Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Guerra fredda del terzo millennio



Ricordate il vecchio progetto South Stream? Al quale vi partecipava anche l' ENI, cioè il capitalismo italiano, cioè una parte del capitalismo americano? Bene. Perché la guerra fredda oggi sussistente tra il blocco russo e statunitense, con l'Europa scudo per gli Stati Uniti, ha la sua origine reale proprio da quel fattore.
Un tempo vi erano le ideologie che fungevano da maschera, comunismo sovietico, e democrazia americana, con la Jugoslavia di Tito che fungeva, invece, da muro, flessibile verso l'Occidente, basta pensare agli aiuti, corposi, ricevuti dall'America, dal grano, alle armi, ai finanziamenti, e rigido con la Russia di Stalin prima di Chruščëv dopo. D'altronde se Tito è stato nominato per il nobel della pace, se è stato universalmente riconosciuto come uomo di pace, anche da esponenti di primo piano della Chiesa, un motivo vi sarà stato. Ma ora quella Jugoslavia non esiste più. Esiste una frammentata Europa e dunque debole, sotto attacco da diversi fronti, uno su tutti i crescenti e sostenuti nazionalismi, indipendentismi, che hanno un solo scopo, indebolire l'Europa, rafforzare il blocco del potere capitalistico Russo a discapito di quello Americano. Due blocchi, due capitalismi che si contendono il dominio dell'Occidente, con le forze economiche emergenti, una su tutte la Cina, che certamente non rimarranno a guardare. La prima battaglia è stata vinta dal blocco occidentale, è saltato, con la destabilizzazione dell'Ucraina, dopo l'indipendenza della Crimea e contestuale adesione alla Federazione Russa del marzo 2014, il faraonico originario progetto del S. Stream. Addirittura in quel periodo erano pervenute sul sito della Casa Bianca petizioni che volevano l'Alaska annessa alla Federazione Russa. Provocazioni. Ma questo gioco, caldo, caldissimo, continua, qui è in ballo l'egemonia sulle risorse economiche, petrolio contro gas, questo è il punto nodale della questione, per ora. Non vi è più l'ideologia opposta, ma una sola ideologia, quella del capitalismo, che giostra al suo interno, dopo aver causato una tremenda crisi che ancora oggi continua, ora guerreggia sul fronte orientale, con le armi, anche per dare un senso esistenziale agli eserciti,e nel mentre le spese militari aumentano. L'ultima notizia, come pubblicata sul NY Times il 14 giugno 2015 è che il Pentagono è pronto a mobilitare 5000 soldati americani nei paesi baltici e dell'Europa Orientale, si parla di Lituania, Lettonia ed Estonia, Polonia, Romania, Bulgaria e forse l'Ungheria.  
Ovviamente si tratta di mossa "simbolica" ma certamente, se mai verrà attuata, a dir poco delicata. Mi domando, ma , in questo contesto, ritornerà anche una pseudoGladio? Chissà. 
Una cosa è certa sia il blocco russo che quello americano sono nel torto, non si può essere schierati né con il capitalismo americano né con quello russo, né con i nazionalismi fomentati ad hoc, con tutte le loro varianti, né, ovviamente, con i gruppi neofascisti, neonazisti, che ritornano con forza nella nostra Europa. L'Europa deve avere la forza di essere indipendente, deve avere la forza di saper dialogare con entrambi blocchi, ma tirandosi fuori da qualsiasi schermaglia. Se non riuscirà ad essere indipendente ed autonoma, cosa che ad oggi non è, il sogno europeo diventerà il peggior incubo di questo nuovo secolo. 



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