Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Immigrazione: dopo i fatti di Parigi un motivo in più per accelerare l'approvazione della legge 99 in FVG




Cosa propone parte della destra in FVG dopo i drammatici fatti del 13 novembre? Il ritiro, o meglio il congelamento della proposta di legge 99 sull'integrazione degli immigrati, poi propongono, come sempre, l'intervento dell'esercito per i controlli alle frontiere, e strumentalizzano per fini politici le parole del Procuratore di Trieste Mastelloni, che, secondo quanto riportato dai politici della destra, della Lega nord, di Alleanza Nazionale e Fratelli d'italia "evidenziano un serio rischio di infiltrazioni terroristiche dalla rotta dei Balcani e una ridotta forza di contrasto da parte delle nostre forze dell'ordine". E dunque, per questo motivo ultimo, sarebbe a detta loro, fuori luogo discutere la proposta di legge 99 che interviene in modo compiuto, per alcuni aspetti, sulla voce dell'immigrazione. Ora, premesso che su migliaia di migliaia di persone in transito sulla rotta balcanica, vi può essere sempre la pecora nera, ma questo non significa che per una eventualità minimale si debbano adottare misure restrittive finalizzate a determinare espulsioni o respingimenti preventivi di massa. Non può una goccia maledetta condizionare l'intero mare costituito da persone oneste, che vengono qui in europa per chiedere aiuto, protezione, sostegno, ed anche rincorrere il sogno europeo. Quello che non capisco è il legame , che sussisterebbe in base a quanto sopra riportato, tra le parole di Mastelloni, le sue preoccupazioni e la legge 99 in materia di immigrazione. Si tratta si un provvedimento che vede il Friuli Venezia Giulia adoperarsi per il riconoscimento dei diritti fondamentali della persona secondo i principi del pluralismo delle culture, del reciproco rispetto e dell’integrazione partecipe, nel rispetto della Costituzione, dello Statuto Regionale, delle norme nazionali, delle convenzioni internazionali ed europee. E sulla base di ciò intende realizzare l’accoglienza solidale e l’integrazione delle persone migranti presenti sul territorio, orientando la legislazione ai principi di uguaglianza e pari opportunità e rimuovendo gli ostacoli che si oppongono all’esercizio dei diritti civili e sociali da parte dei migranti.  Ecco, se ne dovranno fare una ragione i destri, perché questa è la migliore risposta, od una delle risposte possibili e perseguibili, a chi vuole un sistema di paura, di terrore, di chiusura, di nazionalismi, di razzismi, di fondamentalismi. 


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