La consultazione on line, ma anche reale, sulla proposta politica della così detta Buona Scuola è in itinere, dodici punti fondamentali su cui in sostanza esprimere le proprie opinioni. Però, la Buona scuola, quando tratta aspetti riguardanti questioni strettamente didattiche, come la musica, lo sport, la storia dell'arte, il benessere psicofisico dello studente avrebbe ben potuto quanto meno proporre un dibattito consultivo su questioni sociali e diritti civili a dir poco fondamentali per un Paese civile e democratico. Si parla tanto di modernità, di innovazione ma nella scuola italiana si insegna ancora la religione cattolica. Certo, esiste, pur con le mille peripezie immaginabili, la materia alternativa con le sue varianti, che seppur obbligatoria viene percepita come opzionale rispetto all'ora di religione. Ma questo governo, così come tutti i pregressi, non ha osato mettere in discussione questo tipo di insegnamento e neanche valutare una delle opzioni possibili come lo studio delle religioni, specialmente nella società di oggi giorno multietnica e multiculturale. Personalmente sarei a favore della eliminazione di qualsiasi studio sulle religioni a scuola, sicuramente sarebbe stato un passo in avanti introdurre la possibilità di abrogare l'insegnamento della religione cattolica a scuola e proporre lo studio di tutte le religioni. Sì, è vero che un tale processo comporterebbe la revisione di accordi anacronistici con il Vaticano però la proposta politica la buona scuola ha omesso tale possibilità incentrandosi quasi esclusivamente sul concetto del saper fare, della produttività.
Occasione mancata per motivi politici ben comprensibili anche se non giustificabili. Stesso discorso per la questione antirazzismo,antiomotransfobia ad esempio ma anche sulle pari opportunità e discriminazioni. Certo, esiste lo studio della materia Cittadinanza e costituzione, collegata a diversi progetti, ultimamente si parla anche di bullismo con le sue diverse varianti, ma è una materia che tratta diversi aspetti, educazione ambientale, stradale, sanitaria,costituzione italiana,spesso con genericità ed astrattezza assoluta. E' chiaro che le scuole non sono delle Università ma la questione del razzismo ed in particolar modo dell'omotransfobia è una continua emergenza diventata alla fine ordinaria. Anche il non aver proposto l'inserimento di una materia di studio complementare o specifica in materia di antirazzismo ed antiomotransfobia, pari opportunità e contro le discriminazioni nelle scuole, nell'Italia del nuovo millennio è una immensa occasione mancata. Sì, è vero esistono diversi progetti che con fatica lentamente trovano diffusione però è innegabile che si tratta sempre di progetti che non riescono a coinvolgere la totalità delle scuole italiane, cosa diversa sarebbe e sarebbe stata introdurre una materia di studio specifica in tal senso ed avviare conseguentemente una consultazione che sicuramente avrebbe offerto la possibilità di approfondire l'argomento con dibattiti sulle questioni citate e mettere in discussione in maniera più organica e complessiva dogmi sistemici che non hanno più ragione di esistere. Purtroppo ci troviamo ancora una volta a doverci confrontare con l'ennesimo caso di cattiva scuola.
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