C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Il Comune di Gorizia non dice no al corteo di Casapound del 23 maggio

20 voti contrari, 16 a favore, e dopo una discussione fiume, finita ben oltre la mezzanotte, il Consiglio Comunale di Gorizia, con votazione nominale, ha respinto la richiesta di rinvio della manifestazione di Casapound, come presentata dal consigliere Traini, stante la concomitanza del noto festival èStoria e l'enorme difficoltà della città di Gorizia a gestire non uno, bensì diversi eventi tutti concentrati praticamente nel centro cittadino. Discussione iniziata intorno alle dieci di sera del 18 maggio, poi all'improvviso arriva un folto pubblico, imprevisto, tanto da lasciare forse di stucco alcuni consiglieri, una breve contestazione ad un consigliere di maggioranza che aveva fatto intendere che praticamente parte della politica di destra si sentiva offesa non tanto dalla manifestazione di Casapound ma da quella antifascista e antimilitarista, e poi, dopo una decina di minuti arriva la polizia. Seduta comunque tranquilla, con diversi interventi, quasi tutti incentrati sul fatto che Gorizia deve concentrarsi su èStoria e che entrambe le manifestazioni rischiano di porre in secondo piano quell'evento oltre che creare tensioni in città. Addirittura vi è chi ha invocato una richiesta di una corposa fideiussione ad entrambi gli organizzatori delle manifestazioni previste per il 23, come deterrente per non manifestare, altri, invece hanno sottolineato che quel giorno verrà lesa la libertà dei cittadini a viversi èStoria o dei commercianti ad aprire i loro negozi, pochi, comunque intensi, gli interventi di condanna della manifestazione celebrativa e non commemorativa, dal chiaro motto risorgi e combatti e vinci di Casapound. E di questo se ne deve prendere tristemente atto. Vi è chi ha eccepito l'incompetenza del Sindaco a pronunciarsi contro od a favore di una manifestazione, altri invece hanno sottolineato come il Sindaco ben può esercitare pressioni nei confronti delle Autorità affinché le manifestazioni non abbiano luogo.  
Non sono mancati momenti a dir poco particolari, come quando un consigliere comunale della maggioranza rispondeva in tempo reale ad alcuni tweet che venivano inviati da parte di un pubblico a dir poco e legittimamente dissidente, tweet che evidenziavano le posizioni e dichiarazioni di alcuni consiglieri sulla questione del 23 maggio. L'ultimo intervento è stato quello del Sindaco,  il quale ha dichiarato che “non sono sereno ma si svolgeranno i cortei” che ha parlato a lungo con Questura e Prefettura ed ha avuto chiare rassicurazioni sul fatto che a Gorizia praticamente quel giorno non accadrà nulla. Ricordando che èStoria per la prima volta sarà estesa in tutta la città. Certamente la sicurezza del Sindaco era evidente, così come della maggioranza che lo sostiene, nulla accadrà quel giorno per responsabilità della manifestazione antifascista ed antimilitarista, e se qualcosa accadrà, e sarà per responsabilità altrui, certamente i goriziani si imbufaliranno non poco con l'attuale governo della città, questo è poco ma sicuro. Manifestazione antifascista, antimilitarista e per la pace tra i popoli  che giorno dopo giorno vede in modo significativo crescere le adesioni anche dalla Slovenia, oltre 850 sono le adesioni all'evento organizzato dall'Osservatorio Regionale Antifascista del FVG sulla pagina di Ronchi dei Partigiani, e destinate ancora a crescere. Quel giorno la Gorizia che non si ritrova nelle celebrazioni, esaltazioni, di macellerie umane, farà sentire la propria voce, partecipando ad un corteo che si annuncia certamente importante per una realtà che forse da diversi anni non era più abituata ad una simile situazione, ed è altresì importante che partiti e sindacati ed organizzazioni che si ritrovano nell'antifascismo facciano sentire la loro voce non solo contro il corteo di Casapound, da condannare senza senza se e ma , non solo per chiedere l'intervento delle Istituzioni, ma a sostegno della contromanifestazione pacifica e comunicativa del 23 maggio che partirà non casualmente dal piazzale dalla Stazione alle ore 15 circa, piazzale ove si è consumata la prima battaglia nella resistenza al nazifascismo, la battaglia di Gorizia ed è questa la Gorizia che si vuole ricordare e celebrare quella antifascista, quella che si è ribellata al fascismo, contro i fascismi di ieri e di oggi, contro ogni evocazione, celebrazione della grande guerra, in un contesto storico ove i centenari se governati in cattivo modo, rischiano di diventare, strumento di propaganda e di intolleranza, tramite la mistificazione storica rischiando altresì di compromettere, seriamente, i processi di pace e dialogo tra i popoli che oggi giorno con immensa fatica si cercano di tutelare. 
Marco Barone 

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