta paura dell'ISIS, è evidente, che pure dove non ha responsabilità alcuna, vince, pur essendo in una fase di debolezza più che evidente.
Vince perché si entra nel panico collettivo, vince perché si bloccano le città, vince perché si parla di loro per ore ed ore, vince perché le vittime vengono subito rimosse e dimenticate, vince perché si ha paura della propria libertà.
Vi è certamente una responsabilità, enorme, dell'intero panorama Occidentale della comunicazione. Che agisce sempre con gli stessi schemi e dove tutti oramai sono esperti di strategie militari. Si parte con il dubbio, con insinuazioni, con chi si divide sperando che sia l'ISIS, e chi, invece, no, ognuno con le proprie banali e scontate motivazioni che spesso rispondono al proprio orientamento politico. 
E poi le solite considerazioni, non rinuncio alla libertà, per, si deve rinunciare alla libertà per. 
Così come curioso è che, quando emergono dubbi sul fatto che l'azione di Monaco possa essere propria di una persona con sentimenti neonazisti o neofascisti, mai si dice neonazismo o neofascismo, ma si parla di estremismo di destra, di persona intollerante, xenofoba, così come mai si dice razzista. 
Ma anche il sistema della sicurezza implode. Monaco è stata letteralmente bloccata per diverse ore. Metropolitana bloccata, treni bloccati, strade chiuse e gente bloccata a casa. Per cosa? Un folle,e di giovanissima età, forse malato di quella follia che non si è riuscita a curare nelle dovute sedi, che ha compiuto un tremendo gesto tipico di quelle azioni diaboliche che spesso accompagnano la cronaca nera americana. Il problema è dato certamente dalla facilità della diffusione delle armi. Su cui nessuno dice nulla. Il problema è dato da una società che ha perso ogni contatto con il mondo sociale. Ma anche da una società paranoica, comprensibilmente paranoica che ha prodotto un mostro dal quale non riesce più a difendersi, ed è questo il vero punto della questione. Viviamo una perdurante situazione collettiva di paranoia.

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