Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Dati ISTAT il FVG regione a forte invecchiamento e dove continua a calare la popolazione



L'Italia non è Paese per giovani si dice ultimamente. Ed il FVG è la conferma di tale regola. Già i pregressi dati ISTAT, aggiornati al 18 gennaio 2016, fotografavano la situazione nella nostra regione sino al mese di settembre 2015 in modo pietoso. In base a questi dati in FVG si passa da 1.226.354 abitanti del mese di gennaio 2015 a 1.222.438 di settembre 2015. Calo sistematico avvenuto in tutte le nostre principali città. Nella provincia di Gorizia si passa da 140.876 abitanti come risultanti a gennaio 2015 a 140.365 di settembre 2015. Gorizia è attualmente con 34.941 abitanti rispetto a 35.099 di gennaio 2015. Un calo continuo e sistematico che avviene anche in altre città come a Trieste. Trieste scende sotto la soglia dei 205 mila abitanti per arrivare a 204.529 mentre in provincia risultavano a gennaio 2015 235.955 per arrivare a 235.008 di settembre. In Provincia di Udine si passa da 535.766 a 534.041 con Udine da 99.505 a 99.292. In Provincia di Pordenone da 313.757 a 313.024 con Pordenone da 51.582 a 51.268. Insomma un calo continuo e sistematico. D'altronde se non vi è lavoro non si può mica campare d'aria. Ora, l'ISTAT, ha pubblicato un quadro generale, a dir poco catastrofico. Nel 2015 la popolazione residente in Italia si riduce di 139 mila unità . Al 1° gennaio 2016 la popolazione totale è di 60 milioni 656 mila residenti. Gli stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2016 sono 5 milioni 54 mila e rappresentano l’8,3% della popolazione totale. Rispetto a un anno prima si riscontra un incremento di 39 mila unità. La popolazione di cittadinanza italiana scende a 55,6 milioni, conseguendo una perdita di 179 mila residenti. I morti sono stati 653 mila nel 2015, 54 mila in più dell’anno precedente (+9,1%). Il tasso di mortalità, pari al 10,7 per mille, è il più alto tra quelli misurati dal secondo dopoguerra in poi. L’aumento di mortalità risulta concentrato nelle classi di età molto anziane (75- 95 anni). Il tasso di incremento della popolazione per Regione vede il FVG agli ultimi posti con un bel - 4,9%.

 La popolazione diminuisce uniformemente sul territorio, ma con maggiore intensità nel Mezzogiorno (-3,1 per mille) rispetto al Nord (-1,8) e al Centro (-2,1). In questo panorama, Lombardia (+0,5 per mille) e, soprattutto, Trentino-Alto Adige (+2,3) rappresentano le uniche realtà in cui la popolazione aumenta. Per il resto, si registrano diminuzioni ovunque, particolarmente intense in Liguria (-7,9 per mille), Valle d’Aosta (-7,2 per mille ), Basilicata (-5,2) e Marche (-5,1). Gli stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2016 sono 5 milioni 54 mila e rappresentano l’8,3% della popolazione residente totale. Rispetto al 1° gennaio 2015 si riscontra un incremento di appena 39 mila unità, con 200 mila unità aggiuntive per effetto delle migrazioni con l’estero e 56 mila unità aggiuntive per effetto della dinamica naturale (63 mila nati stranieri contro oltre 6 mila decessi), 81 mila unità in meno per effetto delle poste migratorie interne e per altri motivi I cambiamenti demografici intercorsi nel 2015 impattano, strutturalmente parlando, in maniera piuttosto analoga a livello territoriale, non modificando, pertanto, quella che è la distribuzione geografica dell’invecchiamento. La Liguria, quindi, rimane la regione con l’età media della popolazione più alta (48,5 anni) e con la più alta percentuale di individui di 65 anni e oltre (28,2%). A forte invecchiamento sono anche il Friuli-Venezia Giulia (46,9 anni di età media con un 25,4% di ultra 65enni) e la Toscana (46,5 e 24,9%). In Campania si registra l’età media della popolazione più bassa (41,7 anni) e la quota di 65enni e oltre è pari al 17,9%. Per quanto riguarda la speranza di vita, l'età media in FVG è 79 anni per uomini, 85 per le donne, ed il tasso di natalità - 5,1 % , il saldo migratorio inferiore alla media nazionale che è dello 0,4% mentre in FVG dello 0,2% e la maggioranza della popolazione, pari al 62% rientra nella fascia di età tra 15 e 64 anni, del 25 % è quella superiore a questa fascia.  Insomma il FVG non è più una terra per giovani e questo la classe politica nostrana dovrebbe capirlo, perché si possa invertire seriamente rotta ed aprire le porte dell'accoglienza, con mirati processi di integrazione, anche per aiutare ad invertire questo disastro sociale e demografico che continua ad essere inarrestabile. 

Marco Barone

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