C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Può il collegio docenti non deliberare l'adozione dei libri di testo?


Entro la seconda decade di maggio, come da consolidate indicazioni ministeriali, le scuole devono provvedere all'adozione dei libri di testo. Momento delicato, fondamentale ed importante per l'intera comunità scolastica, da esercitare nel rispetto della massima libertà d'insegnamento e democrazia collegiale. Nel corso del tempo vi sono stati diversi interventi normativi in materia, che, a dire il vero, hanno rischiato, per alcuni aspetti, di fomentare confusione. Uno di questi riguarda il fatto se il collegio docenti possa non deliberare in materia di adozione dei libi di testo. La nota, in materia, del MIUR del 2015, richiama in premessa quella del 9 aprile 2014. Tale nota del 2014 evidenzia, in particolar modo, che “ il collegio dei docenti può adottare, con formale delibera, libri di testo ovvero strumenti alternativi, in coerenza con il piano dell'offerta formativa, con l'ordinamento scolastico e con il limite di spesa stabilito per ciascuna classe di corso”. Ricordandosi poi che “ Le adozioni dei testi scolastici vengono deliberate dai collegi dei docenti nella seconda decade di maggio”. Andando a riguardare la normativa di riferimento, quella principale, cosa emerge? L'adozione dei libri di testo costituisce un momento particolarmente significativo dell'attività della scuola. Il criterio di fondo che presiede a questa delicata operazione è definito dall'art. 4 comma 5 del Regolamento sull'Autonomia il quale stabilisce che la scelta, l'adozione e l'utilizzazione delle metodologie e degli strumenti didattici, ivi compresi i libri di testo, debbono essere coerenti con il Piano dell'offerta formativa e attuate con criteri di trasparenza e tempestività.
L'adozione dei libri di testo, come stabilisce l'art. 7 del Decreto legislativo n. 297 del 16 aprile 1994, rientra nei compiti attribuiti al collegio dei docenti, dopo aver sentito il parere dei consigli di interclasse (scuola primaria) o di classe (scuola secondaria di primo e di secondo grado).
L'articolo 151 comma 1 del Testo unico della scuola afferma che “ (Fermo restando quanto previsto dall'articolo 4, comma 5, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275,) I libri di testo possono essere adottati, secondo modalita' stabilite dal regolamento, dal collegio dei docenti, sentiti i consigli d'interclasse.
Mentre l'articolo 15 del decreto legge 25 giugno 2008 numero 112 come successivamente integrato e modificato dispone che “ a partire dall'anno scolastico 2008-2009, nel rispetto della normativa vigente e fatte salve l'autonomia didattica e la libertà di scelta dei docenti nell'eventuale adozione dei libri di testo o nell'indicazione degli strumenti alternativi prescelti, in coerenza con il piano dell'offerta formativa, con l'ordinamento scolastico e con il limite di spesa, nelle scuole di ogni ordine e grado, tenuto conto dell'organizzazione didattica esistente, i competenti organi individuano preferibilmente i libri di testo disponibili, in tutto o in parte, nella rete internet”.
Da ciò si desume che non è contemplata l'ipotesi di una non delibera del Collegio docenti in materia di adozione di libri di testo, mentre il Collegio può pronunciarsi in tal senso in maniera diversificata, può seguire le modalità stabilite dal regolamento, o quelle indicate dal collegio stesso, purché il tutto sia coerente con il POF, può adottare sperimentazioni e modalità alternative all'adozione dei libri di testo, ma non può non deliberare in materia. I dirigenti scolastici avranno cura di esercitare la necessaria vigilanza affinché le adozioni dei libri di testo siano deliberate nel rispetto dei vincoli di legge, assicurando in ogni caso che le scelte siano espressione della libertà di insegnamento e dell'autonomia professionale dei docenti ricordando che la delibera del collegio dei docenti relativa all'adozione della dotazione libraria è soggetta, per le istituzioni scolastiche statali e limitatamente alla verifica del rispetto del tetto di spesa, al controllo successivo di regolarità amministrativa e contabile, ai sensi dell'art. 11 del decreto legislativo n. 123/2011. Certamente invece, nella prospettiva di limitare, per quanto possibile, i costi a carico delle famiglie, i collegi dei docenti possono confermare i testi scolastici già in uso, oppure possono procedere a nuove adozioni per le classi prime e quarte della scuola primaria, per le classi prime della scuola secondaria di primo grado, per le classi prime e terze della scuola secondaria di secondo grado, ma anche per tale intervento è necessaria una delibera, poiché è funzione propria di tale organo collegiale che ha il dovere di ottemperare, pur nella sua discrezionalità in merito alla decisione deliberativa finale e certamente non può e non deve tale prerogativa essere definita e gestita unilateralmente ed in via arbitraria da parte dirigenziale.
pubblicato per : Orizzonte scuola 



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