La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Ronchi Podemo è per la libera esistenza del Comune di Ronchi





Da qualche settimana è nato in rete un gruppo pubblico che si chiama #ronchipodemo https://www.facebook.com/groups/ronchipodemo/
Lo scopo principale di questo gruppo è proporre progetti, idee per Ronchi (FVG). Ma anche segnalare cosa non funziona nella nostra città. Avviare dibattiti, iniziative, confrontarsi sul futuro della nostra città, ed ovviamente lo scopo è anche quello di andare oltre la rete e prevedere iniziative nei nostri spazi, luoghi, per coinvolgere anche chi non ha accesso ad internet ecc. Ronchi Podemo vuole difendere la libera esistenza del Comune di Ronchi, la sua autonomia, la sua democrazia ma armonizzandosi con l'Europa dei diritti, contro ogni nazionalismo. Ronchi Podemo è contro la fusione della nostra città con altri Comuni. Tra i propri scopi ha anche quello di eliminare il suffisso "dei legionari" per il mantenimento del solo Ronchi. E' innegabile che la battaglia più importante che ci troviamo ad affrontare ora è proprio quella che riguarda la sopravvivenza del Comune di Ronchi, sotto attacco su due fronti. Dal sistema decisionista ed autoritario che ruota intorno alle UTI e dal referendum che vorrebbe la fusione con Monfalcone e Staranzano,  sostenendo che nascerebbe così la IV città del FVG. Ma i promotori del referendum per la fusione hanno idea di cosa sia una città? Ronchi, Staranzano e Monfalcone, seppur confinanti, sono diverse, separate e distinte, ed il risultato della fusione altro non comporterebbe che un forte accentramento dei poteri a favore della sola Monfalcone, ed un ruolo marginale ed assolutamente periferico per Ronchi e Staranzano, con tutte le conseguenze disastrose del caso per i cittadini. 

Le città non si costruiscono con le fusioni, le città hanno una loro storia, una loro fisionomia, anche architettonica ben definita, che il Comune o meglio il pseudoComune Monfalcone, Ronchi, Staranzano mai avrà e mai potrà avere. 
Questo è solo uno dei tanti elementi di contrarietà. Come ‪#‎Ronchipodemo‬ insieme ad altre realtà presto ci mobiliteremo per esporre le nostre ragioni per il no alla fusione, il sì alla libera esistenza del Comune di Ronchi, per il no alla legge della riforma Enti Locali Serracchiani e company, disastrosa per la democrazia locale, e per il sì alla democrazia reale e piena autonomia delle piccole realtà. Anche il piccolo è bello. E noi il piccolo lo difenderemo. Anche perché il piccolo è il cuore vitale del FVG. Diverse sono già le proposte avanzate per Ronchi all'interno di questo gruppo, come Ronchi giardino della Bisiacaria, ispirandosi al modello viennese per la cura e l'amore per il verde ed i fiori, gli orti comunali, che a livello comunitario sono sostenuti e promossi, più pedonalizzazione, più piste ciclabili, abbattimento di ogni processo di speculazione edilizia, investimento nel settore culturale, letterario, e sociale, guardando con particolare attenzione all'Est Europa, specialmente alla Slovenia, ma anche al Sud Italia e non solo, valutare la realizzazione di un luogo polivalente polifunzionale, che possa essere cinema, teatro ed anche luogo espositivo, gratuito, per i nostri artisti, per la nostra arte, tutta. Sostenere lo sport locale, perché Ronchi è de facto città dello sport, rivalutare e promuovere al meglio la nostra economia locale con le sue specificità, la nostra storia con particolare attenzione ai percorsi sulla e della resistenza,  far decollare, in tutti sensi, il nostro scalo aeroportuale, che si deve armonizzare con il centro di Ronchi, quando oggi è semplicemente relegato in un piccolo angolo periferico ecc. Questi sono solo esempi di quello che abbiamo in mente e di quello che si vuole proporre per la nostra Ronchi "borgata di sole". 
Con una giusta sinergia con i fondi comunitari ciò può diventare realtà. Insomma, Ronchi Podemo è un piccolo gruppo, destinato a crescere e che in sintonia con altre forze politiche, associative e non, locali, che sappiano condividere i principi che vogliono una società alimentata dallo spirito di solidarietà, uguaglianza, accoglienza, integrazione, che guardi ai valori antifascisti fondanti la nostra Carta Costituzionale, certamente continuerà il suo cammino, nelle modalità che verranno ritenute più opportune senza precludere alcuna strada, per la Ronchi "borgata di sole" del XXI secolo.


Per Ronchi Podemo,
Marco Barone

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