Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Solidarietà all'ANPI per le accuse denigratorie per i fatti del lapidario di Gorizia

A quanto pare, ogni pretesto, ogni atto, ogni tutto è sempre valido per attaccare l'ANPI, realtà, a cui sono orgogliosamente iscritto, che con i suoi oltre 120.000 iscritti, è tra le più grandi associazioni combattentistiche presenti e attive oggi nel nostro Paese. A Gorizia, mani ignote, hanno imbrattato il lapidario del Parco della Rimembranza ( parchi che in tutta Italia nasceranno praticamente nel fascismo e per il fascismo), con scritte rosse ed una falce e martello. Il tutto accade a pochi giorni dal 1 maggio, e questo 1 maggio sarà il 70esimo anniversario di cosa? Della liberazione di buona parte della Venezia Giulia? Visto che nazisti e cetnici e collaborazionisti fuggirono perché braccati dai partigiani Jugoslavi e dunque grazie all'assedio determinante dei partigiani Jugoslavi, nonché all'attività delle brigate partigiane in loco, che Gorizia, ad esempio, verrà liberata in quel giorno? L'entrata dei partigiani in città sarà il coronamento di questa operazione che verrà da buona parte della popolazione salutata in modo festoso, con bandiere con la tipica stella rossa esposte dai balconi, con tre giorni continuativi di orazioni, o l'inizio di un processo di occupazione che porterà poi alle celebrazioni, da parte di alcuni, del 3 maggio e del 12 giugno? Esistono due visioni contrastanti, inconciliabili e che mai potranno trovare, per ovvi e noti motivi, un punto di convergenza. Questo è l'unico punto di memoria certamente condivisa, condivisa nella non condivisione di quel primo maggio del '45. Ebbene, il gesto ignoto, ha avuto, a quanto pare, un grande risalto,  ma sarebbe anche importante che lo stesso risalto, la stessa diffusa indignazione, possa emergere quando ad essere imbrattati sono, invece, i monumenti partigiani ed alla resistenza. La lega nazionale di Gorizia, per il tramite del suo presidente, attacca, sul profilo facebook pubblico, l'Anpi così scrivendo(...)"Nella speranza che si tratti di un vile atto operato da “cani sciolti” non posso esimermi dal pensare che questo possa essere il risultato della politica di informazione ignorante e distorta di ANPI e compagni che anche in occasione di questo 25 Aprile si sono “scordati” dell’incubo vissuto in quel periodo storico dalla nostra città.(...) Probabilmente non ci sarà mai una verità condivisa ma almeno si chiede rispetto nel ricordare gli avvenimenti onorando i caduti senza discriminazione alcuna e confidiamo che si possa presto raggiungere questo obiettivo iniziando fin d’ora condannando, questo si in modo condiviso, azioni vigliacche come questa offesa alla città ed ai suoi infoibati. Se questo non accadrà ci chiederemo ancora una volta se sia corretto che le istituzioni continuino a sostenere finanziariamente associazioni di tifosi! ". 
Dopo aver letto queste parole non posso che esprimere tutta la mia incondizionata solidarietà all'ANPI, che ancora una volta viene tirata in mezzo pur non avendo alcuna responsabilità, né diretta, né indiretta. Paragonare l'ANPI ad una semplice associazione di tifosi, perché il riferimento all'ANPI è evidente, come se si trattasse di una squadra di calcio, è una indecenza. Queste parole, nella loro complessità, sono gravi, irrispettose, offensive.  E poi, mi domando, quante volte realtà come la Lega Nazionale, o nazionalistiche, o di estrema destra, e che magari ricevono contributi pubblici, hanno espressamente condannato gli imbrattamenti, deturpamenti avvenuti ai danni dei monumenti, cippi, lapidi dedicate alla resistenza, ai partigiani, ai comunisti, anarchici ecc caduti per la nostra libertà?  E poi, quale lezione si può accettare da chi non festeggia il 25 aprile? Giorno universalmente riconosciuto in Italia della liberazione dall'incubo nazifascista? Nessuna.

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