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Visualizzazione dei post da maggio, 2015

Maggio 1948: il primo treno d'Italia a Monfalcone dopo la guerra

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Poche ore dopo l'insediamento del primo Presidente della Repubblica, a Trieste, giungeva il primo treno d'Italia, dopo la fine della seconda guerra mondiale. Treno che passava chiaramente anche dalla stazione di Monfalcone, come testimonia un breve fermo immagine tratto dal prezioso video dell'archivio dell'Istituto Luce. Il video interessa l'i naugurazione della linea ferroviaria Venezia-Trieste. Fu un fatto storico di estrema importanza, un piccolo segnale di ritorno alla normalità in un Paese ridotto in macerie a causa della seconda guerra mondiale. Le ferrovie sono sempre state importanti nel nostro territorio, soprattutto grazie agli investimenti originari effettuati dall'Impero asburgico. Nel 1854 venne infatti aperta la linea da Trieste a Vienna  attraverso il Semmering. Il progettista fu il veneziano Carlo Ghega, a cui a Trieste è dedicata una via in città, linea di 14 gallerie, una delle quali raggiungeva la lunghezza di  ben 1431 m, con 16 viadotti e

Ancora sul 23 maggio di Gorizia transennati i contenuti della manifestazione

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Il Piccolo di Gorizia , on line, riporta questa notizia: "A seguito di accertamenti, la Polizia ha identificato e denunciato in stato di libertà uno dei manifestanti dell'osservatorio antifascista resosi responsabile del lancio di una transenna metallica contro le forze dell'ordine, che precedentemente aveva divelto dalla barriera posizionata lungo via Duca d'Aosta nel corso della manifestazione svoltasi sabato 23 maggio in contemporanea a quella di CasaPound e alla presenza di Roberto Saviano a èStoria". Premetto che quello che ora scrivo, così buona parte delle cose che scrivo, è a titolo personale, ma zitto non posso stare.   Di  questo gesto, apprendo il tutto solo ora. Eppure ero lì insieme a tante e tanti e mi domando come sia possibile che una cosa del genere sia sfuggita ai più. Dopo il 23 maggio sono emerse onde oceaniche di polemiche, su questioni prevalentemente politiche, dimissioni o non dimissioni dell'Assessore Romano? E poi ecco il caso c

Casapound mirerà anche al Comune di Gorizia?

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Per usare un linguaggio introdotto dal fascismo o meglio dal suo capo, Mussolini, “la discesa in campo”, di Casapound a Gorizia è avvenuta prima con qualche banchetto, poi con la presentazione del movimento politico Sovranità, che è quello che in sostanza unisce la Lega Nord e Casapound, e poi con la nota manifestazione dal motto “risorgi, combatti e vinci” del 23 maggio. Sorgono alcuni interrogativi, dal punto di vista strettamente politico ed elettorale. Il fatto che l'Assessore Romano abbia partecipato, parlando dal palco di Casapound, e qualificandosi come Assessore del Comune di Gorizia, a quella manifestazione, è una forma di apertura sostanziale in chiave anche elettorale a Casapound? Non è un mistero, d'altronde, che quando è stato presentato il progetto politico Sovranità a Gorizia fossero presenti sia l' assessore comunale Silvana Romano e il vicecapogruppo di Forza Italia in consiglio regionale Rodolfo Ziberna così come non è un mistero che Forza Italia è in

Il prossimo passo del Governo sarà quello di spazzare via il sindacalismo di base ed autonomo?

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L'articolo 39 della Costituzione recita: L'organizzazione sindacale è libera.  Libera di esistere, ma anche di non contare nulla. Questo è quello che vorrebbe il Governo, ovvero troncare ogni processo di dissenso, ogni “ostacolo” al decisionismo,  affinché  sia veramente la volta buona per l'affermazione  dell'autoritarismo  puro dopo la caduta del ventennio.  Bisogna essere sbrigativi, bisogna essere veloci, dobbiamo semplificare, razionalizzare, che in linea di massima non sarebbe una dramma, ma nella realtà italiana invece lo è. Lo è  perché  è in corso l'accentramento pieno del potere, è in corso la demolizione del piccolo brutto e scomodo, penso alla “incentivata” soppressione dei piccoli Comuni del Friuli Venezia Giulia, cioè la maggioranza nella regione, anzi la quasi totalità della regione, destinati a diventare periferia di se stessi, annientando ogni processo di democrazia diretta, concreta e partecipata.  Solo il grande deve essere bello, rappresentat

Una delle prime vittime del fascismo a Ronchi

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Segni di antifascismo, a Ronchi, ve ne sono stati diversi durante il periodo di consolidamento del regime, ciò a significare come la comunità di Ronchi fosse stata sempre avversa al fascismo, ma la reazione, ovviamente, fu pesante e violenta. Per esempio nella cronaca nazionale del 24 aprile 1925, si legge che a Ronchi, veniva asportato l'emblema del fascio da una casa dove era collocato, i fascisti spararono all'impazzata di notte e rimase ferito un lavoratore a colpi di rivoltella, altri, invece, vennero picchiati in modo selvaggio a colpi di bastone. Oppure il 22 ottobre 1926, in relazione anche alla diffusione di volantini e manifesti apparsi sul territorio, e reputati come sovversivi, partì una vera e propria retata da parte della polizia fascista. Si denunciavano perquisizioni a tappeto da Selz a Ronchi centro, indiscriminate, diversi arresti vennero effettuati a casaccio, contro presunti sovversivi, senza avere ovviamente alcuna prova e venivano prelevati da casa o

Continuano le pericolose provocazioni al confine tra Italia e Slovenia

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Prima l'imbrattamento al lapidario di Gorizia, una falce e martello, una scritta “ fasci in foiba”, giorni di polemiche e dibattiti, condanne e critiche, poi l'imbrattamento di un cippo nel goriziano, con una svastica ed insulto agli sloveni, reazioni più contenute, poi il corteo di Casapound il 23 maggio a Gorizia, che ha sollevato la giusta ira del governo sloveno, oltre che la risposta come conferita dall'importante e partecipata manifestazione in città organizzata dall'osservatorio regionale antifascista del FVG. Per non parlare di ciò che è avvenuto dal punto di vista politico, una su tutte la partecipazione attiva a quel corteo di Casapound da parte dell'Assessore Romano del Comune di Gorizia, la cui maggioranza attuale ha legittimato il corteo di Casapound dal motto "risorgi, combatti e vinci". Romano che ha parlato sul palco di quella manifestazione e presentandosi come Assessore del Comune di Gorizia, poi arriva la distruzione della scritta

Tanto fango,nessuna gloria,grande guerra ed il caso Gorizia dopo il 23maggio

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Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi il 25 maggio si è recato al Cimitero Militare Americano di Impruneta - San Casciano Val di Pesa, in provincia di Firenze, per il Memorial Day. Non risulta alcuna sua visita ufficiale in luoghi sacri o profani per il 23 maggio, giorno della dichiarazione di guerra all'Impero Autro-ungarico, e neanche per il 24 maggio giorno dell'entrata in guerra. Tante le commemorazioni, diverse le celebrazioni, a livello mediatico l'apice sarebbe stato raggiunto con il minuto  pseudo  di silenzio accompagnato da un colpo a salve sparato in alcune città, il 24 maggio, e poi dal noto film fango e gloria. Film documentario, pregevole certamente per alcune immagini di archivio ed ora a colori, poco condivisibile per parte della sua impostazione. I nostri, la difesa dell'Italia, una guerra che sembrava inevitabile per l'Italia, e gli altri i nemici, i cattivi in assoluto. Si dirà che la quasi totalità dei soldati furono analfabeti e contadini

Breve nota e qualche foto dopo manifestazione antifascista antimilitarista #23maggio #Gorizia

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L'aspetto più significativo del corteo del #23maggio organizzato dall'Osservatorio antifascista regionale del FVG, è stato l'abbraccio tra italiani e sloveni, in un corteo partito, non casualmente, dal luogo ove è avvenuta la battaglia partigiana del settembre del '43 di Gorizia. E' nell'antifascismo che italiani e sloveni hanno ritrovato la solidarietà, la fratellanza, quella condivisione e laica comunione che il fascismo, già con l'avvento del nazionalismo reazionario, ha semplicemente annientato. Ma l'altro aspetto importante è stata la significativa partecipazione attiva di tanti goriziani e tante goriziane. Vi è stata una risposta per nulla scontata per una città come Gorizia, non abituata a certe situazioni, per un corteo, come da previsione, pacifico, determinato e fortemente comunicativo. E così è stato. Tanti i messaggi contro la macelleria umana, come voglio definirla, la ‪#‎grandeguerra‬ , in piazza Vittoria si è cantata "o Goriz

Cent'anni fa l'Italia condannò a morte milioni di persone

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Oltre 650 mila soldati italiani caduti, circa 650 mila furono quelli dell'esercito austro-ungarico sul fronte italiano, combattendo contro gli italiani, per non parlare dei morti civili in Italia oltre 500 mila per gli effetti della guerra, oltre un milione i feriti e 700 mila invalidi. Una strage che ha annientato in colpo solo secoli di convivenza tra diversi popoli. Il tuo vicino di casa, ora, era il tuo nemico. Perché così è stato deciso tra acclamazioni, urla, esaltazioni, nelle stanze della Roma imperiale, seguace di quel risorgimento sanguinario male e cancro di questo Paese, perché da quel momento nulla sarà come prima. Una strage che venne acclamata consapevolmente, con il grido viva l'Italia, quando nel 20 maggio del 1915 la Camera, conferirà al Re poteri straordinari in caso di guerra, sancendo di fatto l'effettiva entrata in guerra dell'Italia contro i propri alleati , che verrà formalizzata il 23 maggio ed il 24 maggio del 1915 ci sarà il primo

Goriziani e Goriziane il 23 maggio scendete in piazza con noi contro i fascismi di ieri e di oggi

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Siamo quasi a mille adesioni, e destinate ad andare oltre, ci saranno soggettività variegate, da sindacali a partitiche, da movimenti a semplici cittadini e cittadine. Italiani e sloveni ed anche austriaci, tutte e tutti uniti per una determinata ma pacifica e viva manifestazione che partirà dal luogo ove si è svolta la storica battaglia di Gorizia, attraverserà alcune vie della città, con un solo grido, no ai fascismi di ieri e di oggi, no alle celebrazioni della grande guerra, di quel maledetto massacro, che ha comportato anche la distruzione della splendida e contesa Gorizia. Non abbiate timore, non abbiate paura, quel giorno se Gorizia dovrà rifiutare qualcosa, sarà l'invasione di chi ha scelto di celebrare in questa città con un motto in pieno stile da tremendo ventennio, quale risorgi, combatti e vinci, la macelleria umana, "l'inutile strage" che è stata la prima guerra mondiale. Forse perché il prodotto principale di quella guerra è stato il fascismo? G

Portiamo un mazzo di fiori davanti alle scuole come segno di lutto per la morte della scuola pubblica

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 Vi è aria di lutto, lutto per la morte della scuola pubblica. In tanti collegi docenti, in corso in questi giorni, centinaia di docenti si sono recati vestiti in nero, in segno di lutto. Un lutto che vuole denunciare da un lato l'arroganza di un sistema decisionista, autoritario che ha ignorato le legittime pretese di chi ha scioperato, oltre il 70% del personale della scuola, pretese chiare, precise e concise, ritiro del ddl sulla scuola. Un lutto che vuole denunciare la sofferenza della democrazia, nei confronti di un Governo che non deriva da alcun processo elettorale, che non ha avuto alcun mandato popolare per intervenire, così come ha arbitrariamente fatto, nel settore della scuola. Eppure ciò è accaduto. Una norma scritta dal Governo, in un Parlamento dipendente politicamente e sostanzialmente dal Governo. Un lutto che vuole denunciare l'amen della scuola pubblica, l'avvento della scuola azienda, perché è di questo che si tratta, con una gestione fortemente a

Il Comune di Gorizia non dice no al corteo di Casapound del 23 maggio

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20 voti contrari, 16 a favore, e dopo una discussione fiume, finita ben oltre la mezzanotte, il Consiglio Comunale di Gorizia, con votazione nominale, ha respinto la richiesta di rinvio della manifestazione di Casapound, come presentata dal consigliere Traini, stante la concomitanza del noto festival èStoria e l'enorme difficoltà della città di Gorizia a gestire non uno, bensì diversi eventi tutti concentrati praticamente nel centro cittadino.  Discussione iniziata intorno alle dieci di sera del 18 maggio, poi all'improvviso arriva un folto pubblico, imprevisto, tanto da lasciare forse di stucco alcuni consiglieri, una breve contestazione ad un consigliere di maggioranza che aveva fatto intendere che praticamente parte della politica di destra si sentiva offesa non tanto dalla manifestazione di Casapound ma da quella antifascista e antimilitarista, e poi, dopo una decina di minuti arriva la polizia. Seduta comunque tranquilla, con diversi interventi, quasi tutti incentrat

Può il collegio docenti non deliberare l'adozione dei libri di testo?

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Entro la seconda decade di maggio, come da consolidate indicazioni ministeriali, le scuole devono provvedere all'adozione dei libri di testo. Momento delicato, fondamentale ed importante per l'intera comunità scolastica, da esercitare nel rispetto della massima libertà d'insegnamento e democrazia collegiale. Nel corso del tempo vi sono stati diversi interventi normativi in materia, che, a dire il vero, hanno rischiato, per alcuni aspetti, di fomentare confusione. Uno di questi riguarda il fatto se il collegio docenti possa non deliberare in materia di adozione dei libi di testo. La nota, in materia, del MIUR del 2015, richiama in premessa quella del 9 aprile 2014. Tale nota del 2014 evidenzia, in particolar modo, che “ il collegio dei docenti può adottare, con formale delibera, libri di testo ovvero strumenti alternativi, in coerenza con il piano dell'offerta formativa, con l'ordinamento scolastico e con il limite di spesa stabilito per ciascuna classe di cor

Scusate, ma lo sciopero degli scrutini c'è già stato nel 2011, perché ora sarebbe illegittimo?

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La commissione di Garanzia e Sciopero con un comunicato a dir poco fazioso, ha evidenziato, in merito allo sciopero degli scrutini quanto ora segue: (...)”Noi faremo la nostra parte, assicurando il rispetto rigoroso della legge sul diritto di sciopero a tutela degli utenti. Al riguardo, spero davvero che il ricorso allo strumento della precettazione resti solo un ’opzione teorica, perché, in caso di blocco degli scrutini, sarebbe la via obbligata e doverosa per evitare la paralisi dei cicli conclusivi dei percorsi scolastici (esami di terza media, maturità, abilitazioni professionali)””. E questa pare essere la posizione anche di alcuni così detti esperti in materia. Mi piacerebbe capire cosa è cambiato, per la Commissione, e per alcuni "esperti", oggi, 2015, rispetto al 2011, rilevato che la normativa è sempre la stessa. Il 10 e 11 giugno 2011 veniva proclamato ed effettuato lo sciopero degli scrutini che interessava tutti i lavoratori e le lavoratrici della scuola

il Twitter "vangelo"secondo matteorisponde sulla scuola

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La scuola è una cosa seria od è una cosa che si può liquidare in 140 caratteri? Con botta e risposta per dire poi cosa? Visto che il tutto è stato già deciso? Per far credere che il grande ascolto esiste? Per imbambolare, illudere qualcuno o più di qualcuno? Eppure ecco 140 caratteri, un banale ma efficace, a livello mediatico, #matteorisponde, come se fosse una specie di call center, ma pagato da tutti noi, pur non essendo stato assunto da noi. E come risponde Matteo? Prima comunicando che... Sto leggendo le risposte dei prof. Faremo tesoro di suggerimenti e critiche. La scuola è LA sfida per riportare l'Italia a fare...l'Italia e poi...beh buona lettura e riflessione ( in neretto le risposte di Renzi) se ascolti sentirai il grido disperato dei docenti II fascia che stai licenziando. Chiediamo piano pluriennale di assunzione  non stiamo licenziando nessuno. E il piano pluriennale c'è. Ma con concorso  vuoi una scuola di destra con il preside padrone... preg

17 maggio giornata contro ogni omofobia e transfobia che la scuola sia da esempio

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Nel mese di maggio 2005, per iniziativa di alcuni parlamentari, veniva presentata una proposta di legge volta ad istituire, in Italia, la giornata nazionale contro l'Omofobia. Nella premessa di quel testo si legge che “Omosessuali, lesbiche e transessuali sono fortemente discriminati in tutto il mondo. In almeno ottanta Stati gli atti omosessuali sono condannati dalla legge come atti criminali oppure sono oggetto di persecuzione amministrativa o sociale. Il nostro Paese non si e` ancora dotato di una efficace legge antidiscriminatoria: anzi, la direttiva europea antidiscriminatoria e` stata di recente (asseritamente) « recepita » in modo da rendere la discriminazione paradossalmente piu` agevole di quel che non fosse in precedenza, sulla base di norme piu` generali; e siamo uno degli ultimi Paesi europei che non ha regolarizzato la condizione di migliaia di coppie gay che vedono quotidianamente negati i propri diritti, soprattutto nei momenti piu` tragici dell’esistenza. In Ita

Con la responsabilità civile per i parlamentari la "buonascuola" sarebbe ora in fase di approvazione?

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Quante le leggi nefaste ed incostituzionali in Italia? Quanti i provvedimenti lesivi dei diritti dei lavoratori, delle lavoratrici, dei diritti civili?  Pensiamo anche alla questione immigrazione, ma anche ai problemi sociali, alla scuola. Insomma è evidente che il così detto legislatore ha delle responsabilità importanti che incidono sulla vita quotidiana di milioni di cittadini di questo Paese. Il punto è che per gli errori commessi non pagano, non pagano, spesso neanche politicamente. Visto che una sorta di responsabilità civile è stata introdotta per la magistratura, così come miriadi di responsabilità sussistono per liberi professionisti, e comuni lavoratori, non si comprende perché anche il legislatore, ovvero i singoli parlamentari non debbano rispondere economicamente per i danni cagionati ai cittadini, al Paese, durante il loro mandato e per i provvedimenti votati, deliberati, approvati, dai quali possono derivare violazioni di norme costituzionali e comunitarie. La riform

Scuola: accade a Trieste, vuoi continuare il tuo percorso di studi? Devi sperare nel sorteggio

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Il 5 maggio 2014 l'ITIS Volta di Trieste riceveva il ministro dell'Istruzione, il quale “si diceva consapevole del valore del sistema scuola della nostra regione”. A questa consapevolezza, a quanto pare, si risponde in modo incredibile, un modo che lede in modo inequivocabile il diritto allo studio, e nel mentre si parla di buona scuola, che insiste molto sul concetto di competenze, auto-imprenditorialità, standardizzazione degli apprendimenti correlati al sistema Invalsi. Sulle pagine del Piccolo di Trieste è stata pubblicata una notizia che scuoterà e non potrà che scuotere gli animi. Come è noto il MIUR ha fornito le indicazioni relative all'organico di diritto, sulle classi che si possono attivare in FVG, rispettando i parametri fallimentari, per il diritto allo studio, del risparmio di spesa, ergo tagli, fatti passare tecnicamente sotto la voce di una semplice razionalizzazione della spesa, che tanto ragionevole a dire il vero non è , visto quello che accade. Il P

Comunicati Invalsi su esito prove: trova la differenza

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Anno 2015.   Migliaia di studenti hanno consapevolmente boicottato le prove dell'Invalsi.  Quanti? Non è dato sapere con precisione.  Cosa ha comunicato l'Invalsi? Soffermiamoci sullo sciopero del 12 maggio, dunque sulle prove della scuola secondaria di secondo grado:   "Il grado di partecipazione alla prova di Matematica e di Italiano è tale da garantire la significatività della rilevazione. Si coglie l’occasione per rinnovare il nostro ringraziamento ai docenti, ai dirigenti e agli studenti che hanno partecipato alla rilevazione. Il totale, tra classi campione e non è del  77,36%. Ovviamente si deve tenere conto del fatto che una classe è composta da numerosi studenti e che diversi studenti di una classe possono non aver svolto le prove quel giorno, oppure semplicemente averle "boicottate" con il canonico sciopero in bianco. Ma questo non deve contare. Anno 2014. Cosa comunica l'Invalsi?  Sulla base dei dati attualmente in posses

Difendere la buona scuola azienda con letterine, lavagna e gesso

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Il 5 agosto del 2011, arrivava la nota letterina della BCE, in uno dei suoi passaggi si leggeva: “Incoraggiamo inoltre il Governo a prendere immediatamente misure per garantire una revisione dell'amministrazione pubblica allo scopo di migliorare l'efficienza amministrativa e la capacità di assecondare le esigenze delle imprese. Negli organismi pubblici dovrebbe diventare sistematico l'uso di indicatori di performance (soprattutto nei sistemi sanitario, giudiziario e dell'istruzione)”. L'attuale Presidente del Consiglio, al Sole del 24 ore, e correva il 26 ottobre del 2011, dichiarava “Mi ritrovo nella lettera della Bce”. E questo lo abbiamo ben visto, Jobs Act docet. E lo vediamo ora nella riforma della buona scuola “azienda”. Cosa chiedeva la BCE? Capacità di assecondare le esigenze delle imprese, performance, flessibilità, efficienza, efficacia. Il tutto è presente, in modo devastante, in questa riforma. Ed il tutto segue una volontà politica iniziata, per qua