La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Il caso della "salvezza"della Prefettura di Gorizia, ma quando finisce il processo migratorio?



Correva il mese di maggio 2015, e sembrava che la Prefettura di Gorizia fosse "salva". Poi, no, non è più salva, è a rischio chiusura. Ma come? O non è mai stata salva, dunque è stato comunicata cosa non vera, oppure qualcosa non torna, mentre molto tornerebbe politicamente. Adesso giunge con viva enfasi mediatica un nuovo comunicato, che annuncia un testo noto a pochi, che prevede la chiusura di diverse Prefetture, e Gorizia, ancora una volta, pare essere salva. 
Pordenone invece salterebbe.  E forse salterà anche qualche testa politica.
Salvezza, quella di Gorizia, che sembra dipendere dalla sua peculiarità, quale? Forse essere zona di confine, ma non è detto che sia solo questa, pare di capire dalle notizie che circolano che tale salvezza dipenda in particolar modo dai flussi migratori e famigerate rotte balcaniche, che al momento, a dire il vero, neanche sfiorano, se non in modo irrisorio, il goriziano. Paradossalmente è proprio la questione della immigrazione, quella che ha reso la città, per alcune scelte politiche scellerate, il simbolo di determinate situazioni a dir poco disgustose per il rispetto dei diritti umani, e di ogni buon senso, la causa della salvezza della Prefettura. E cosa diranno ora i destri? Non diranno nulla. Silenzio. Ma quando il processo migratorio, che oggi conosciamo, giungerà alla sua naturale fine, perché giungerà a fine, la Prefettura di Gorizia dovrà attendere un terzo provvedimento per la sua salvezza? Certo,  Gorizia è la città delle redenzioni, di cui si è perso il conto ed anche il senso, però quando finirà questo giochino?

Marco Barone 

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