Maggio 1948: il primo treno d'Italia a Monfalcone dopo la guerra

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Poche ore dopo l'insediamento del primo Presidente della Repubblica, a Trieste, giungeva il primo treno d'Italia, dopo la fine della seconda guerra mondiale. Treno che passava chiaramente anche dalla stazione di Monfalcone, come testimonia un breve fermo immagine tratto dal prezioso video dell'archivio dell'Istituto Luce. Il video interessa l'i naugurazione della linea ferroviaria Venezia-Trieste. Fu un fatto storico di estrema importanza, un piccolo segnale di ritorno alla normalità in un Paese ridotto in macerie a causa della seconda guerra mondiale. Le ferrovie sono sempre state importanti nel nostro territorio, soprattutto grazie agli investimenti originari effettuati dall'Impero asburgico. Nel 1854 venne infatti aperta la linea da Trieste a Vienna  attraverso il Semmering. Il progettista fu il veneziano Carlo Ghega, a cui a Trieste è dedicata una via in città, linea di 14 gallerie, una delle quali raggiungeva la lunghezza di  ben 1431 m, con 16 viadotti e

Da quando i richiedenti asilo sottraggono alloggi agli italiani? Ed occupano posti di lavoro che mancano?


Il vicecapogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale del FVG Rodolfo Ziberna, che dovrebbe forse essere il candidato Sindaco di Gorizia per l'area di destra, a margine del parere della VI Commissione consiliare sulla proposta di revisione del Regolamento di Dublino, quale perla ha affermato
Riporto per intero questo passaggio: "(...)Anche il contributo di solidarietà per ogni richiedente non accettato presenta cifre risibili, anche perché una persona che vive in Italia deve farlo in modo decoroso. Lo Stato italiano pertanto deve essere messo in grado di ricevere risorse adeguate per ciascun richiedente asilo che gli altri Paesi non intendono accogliere. Risorse adeguate significa risorse per assicurare un tetto sopra la testa (alloggi da realizzare e non da sottrarre ai cittadini italiani), una formazione professionale e un inserimento nel mondo del lavoro con interventi mirati per creare nuovi posti di lavoro e non per occupare posti di lavoro che oggi mancano soprattutto per i cittadini italiani e per non creare, quindi, ulteriori disagi di ordine sociale con quei cittadini che da anni pagano le tasse. "Visto il grado di disinteresse dimostrato dalla Ue nei confronti delle istanze italiane - conclude Ziberna - ritengo che debba essere previsto l'istituto del conguaglio a fronte della partecipazione italiana al bilancio comunitario, che consenta di trattenere dai circa 17 miliardi che oggi l'Italia conferisce alle casse dell'Unione quanto dovuto per gli oneri accertati di cui il nostro Paese deve farsi carico. Alla Turchia i 3 miliardi sono stati riconosciuti celermente, non vedo la ragione per cui non possa essere riconosciuto uno strumento automatico a beneficio di chi si carica di maggiori oneri".

Ora gli interrogativi sorgono e non possono che sorgere. Da quando i richiedenti asilo sottraggono alloggi agli italiani? Premesso che i richiedenti asilo quando giungono in Italia, e qui effettuano la richiesta, ai sensi dell'articolo 3 della nostra Costituzione hanno gli stessi diritti dei cittadini italiani, non mi risulta che sia mai stato sottratto un solo alloggio ai cittadini italiani a favore dei richiedenti asilo. 
A Trieste esiste il modello dell’accoglienza diffusa che nella città fa contare ben 42 appartamenti utilizzati in 11 diverse strutture. Dunque si tratta di appartamenti destinati non solo all’accoglienza Sprar (che può contare su 26 appartamenti gestiti dal Consorzio Italiano di Solidarietà e Caritas), ma anche all’extra Sprar. Si tratta di appartamenti reperiti in locazione privata sul mercato. Ora pare evidente che in Italia abbiamo bisogno di tutto tranne che di nuove case, visto l'enorme speculazione edilizia sussistente che ha devastato le nostre città e nostri paesi, con la maggior parte di case invendute e sfitte. 
Altro interrogativo che sorge. Da quando i richiedenti asilo occupano posti di lavoro che mancano per gli italiani? Addirittura rischiando di creare disagi di ordine sociale? E' vero che esiste la questione del volontariato, nei confronti della quale manifesto diverse perplessità poiché si traduce in lavoro gratis. Ma da qui a dire che si occupano posto di lavoro che non ci sono (?) ed altro mi pare davvero troppo. Sono proprio queste affermazioni prive di ogni consistenza che rischiano di fomentare situazioni certamente non favorevoli nei confronti dei richiedenti asilo

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