C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Scuola: quando è la macchina a decidere e determinare il tuo futuro

Società del 2.0, della grande automatizzazione, che se da un lato ha comportato una mera agevolazione per il lavoro svolto dall'uomo, dall'altro ha favorito anche una espulsione dal mondo del lavoro,perché automatizzazione significa ridurre i costi, significa razionalizzare, significa ridimensionare gli organici. Ma le macchine, determinano anche il futuro lavorativo dei dipendenti, minando i rapporti umani, rimettendo il tutto ad una scelta che a volte è difficile decifrare, comprendere, controllare. Mai come per queste assunzioni “straordinarie” la macchina avrà un ruolo determinante, contro ogni mera ragionevolezza. Un sistema difficile da controllare, e dove sorgono mille interrogativi. Eppure esistono, per quanto concerne l'esercizio dell'azione amministrativa, della buona amministrazione, principi che la macchina non dovrebbe compromettere.
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