C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Dalla rosa tricolore al partito della nazione quando il nome di Renzi Premier era stato indicato nel giugno 2012


Recentemente Eugenio Scalfari ha scritto per Repubblica un editoriale molto particolare. Ricorda che “m'è venuto tra le mani il libro di poesie del Parini e sfogliandolo con antico amore ho colto due versi assai belli e speranzosi: "Torna a fiorir la rosa / che pur dianzi languìa". Recessione, depressione, deflazione: hai visto mai che questo scenario possa improvvisamente cambiare?”.Evidenziando poi che “ Affari e politica vanno d'accordo per un padrino del Partito della Nazione. E poi Berlusconi ha già detto più volte che Renzi lui sentimentalmente l'ha adottato. Naturalmente esser guidati da un solo partito non è una conquista per la democrazia, anzi è una bastonata in testa. Attenzione però: ci sono vari modi di intendere la democrazia. Bipartitica? È un'ipotesi. Monopartitica: perché no, se il partito unico è democratico A me Renzi non piace, vorrei che si auto- rottamasse come Harrison Ford nel film che ho raccontato. Ma per il bene del Paese debbo sperare che il suo programma abbia successo e torni a fiorir la rosa che pur dianzi languìa". Che la rosa sia anche un simbolo esoterico ed anche massonico non è un mistero. Alla rosa esoterica e massonica ho in questa estate voluto dedicare una poesia Trentatré petali di rosaE nel nome della rosa, tricolore, il 21 giugno del 2012 era stato pubblicato dall'Espresso un documento, attaccato e demonizzato da più parti e poi non stranamente sparito. Un documento nel quale si evincono alcuni passaggi significativi che è il caso di riproporre. Si leggerà che “la sola cosa folle o geniale che siamo certi ci potrebbe fare vincere è il coinvolgimento del solo giovane uomo che ci fa vincere Matteo Renzi. Renzi si presenta con una sua lista civica, la lista Renzi,e tutta la coalizione di centro destra, lo sostiene e si allea con lui quindi nessun spostamento di Renzi a destra ma della coalizione verso il centro dei moderati. Accetterebbe? No se glielo chiedesse pubblicamente Berlusconi, i due uomini si stimano perché si conoscono, ma sarebbe un errore fare una richiesta pubblica da leader. Bisogna che Renzi si candidi da solo con la sua lista Renzi e che apra a tutti coloro che condivideranno il suo programma ( ovviamente preventivamente concordato)a quel punto la coalizione di centro destra si confronterà con Renzi e deciderà di sostenerlo per unità di vedute e di programmi”. 


Certamente non vi è stata la lista Renzi nazionale, ma il Pd oggi cosa è diventato se non espressione di una sorta di lista Renzi?  E' interessante anche vedere cosa prevedeva il programma politico: “via le tasse dalla prima casa,via ogni controllo telefonico e sulle comunicazioni se non in casi estremi,via limite troppo stretto uso contanti,abolizione equitalia, condono e nuovo sistema di riscossione,via carcerazione preventiva e riforma giustizia,riforma del fisco,via la burocrazia delle imprese,banca pubblica che calmiera lo strapotere delle banche,immediata riduzione del debito con avvio dismissioni spesa pubblica produttiva con rinegoziazione patto di stabilità, saldo dei debiti dello Stato verso le imprese,Statuto speciale per ogni Regione,riforma dell'Architettura dello Stato in senso presidenzialista o semi-presidenzialista, abolizione dei finanziamenti pubblici dei partiti”.

Per poi ricordare anche che “la rivoluzione starà nel fatto che il programma sarà composto da tanti disegni di legge già scritti e dettagliati che si impegna di approvare senza emendamento alcuno entro 100 giorni se leggi ordinarie ed entro 12 mesi se costituzionali”.

Come si legge nella premessa di questo dimenticato documento "la rosa tricolore nasce come network politico elettorale ramificato sul territorio nazionale che partecipa alla costruzione delle condizioni necessarie affinché Silvio Berlusconi e la grande area dei moderati italiani possano vincere le prossime elezioni politiche del 2013 o 2012 se anticipate". Il Patto del Nazareno è espressione di questo documento? che per alcuni aspetti ricorda anche il vecchio patto di palazzo Giustiniani? Il Partito della Nazione sarà espressione di questa proposta? Il cui stile, pur contestualizzato, pur con i limiti del caso, pare molto ricordare altri piani, altri intenti, che di democratico non hanno nulla e di rinascita della rosa della conciliazione,per l'affermazione del potere unico, del pensiero unico, hanno invece molto. Il punto è chi troncherà il gambo di questa rosa disperdendo i suoi petali con il vento del falso cambiamento? 



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