C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Goriziani e Goriziane il 23 maggio scendete in piazza con noi contro i fascismi di ieri e di oggi



Siamo quasi a mille adesioni, e destinate ad andare oltre, ci saranno soggettività variegate, da sindacali a partitiche, da movimenti a semplici cittadini e cittadine. Italiani e sloveni ed anche austriaci, tutte e tutti uniti per una determinata ma pacifica e viva manifestazione che partirà dal luogo ove si è svolta la storica battaglia di Gorizia, attraverserà alcune vie della città, con un solo grido, no ai fascismi di ieri e di oggi, no alle celebrazioni della grande guerra, di quel maledetto massacro, che ha comportato anche la distruzione della splendida e contesa Gorizia. Non abbiate timore, non abbiate paura, quel giorno se Gorizia dovrà rifiutare qualcosa, sarà l'invasione di chi ha scelto di celebrare in questa città con un motto in pieno stile da tremendo ventennio, quale risorgi, combatti e vinci, la macelleria umana, "l'inutile strage" che è stata la prima guerra mondiale. Forse perché il prodotto principale di quella guerra è stato il fascismo? Gorizia, pur con mille difficoltà, è oggi una città che guarda al futuro, con un piede, senza più muri, puoi essere in Italia ed ora in Slovenia, ora a Gorizia ora a Nova Gorica, ed è questo il futuro che noi vogliamo, un mondo senza più muri e confini, un mondo di pace tra popoli, un mondo ove il dialogo ed i valori dell'antifascismo, valori fondanti la nostra Costituzione, siano da guida per tutte le generazioni. Non abbiate paura, non abbiate timore. Gorizia deve dare una risposta, democratica, pacifica ma determinata. Un ripudio netto ai fascismi, di ieri e di oggi. Ed è questo l'intento della manifestazione organizzata dall'Osservatorio regionale Antifascista del FVG insieme anche a diversi cittadini di Gorizia e della nostra amata regione e non solo. 
Il luogo del concentramento sarà nel piazzale della Stazione alle ore 15. 00 del 23 maggio. Partecipiamo tutte e tutti insieme per dire basta a quelle ignobili strumentalizzazioni di sofferenze e drammi disumani che hanno caratterizzato la prima guerra mondiale, partecipiamo tutte e tutti insieme per abbracciare l'amicizia tra popoli che oggi più che mai, con un ritorno becero di pericolosi esasperati e reazionari nazionalismi, è a rischio. Venite in piazza, percorriamo insieme le vie della città, per dire che Gorizia respinge i fascismi, respinge esaltazioni di macellerie umane, che Gorizia è e vuole essere la culla di amicizia tra i popoli, Né guerre, né fascismi né confini.

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