Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Reportage contestazioni contro la "buona scuola" renziana 10 ottobre Trieste e Gorizia


Giornata movimentata quella del 10 ottobre.
Centinaia di manifestazioni in tutta Italia, Cobas, collettivi studenteschi, diverse realtà organizzate ma anche tante singole individualità sono scese in piazza per contestare la proposta politica della "buona scuola"renziana bollata semplicemente come cattiva scuola. A Trieste con la partecipazione dei Cobas, Unione degli Studenti Friuli Venezia Giulia e Coordinamento Studenti Medi ed alcune delegazioni di diverse realtà politiche, sindacali, come la FIOM e sociali si è svolta una manifestazione partecipata, comunicativa che ha affrontato diverse tematiche. Innanzi al palazzo della Regione si è preteso l'insegnamento della lingua slovena come obbligatorio in tutte le scuole del Friuli Venezia Giulia;
alla Stazione centrale si è rivendicato il diritto alla mobilità agevolato se non gratuito per gli studenti;
dal tetto della sala Tripcovich è stato calato uno striscione di protesta contro le proposte politiche della buona scuola, contro la competizione, la concorrenza, la scuola che vuole solo lavoratori, che non educa e non istruisce, contro la scuola del facilitatore e dirigente manager e per la scuola dell'amore del e per il sapere, ivi incluso il dissenso critico;


innanzi alla Banca d'Italia si è espressa solidarietà ai manifestanti di Napoli per i fatti relativi alla contestazione del vertice della BCE;

tanti slogan contro il razzismo e contro l'omotransfobia sono stati urlati sotto la sede della Lega Nord;

per poi giungere in piazza della Borsa ove, dopo aver ricordato tutte le violenze fasciste e nazionaliste compiute in nome e per conto dell'italianità di Trieste, si è svolta una partecipata assemblea pubblica toccando diversi punti caldi e sentiti in materia di scuola, dal sistema nefasto Invalsi, alla precarietà, alla sicurezza degli edifici scolastici, alle classi pollaio.




Nel tardo pomeriggio, a Gorizia, si è invece svolta la presentazione, organizzata dal PD, con la presenza della Senatrice Fasiolo, della"buona scuola". 
Dopo l'introduzione breve e per nulla critica di questa proposta politica, ad un certo punto è emerso uno scontro dialettico a dir poco infuocato tra due iscritti al citato partito, ciò a dimostrare che esistono significative spaccature non più chiuse all'interno dei circoli. Gli interventi della platea, all'interno della sala sono stati praticamente quasi tutti contrari e fortemente critici nei confronti di questa proposta renziana ed il video che ora seguirà, ben racchiude la direzione che ha intrapreso la serata. Insomma una giornata di rilevante contestazione, riuscita e per nulla scontata contro la cattiva scuola che apre varchi enormi al capitale privato, privando il bene comune della sua essenzialità, ovvero quello di essere pubblico, libero ed indipendente. La proposta politica della buona scuola non è migliorabile, è inaccettabile, non solo per i suoi contenuti, ma anche per i principi che la connotano, specialmente perché simbolo dell'anti '68, cavallo di battaglia della destra ed ora fatto proprio dall'attuale sinistra riformista. Da segnalare, infine, il corteo mattutino che si è svolto anche ad Udine, sempre contro la buona scuola renziana.



seguono link video contestazione buona scuola a Gorizia, intervento di Davide Zotti, Cobas e  Responsabile Nazionale Scuole di Arcigay



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