Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

La città transfrontaliera di Gorizia e Nova Gorica attraversando le vie della cultura


Nova Gorica e Gorizia. Un piede in Italia uno in Slovenia, uno a Gorizia, uno a Nova Gorica. Due Stati, due Comuni diversi, separati da un vaso di fiori, lì ove un tempo vi era il "muro" di Gorizia. La collaborazione tra queste due città, però stenta a decollare. Esiste il GECT, che ha come base giuridica per la sua costituzione il Regolamento (CE) n. 1082/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio del 2006 relativo a un gruppo europeo di cooperazione territoriale, e dal Regolamento della Repubblica di Slovenia relativo all’istituzione di un gruppo europeo di cooperazione territoriale (G.U. n. 31/08 e 9/11) nonché dalla Legge della Repubblica Italia n. 88/2009 del 7 luglio 2009 recante approvazione del Regolamento (CE) n. 1082/06 relativo a un gruppo europeo di cooperazione territoriale. Nacque intorno alla fine del 2009, il 19 febbraio 2010 i Sindaci dei tre comuni fondatori firmarono a Gorizia la Convenzione sulla costituzione del GECT. Il governo sloveno approvò la costituzione del GECT nel mese di giugno 2010, il governo italiano a maggio 2011. Il Gruppo fu registrato come persona giuridica il 15 settembre 2011. La prima riunione dell'Assemblea si tenne il 3 febbraio 2012, occasione in cui vennero eletti il presidente, l'On. Franco Frattini, e il vicepresidente, dr. Robert Golob.  Sul loro sito si legge che la nuova programmazione europea 2014-2020 assegna ai GECT un ruolo centrale sia in termini di sviluppo strategico che di attuazione dei programmi e assorbimento dei fondi. Lo scopo del GECT, del resto, è quello di fornire uno strumento giuridico in grado di semplificare la gestione dei fondi e delle iniziative a carattere transfrontaliero. Durante la seduta dd. 5/8/2015 l'Assemblea ha approvato le proposte progettuali per l'azione pilota "Costruzione di un network di servizi sanitari transfrontalieri" e l'azione "Parco naturale transfrontaliero Isonzo-Soča"  Ma la prima via che potrebbe condurre a realizzare, o meglio unire in una sola entità ed unica, almeno nell'Europa Occidentale, per la città transfrontaliera, è quella della cultura. E' davvero immaginifico pensare che alcuni eventi tipici ed oramai storici di Gorizia possano estendersi, non in modo timido, ma in modo pieno a Nova Gorica?  Per esempio Gusti di Frontiera ha ampliato l'evento su Nova Gorica e S.Peter, in via sperimentale, ma è stata una cosa tenue e che ha riguardato pochi stand.  Il Friuli Venezia Giulia, ed in particolar modo Gorizia, sono note per la sua cultura, per la passione e l'amore verso la storia. Probabilmente in poche località d'Italia si legge e si studia così tanto la storia, almeno quella che riguarda tutto l'Ottocento ed il Novecento, così come accade in FVG. La storia, per esempio, purché disintossicata dalle nocività faziose e nazionalistiche, potrebbe essere il principale elemento che potrebbe unire Gorizia e Nova Gorica. Città divise dalla storia e riunite dalla storia attraverso la cultura. La città transfrontaliera tra Gorizia e Nova Gorica è l'unico futuro possibile per queste due importanti seppur località periferiche d'Italia e Slovenia e di Europa. Dalla cultura, ai servizi, per arrivare un giorno, magari, a decidere insieme, attraverso un consiglio comunale unificato, anche gli indirizzi politici più importanti relativi al governo di questo territorio del confine orientale.

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