Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Casapound mirerà anche al Comune di Gorizia?

Per usare un linguaggio introdotto dal fascismo o meglio dal suo capo, Mussolini, “la discesa in campo”, di Casapound a Gorizia è avvenuta prima con qualche banchetto, poi con la presentazione del movimento politico Sovranità, che è quello che in sostanza unisce la Lega Nord e Casapound, e poi con la nota manifestazione dal motto “risorgi, combatti e vinci” del 23 maggio. Sorgono alcuni interrogativi, dal punto di vista strettamente politico ed elettorale. Il fatto che l'Assessore Romano abbia partecipato, parlando dal palco di Casapound, e qualificandosi come Assessore del Comune di Gorizia, a quella manifestazione, è una forma di apertura sostanziale in chiave anche elettorale a Casapound? Non è un mistero, d'altronde, che quando è stato presentato il progetto politico Sovranità a Gorizia fossero presenti sia l' assessore comunale Silvana Romano e il vicecapogruppo di Forza Italia in consiglio regionale Rodolfo Ziberna così come non è un mistero che Forza Italia è in fase di scombussolamento evidente. Ora, nel programma politico di Casapound, si legge che “ Noi vogliamo un'Italia libera, forte, fuori tutela, assolutamente padrona di tutte le sue energie e tesa verso il suo avvenire. Un'Italia sociale e nazionale, secondo la visione risorgimentale, mazziniana, corridoniana, futurista, dannunziana, gentiliana, pavoliniana e mussoliniana”. Od ancora che “La dittatura del libero mercato, le politiche miopi e servili dei vari governi sin qui succedutisi, lo smantellamento dello stato sociale creato durante il Fascismo, obbligano gli italiani a subire la disoccupazione, la precarietà, la proletarizzazione e l’immigrazione forzata e incontrollata”. Dunque un richiamo netto alle politiche,o ad alcune politiche del fascismo vi sono anche formalmente. Il 2 giugno si celebra ufficialmente la” festa nazionale civile italiana. In questa data si ricorda il referendum istituzionale indetto a suffragio universale il 2 e il 3 giugno 1946 con il quale gli italiani venivano chiamati alle urne per esprimersi su quale forma di governo, monarchia o repubblica, dare al Paese, in seguito alla caduta del fascismo. Il 2 giugno celebra la nascita della nazione, in maniera simile al 14 luglio francese (anniversario della Presa della Bastiglia) e al 4 luglio statunitense (giorno in cui nel 1776 venne firmata la dichiarazione d'indipendenza)”.Repubblica nata però sulle fondamenta dell'antifascismo ben ricordando che nella nostra Costituzione è ancora vigente la norma che recita “È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”. Una sentenza della Corte Costituzionale, la numero 74 del 1958, ricordava che “ Nel primo comma l'inciso "in qualsiasi forma" sta appunto a significare la preoccupazione del costituente di non irrigidire il precetto entro limiti formali e di mirare al di là degli atti di riorganizzazione strettamente intesi. (...)Posto un tale principio é irrilevante che trattasi di delitto o di contravvenzione, perché, richiedendosi la obbiettività degli atti, può essere legittimamente oggetto di divieto penale ogni atto nel quale, sia pure in diverse proporzioni, quella idoneità si manifesti”. Buona parte di Gorizia ha manifestato una chiara ed evidente contrarietà alla presenza di Casapound in città, che comunque è presente con due sedi ad Udine e Pordenone, fatto da non dimenticare. Così come da non dimenticare che hanno eletto un consigliere comunale a Bolzano, ciò perché a quanto pare la Costituzione è una semplice opinione. Il comitato nazionale ANPI il 13 gennaio 2012 scriveva: "Quanto a coloro - si sottolinea - che hanno creduto, in buona fede, nella favoletta dell’innocenza, delle inclinazioni culturali e sociali di CasaPound, è davvero tempo che aprano gli occhi, si ricredano e prendano atto di una realtà che ora è divenuta addirittura agghiacciante. Per il resto, chiediamo con fermezza che la Costituzione venga fatta rispettare dalle autorità pubbliche e vengano finalmente applicate le leggi che vietano ogni forma di incitamento all’odio e alla violenza, così come ogni tipo di apologia del fascismo e di ciò che esso ha tristemente rappresentato". Certo è ancora presto effettuare valutazioni politiche compiute in chiave elettorale per le prossime amministrative a Gorizia, però quello che mi domando saranno la Romano e Ziberna le sponde future elettorali per Casapound in città? Chissà. Senza dimenticare, ovviamente le regionali.

( foto Gorizia distrutta nel primo conflitto mondiale, il cui primo prodotto reazionario è stato il fascismo) 

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